Una leggenda metropolitana cinematografica sulla Casina Vanvitelliana che vogliamo sfatare
Non molti conoscono lo splendido scenario della Casina Vanvitelliana di Bacoli, e soprattutto non molti sanno che la stessa è stata definita da molti critici come la “casina del cinema”.
Storicamente, si tratta di una casa da caccia che fece innamorare i Borboni, al punto da acquistare quest’isoletta nel Lago Fusaro nel 1752 ed affidare all’architetto Luigi Vanvitelli la costruzione di questa dimora.
Ma perché la Casina è così rinomata nel mondo del cinema? Sicuramente per una “leggenda metropolitana” che andiamo adesso a sfatare.
Diffusa si è la storia che la dimora sia stata la casa della Fata dai capelli turchini della serie RAI “Le avventure di Pinocchio” trasmessa per la prima volta nel 1972 e rimessa in onda nel 1982. Lo sceneggiato di Luigi Comencini, in realtà nella sua visione particolarmente delicata e poetica ha girato sul Lago di Martignano e Saline di Tarquinia (VT), non sul Fusaro.
Opere veramente girate li sono invece il film “Ferdinando e Carolina“, di Lina Wertmüller (ambientato anche nella Reggia di Caserta) che ebbe alcune nomination ai David Di Donatello e ai Nastri D’Argento e “Luca il contrabbandiere” di Lucio Fulci (storia di Luca Ajello con Fabio Testi come protagonista).
Ultimo film che vede protagonista la Casina è “L’imbroglio nel lenzuolo” del 2009 con protagonista Maria Grazia Cucinotta diretto da Alfonso Arau, e basato sul romanzo di Francesco Costa.
Parliamo un po’ della storia di questa dimora. Dopo la salita al trono di Ferdinando IV, tutti gli interventi della casina furono completati nel 1782 da Carlo Vanvitelli (figlio di Luigi) che consegnò definitivamente il Casino Reale di Caccia sul lago.
L’edificio nel tempo è stato anche alloggio di molti personaggi influenti passati per l’area del Fusaro. Ricordiamo Wolfgang Amadeus Mozart, Gioachino Rossini o ancora il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.
Ampie vetrate, i tre corpi ottagonali e “la conchiglia” che ritorna sempre, fanno di questa casina circolare disposta su due livelli, una sorta di fortezza, raggiungibile dal pontile in legno che collega la Casina Vanvitelliana alla sponda del Lago Fusaro. Per i tecnici, ricorda la conformazione della Palazzina di caccia di Stupinigi, che era stata progettata alcuni anni prima da Filippo Juvarra.