Viviana Colais
Viviana Colais

Viviana Colais: l’importanza di non sentirsi mai superiori a nessuno

Incontriamo l’attrice Viviana Colais in occasione della sua partecipazione al film di Giovanni Veronesi, “Romeo è Giulietta”.

Una donna piena di passioni, Viviana Colais, amante anche del canto, della compagnia, della magia del teatro..

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Viviana Colais. Come stai?

Bene, sai?! (ride) In questo momento sto davvero molto bene.

Sei presente ne “Rome è Giulietta”, ad opera di Giovanni Veronesi, da poco al cinema. Cosa puoi dirci a riguardo, come hai accolto questa occasione?

È stato proprio Giovanni a telefonarmi, a darmi la possibilità di fare questo provino e, tempo metà estate, ero già alle prese con questo ruolo. Veronesi è capace di creare un clima estremamente tranquillo e sereno, sul set, e questo sin da subito. Mi ha ‘regalato’ un qualcosa di divertente, al fianco di un artista come Sergio Castellitto, il Mastroianni di oggi, a mio parere.

Sarai presto presente anche ne “Che disastro di commedia”, uno spettacolo di cui sei parte da tempo..

Parliamo di una famiglia con cui sono in scena dal 2016, in un format “Che disastro di commedia” e “Che disastro di Peter Pan”. Fummo scelti, quell’anno, proprio dagli inglesi, costituendo, quindi, il cast italiano, in scena anche poco prima del lockdown. Un giallo in cui accade di tutto, dal cedere delle scenografie, porte in faccia, scivoli, fuoco sul palco, battute e copioni sbagliati.. e non c’è niente di più bello che vedere tornare le persone nonostante lo abbiano già visto.

Se di palcoscenico si parla, quali sensazioni sono legate all’emozione di avere un pubblico dinanzi a te, pronto ad applaudirti e, se vogliamo, anche a giudicare?

Mi butto sempre, perché il palcoscenico per me è casa, non ne ho alcuna paura. Per quanto riguarda il pubblico, siamo lì per regalare una forte emozione e spero sia sempre così. È un viaggio bellissimo!

Riti scaramantici prima di salire sul palco?

Ne avevo uno molto bello, che purtroppo non potrò avere più.. Era un messaggio della mia mamma, che ora non è con me. Per fortuna, però, c’è chi lo fa per lei, mia sorella o mia papà. Importante è anche la musica e cerco di sentirla spesso. Non ultimo, l’abbraccio di gruppo con il cast, cosa che ci fa sembrare una squadra di pallavolo e va bene così (ride).

Nel tuo curriculum vi è tanto vissuto artistico ma, esattamente, cosa pensi manchi ancora oggi?

Sto scrivendo uno spettacolo, un monologo, con un attore di Milano, Luca Contado. Un pezzettino che credo possa essere divertente, emozionante. Manca anche la radio e un set con un bel respiro internazionale, avendo avuto la fortuna di vivere Londra. Un vero sogno!

Cosa ti ha deluso di questo ambiente?

Credo sia importante non sentirsi mai superiori a nessuno, in nessun ambito lavorativo. Tengo molto ai rapporti umani, al non prevaricare sugli altri.

Da quali registi ti piacerebbe poter essere diretta?

Sicuramente da Sorrentino, perché amo il suo modo di realizzare storie, di muovere la camera. Cito anche Veronesi, che stimo molto, Virzì e Bellocchio.

Chi è Viviana e quali passioni caratterizzano il tuo quotidiano?

Credo di essere una persona estremamente dinamica e iperattiva. Vivo di tre cose, essenzialmente: di condivisione, con le mie persone preferite, vivo di gioia, che si parli di amici o cose e luoghi che amo, e di musica, sport e mostre, senza dimenticare la creatività.

Cosa sognavi da ragazza e cosa sei riuscita a concretizzare?

Ho vissuto un periodo in cui volevo fare l’attrice, un altro, da giovanissima, in cui volevo cantare, e lo facevo, nei locali. Mi dispiace aver lasciato indietro quella parte lì, da dedicare alla musica. Non mi dispiacerebbe riprendere anche questa passione.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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