A tu per tu con il Professor Marco Musella
Oggi siamo in compagnia del Professor Marco Musella, Presidente di Meridonare nonché Vice Presidente Fondazione Banco di Napoli.
Meridonare è la prima piattaforma di crowdfunding sociale meridionale, figlia della Fondazione Banco Napoli, che promuove le migliori idee del mezzogiorno e sostiene progetti sociali, culturali e civici che, grazie alla forza del web e della solidarietà, possono raccogliere le necessarie risorse non solo economiche per essere realizzati. È il più avanzato strumento di innovazione sociale che può dare voce e forza a tutti gli attori del terzo settore che agiscono nel mezzogiorno d’Italia.
Professor Marco Musella, come nasce l’idea di Meridonare?
L’idea di Meridonare nasce da una felice coincidenza fra l’iniziativa di alcuni dei ragazzi che avevano frequentato il corso di perfezionamento in fundraising, in politica e strategia fundraising e dalla opportunità che la fondazione Banco Napoli aveva di rivedere la sua politica di contributi, in una chiave che permettesse di favorire iniziative che fossero in grado di conquistarsi il consenso nel territorio, e poi nasce da alcune persone che siamo noi, che in qualche modo hanno reso Meridonare così com’è.
Tante sono state le iniziative di solidarietà che hanno raggiunto con soddisfazioni gli obiettivi preposti: ce n’è una che le sta particolarmente a cuore?
E’ difficile dire una che mi sta più a cuore, mi piace ricordare diciamo, quelle che hanno lavorato sin dall’inizio su questo tema dell’accessibilità dello sport a tutti, sul tema del recupero beni culturali, insomma tante belle iniziative… veramente sono tante e queste sono forse quelle che mi hanno colpito di più, perché sono state spesso capaci di conquistarsi sul territorio il consenso e i soldi della gente. Alcune campagne partono anche da realtà più piccole per poi raggiungere il massimo, e forse anche queste danno maggiore soddisfazione.
Alcune proposte di Meridonare hanno appoggiato cause inerenti alla valorizzazione di storici monumenti e chiese di Napoli, tra queste “Riaccendiamo il Gesù Nuovo”, “Liberiamo Santa Chiara dai Graffiti”, “Il Codice Dracula e la Cappella Turbolo”… c’è stata la risposta generosa che si sperava a dimostrazione che ci si adopera alla salvaguardia di questi inestimabili patrimoni?
Sono tre campagne diverse, quella del “Riaccendiamo Gesù Nuovo” è una campagna anche molto ambiziosa, anche se per ora è lontanissima dagli obiettivi che si è prefissa e su questa stiamo anche molto riflettendo… aiutando di più i proponenti a muoversi e a raggiungere il loro obiettivo. “Liberiamo Santa Chiara” sembra che stia procedendo meglio come campagna, una campagna ancora aperta… anche il Gesù Nuovo ma è stata riaperta con la speranza appunto che possa migliorare, invece la terza campagna “Il Codice Dracula e la Cappella Turbolo” non mi sembra che si stia muovendo in modo da raggiungere l’obiettivo.
Comunque sono importantissime perché vogliono tutelare il patrimonio di Napoli. C’è stata anche quella dedicata alla Sanità, molto interessante ed ha raggiunto anche l’obiettivo, quindi ci sono state anche in questo recupero dei beni architettonici, delle chiese, l’acquedotto del Serino che hanno raggiunto l’obiettivo perché si sono mossi bene.
Tra le ultime iniziative menzioniamo “La Spesa Sospesa” i cui testimonial sono Ivan e Cristiano, un’idea nata sulla scia del caffè sospeso, ovvero il generoso gesto tipicamente partenopeo di pagare un caffè a chi non può permetterselo: in cosa consiste questa lodevole proposta?
Il caffè sospeso è una cosa interessante anche a livello universitario, lo abbiamo studiato come un fenomeno di comportamento che è interessante studiare, questa solidarietà che non ha un destinatario visibile ma che vuole esprimere questa voglia di essere vicini alla gente. La “Spesa sospesa” è una bella campagna, poi aver avuto Ivan e Cristiano come testimonial è una cosa che ci ha fatto piacere e ci ha onorato, come anche altri artisti che si mettono affianco delle campagne e che dimostrano una sensibilità che ci sembra anche importante raccogliere.
Meridonare si è resa sostenitrice anche nel voler contribuire a perorare la causa di Carla Caiazzo, la giovane che al nono mese di gravidanza è stata data alle fiamme dal suo compagno. Grazie al progetto “Mai più violenza”, Carla non è più tanto sola nell’affrontare le operazioni che le restituiranno la sua identità: l’iniziativa vuole essere altresì una risposta alle carenze dello Stato che talvolta non sostiene le vittime di violenza?
Ci sono delle lacune dello Stato, forse, tante volte per l’impossibilità data la normativa di agire e anche quello è un interstizio che è giusto venga coperto dalla società civile organizzata, è giusto che si faccia appello alla generosità delle persone, alla solidarietà delle persone. Anche questa è stata una bella campagna, un sindacato di giornalisti che si mette da una parte ben precisa, che si schiera, che dà un contributo a realizzare una cosa bella, che noi speriamo anche sia una scintilla per cambiare delle situazioni inaccettabili della nostra società.
La campagna di Meridonare sta cambiando la mentalità delle persone, naturalmente sono le persone che sono nei circuiti dei nostri gruppi, dei gruppi che vengono qui che vogliono mettere in piattaforma la loro campagna, questa è una cosa molto bella, perché alla fine con 150 progetti quasi ,abbiamo raggiunto circa 10.000 persone, ovviamente anche attraverso i nostri social come Meridonare News, e torno a dire questo è molto bello, perché appunto ci sembra di aver dato una mano a cambiare la mentalità.