Crisula Stafida
Crisula Stafida

Crisula Stafida: sono una fatalista razionale

Ritroviamo l’attrice Crisula Stafida da sempre presente nel cast de “Din Don”, giunto alla sua settima stagione.

Una ‘fatalista razionale’, così ama definirsi, pronta a parlarci del suo lavoro, di come ha avuto inizio, sino ai nostri giorni..

Bentornata su La Gazzetta dello Spettacolo, Crisula Stafida. Ti andrebbe di affrontare un breve excursus legato al tuo percorso artistico?

Provengo da una lunga gavetta che ha avuto inizio circa vent’anni fa. Abitavo in un paesino vicino Trento, Rovereto, un luogo in cui pensavo fosse impossibile poter realizzare il sogno legato alla recitazione. Dopo poco mi sono trasferita a Piacenza ed ho cominciato un percorso da modella, presentando anche delle serate, pur di raggiungere il sogno legato alla recitazione. Ho cercato un’agenzia, affrontando vari provini, fino a giungere nel cast di “Din Don”.. Ed oggi siamo alla settima stagione..

A tal proposito, Crisula, cosa puoi dirci circa l’ultima stagione di “Din Don”?

Il mio personaggio, Gina, vive una continua evoluzione ed ora è felicemente fidanzata con il suo Edoardino, interpretato da Marco Milano. Insieme a tutto il cast di “Din Don” vivranno una serie di avventure piene di colore, di leggerezza, cosa che da sempre contraddistingue la serie. Nel cast, ancora una volta, Enzo Salvi e Maurizio Mattioli, due capisaldi della comicità per tutti noi. La formula vincente di “Din Don” è proprio il cast, interamente, e la diversità che ci accomuna.

Il set, si sa, tende a diventare, appunto, ‘famiglia’..

Si, ci conosciamo da tanto ed oggi, anche un minimo difetto, passa in secondo piano. Un affetto vero quello che ci caratterizza, cosa che accade soltanto con il tempo, conoscendosi.

Possiamo, dunque, aspettarci un ottavo capitolo?

Si, è in fase di preparazione e dovremmo essere sul set dal prossimo marzo.. Sono una fatalista razionale, quindi spero verranno altri lavori, a seguire, altri importanti sviluppi..

Quale ruolo vorresti poter incrociare lungo il tuo cammino e, tra quelli interpretati, quale porti ancora nel cuore?

Tra quelli interpretati sicuramente porto nel cuore Angelica, della fiction “Fragili”, per la regia di Mertes. Un ruolo semplice da interpretare, invece, la Gina de “Din Don” perché di mio ha poco, se non la solarità e la caratterizzazione del nord, tipica del Trentino. Di Angelica ho, invece, amato la complessità legata anche all’avere un figlio con delle problematiche di cui si è occupata senza avere nemmeno il supporto di un compagno al suo fianco.

A quali consapevolezze sei giunta in questi ultimi anni?

Sento di essere più sicura dal punto di vista attoriale, specie nel muovermi sui set. Ho lavorato ne “I delitti del BarLume”, “Distretto di Polizia”, ancor prima, e non solo. Nulla mi toglie dalla testa l’idea che per imparare un mestiere ci vuole tempo.

Crisula Stafida ti interesserebbe, un domani, un passaggio alla regia?

No, la regia non mi interessa! Sarei più orientata a continuare un percorso da insegnante, cosa che faccio abitualmente. Un qualcosa che mi arricchisce molto, legato a tanta condivisione.

A tal proposito, quali consigli senti di dare a chi pensa di voler intraprendere questo mestiere?

La passione, insieme a tanta consapevolezza, è alla base di tutto. Parliamo di un mestiere difficile, anche perché si tratta di essere scelti, non ‘sempre’ di scegliere. La forza, a tal proposito, fa tanto, perché bisogna credere fortemente nei propri obiettivi, cercando di guadagnarsi da vivere anche in altro modo, prima di approcciare a questo ambiente. In tal senso fa tanto anche la famiglia.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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