Francesca Alotta e Franco Fasano in 2 pezzi da novanta 2
Francesca Alotta e Franco Fasano in 2 pezzi da novanta 2

2 pezzi da novanta 2: arrivano Alotta e Fasano

Parliamo dello show 2 pezzi da novanta 2, di Franco Fasano e Francesca Alotta, in scena al Teatro degli Eroi di Roma.

Due ore di spettacolo, di ricordi in musica e parole, da condividere con questi due artisti che ebbero modo di conoscersi proprio nel 1992, durante la loro partecipazione al Festival di Sanremo. Abbiamo avuto modo di incontrarli, di sapere quali sono i loro pensieri circa questa nuova avventura che li attende.

Ben ritrovati su La Gazzetta dello Spettacolo, Franco Fasano e Francesca Alotta. Come state?

Francesca: Procede a meraviglia! Qualche difficoltà si presenta sempre, ma non mollo. Purtroppo, a causa del Covid19, siamo stati costretti a rimandare lo spettacolo, ma ora sto bene. Sabato e domenica saremo finalmente in scena.

Franco: Sto bene! Sono felice di affrontare questa nuova avventura con Francesca. Vivremo un qualcosa di particolarmente bello ed emozionante.

Due belle voci, unite in un solo spettacolo, “2 Pezzi da Novanta 2”. Come ha preso vita il tutto?

Francesca: Il tutto ha avuto vita dopo la mia partecipazione a “Tale e Quale”. Franco mi scrisse un bellissimo messaggio in cui mi diceva che si era commosso nel vedermi cantare una dolcissima canzone di Mia Martini. Successivamente, mi ha invitata a prendere parte al Premio Mia Martini, che si tiene a Bagnara Calabra, di cui è direttore artistico. Ne ho ricevuto un premio speciale e, da lì, abbiamo ripreso a sentirci, più di come accadeva un tempo. Nel ricordare i vecchi tempi, abbiamo pensato di portare in scena i nostri ricordi, i nostri momenti più belli, insieme alle nostre canzone e alla nostra Mimì. Si, nel nostro spettacolo ci sarà anche lei!

Franco: Ricordo di aver ritrovato Francesca a “Tale e Quale”. Quella sera, in televisione, non ha imitato Mimì, come fanno tanti bravi colleghi, bensì ha riportato in scena gli stessi atteggiamenti artistici che la contraddistinguevano. Vera magia! Ci siamo rivisti poi al premio a lei dedicato e, successivamente, nel periodo natalizio, ritrovandoci così a parlare di quel famoso Sanremo del 1992, di ciò che accadde di bello. Abbiamo così pensato di realizzare una “festa” in un teatro, come accadde per la presentazione di un mio precedente disco. L’idea del titolo, “2 pezzi da novanta 2”, si rifà al teatro, a questo magnifico luogo. La colonna sonora di questo spettacolo, sarà costituita da un racconto di quella che è stata la nostra vita e dalle canzoni che hanno costituito il nostro percorso.

Che ricordo avete del vostro primo incontro pre 2 pezzi da novanta 2?

Francesca: Franco è una persona d’altri tempi e, soprattutto, non ama prevaricare. A Sanremo, purtroppo, non ci fu modo di parlare tanto, visti i ritmi legati al festival. Ricordo che io ed Aleandro Baldi apprendemmo in ultimo della nostra partecipazione a Sanremo. Comprai i vestiti lì, al momento, senza avere nessun truccatore al seguito, niente di niente. Erano davvero dei bei tempi!

Franco: Oggi abbiamo la fortuna di frequentarci, diversamente da ciò che non accadde in quegli anni. Avendo lo stesso manager, in alcune occasioni, capitava di ritrovarci a prendere parte alle stesse trasmissioni o, semplicemente, ci ritrovavamo negli stessi luoghi in cui realizzavamo i nostri live. Stimo molto Francesca, sia dal punto di vista umano che lavorativo. Ho dei bei ricordi, tra l’altro, della mia vittoria a Sanremo ed anche di quei festival successivi a cui presi parte. Ho poi preferito dedicarmi alla musica per bambini, scrivendo anche per Cristina D’Avena. Ho un unico rammarico, legato al fatto di non essere stato tanto presente in televisione, ma ciò non vuol dire che la mia carriera non è andata avanti.

Vi sareste mai aspettati di ritrovarvi insieme in uno spettacolo teatrale?

Francesca: Certamente! Sono stata io a volere che ciò accadesse. Franco ha un bagaglio artistico immenso, pieno di canzoni bellissime cantate da lui e anche da altri artisti. Ha scritto pagine importantissime della storia della nostra musica italiana, basti pensare a: Mi manchi, Ti lascerò, Io amo, Regalami un sorriso, Una sporca poesia, Piccoli problemi di cuore e moltissime altre. Una persona schiva, che tende a non dirti molto del suo privato, del suo lavoro. Vivendolo, scopro sempre più cose di lui. Nello spettacolo vi sarà, tra l’altro, una grande sorpresa. Uno spettacolo non del tutto musicale, quello a cui assisterete, legato anche tanto al divertimento, a molto altro.

Al momento sono previste due sole date. Possiamo aspettarci di rivedervi altrove, insieme, un domani?

Franco: Come tutte le cose belle, si spera che, per prima cosa, lo spettacolo possa piacere, colpire lo spettatore. Avremmo dovuto essere in scena giorni prima, ma il Covid19 ha colpito Francesca, per fortuna in forma lieve, ed abbiamo dovuto rimandare tutto, aggiungendo però una seconda data a questa “ripresa”. La situazione vissuta, ha fatto sì che il nostro legame diventasse ancora più forte, fortunatamente.

Vi andrebbe di rivolgervi un in bocca al lupo reciproco?

Francesca: Mi auguro che Franco venga conosciuto per ciò che merita. Stiamo parlando di un talento straordinario, incredibile. Al contempo, auguro la stessa cosa anche a me. Porterò alle persone, sul palco, la mia anima, tutto ciò che risiede nel mio profondo, insieme alle nostre energie.

Franco: Non posso che augurarle un grandissimo in bocca al lupo che, in ogni caso, include anche me. Quindi, l’in bocca al lupo, diventa automaticamente reciproco.

Francesca, sapresti indicarci un pregio di Franco e viceversa?

Francesca: Ne ha tanti e così anche per quanto riguarda i difetti. Siamo perfezionisti, stacanovisti e poi è simpatico, ironico, anche se talvolta appare un po’ rigido.

Franco: La determinazione, la professionalità e la puntualità.

Francesca, quale canzone di Franco ti piacerebbe poter incidere?

Io amo oppure Mi manchi, che ha poi cantato Fausto Leali. Anche in questo caso, tante cose in comune con Franco, insieme all’amicizia con Mimì. Fausto Leali, tempo addietro, fu il mio coach in “Ora o mai più”. Tra me e Franco vi è stato un vero e proprio incontro di anime, legato anche all’anima di Mia.

Come vedete il vostro futuro artistico?

Francesca: In salute, più di ogni altra cosa. Inoltre, mi auguro di poter avere tante e più soddisfazioni a livello teatrale. Oltre a questo impegno con Fasano, sto preparando anche uno spettacolo su misura su Mimì, per poter mostrare a tutti la sua anima. Era una donna simpatica, sensibile, divertente, con una risata capace di trascinarti. Purtroppo, negli anni, la vera anima di Mimì non è venuta fuori del tutto. Il titolo dello spettacolo sarà: “Gli uomini non cambiano, le donne si. La vera Mimì”. Ricordo quando venne a trovarmi, un giorno, affrontando un campo pieno di fango. Avevamo entrambe lo stesso problema. Venne a consolarmi, a portarmi supporto. Questo era Mimì. Una donna dolcissima, capace di prenderti a cuore, ma se notava una diffidenza, un millantare chissà cosa, allora no, non aveva alcun trasporto verso quelle persone.

Franco: Intanto guardiamo al presente! (ride) Oggi, visto ciò che accade, è già difficile poter pensare al presente. Voglio continuare a vivere la mia creatività che, non sarà un bene primario, ma aiuta di certo a vivere meglio.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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