A tu per tu con Elena Russo
Elena Russo torna a teatro con lo spettacolo La Reggente. Questa volta in scena al Teatro Brancaccino di Roma dal 12 al 15 Ottobre.
![Elena Russo in La Reggente. Foto di Vittorio Carfagna](https://www.lagazzettadellospettacolo.it/wp-content/uploads/2017/10/Elena-Russo-in-La-Reggente.-Foto-di-Vittorio-Carfagna.jpg)
Lo spettacolo di Fortunato Calvino, per la regia di Stefano Incerti, Elena recita accanto agli attori Salvatore Striano e Luigi Credendino. Come scrive La Repubblica: “I tre attori di Cinema permettono di impostare lo spettacolo con una chiave più realistica, intima, quasi “da camera” che consente al pubblico di partecipare al dramma arrivando quasi a toccare i personaggi“.
Elena interpreta così una “donna di potere” spietata e feroce. Lo fa con un rispetto e un senso di dovere unico e reale, quasi spogliandosi dei suoi panni di donna giusta per affidarsi così alle sorti di una Reggente disumana e senz’anima. Eppure la Russo dona alla sua Reggente un’anima capace di far riflettere e scuotere il pubblico. Abbiamo raggiunto l’attrice durante le prove dello spettacolo…
Bentornata su La Gazzetta dello Spettacolo, Elena Russo. Sei a teatro, in questo momento…
Sì, proprio ora sono a teatro e sto terminando le prove dello spettacolo La Reggente.
Cosa rappresenta per te questo spettacolo e lavorare con Stefano Incerti?
Sai, quando abbiamo portato in scena l’anno scorso questo spettacolo, ha avuto un grande successo. Adesso, siamo a Roma e spero che abbia la stessa accoglienza. Mi piace molto il lavoro di Stefano Incerti, amo il modo che ha di dirigermi e sono stata molto contenta di questo ruolo. Ho lottato tantissimo per portarlo in scena anche quest’anno.
Come descriveresti il tuo personaggio?
Questo è un personaggio forte e spietato, una donna che, avendo il marito in carcere, si ritrova ad affrontare certe dinamiche. Diventa una donna di una grande cattiveria che tortura le persone e ciò che ha intorno. È vero, l’ho portata in scena l’anno scorso, ma ritornare di nuovo nei suoi panni è tutte le volte una grande e bella prova per me, come se fosse la prima volta.
Come hai preparato questo personaggio?
Quando ho inziato a studiare il testo, ho voluto cercare una persona che avesse avuto un vissuto simile a questa donna. Ho conosciuto una donna con un passato molto forte e grazie a lei sono riuscita a calarmi dentro questa storia. Mi auguro di essere così più vicina al personaggio. Ho applicato il mio metodo di applicazione e studio, mi sono allenata e sono ancora qui a lavorare su questo personaggio…
Sono tornata a lavorare su questa storia e con questa troupe e sono davvero al settimo cielo.
Quale messaggio speri che colga il pubblico che verrá a teatro?
Non voglio essere presuntuosa. Ma vorrei che il pubblico riflettesse su come un carattere e un certo tipo di atteggiamento porta a fare determinati percorsi nella vita. Vorrei sollevare qualche coscienza, questo è il mio intento e credo che sia l’intento di tutti noi.
Progetti futuri?
Prima dell’estate ho finito le riprese di Furore. È davvero un bel progetto e nei prossimi mesi andrà in onda. Quindi non vedo l’ora di raccontarti questa esperienza…