Neve

Neve in concorso al Noir in Film di Courmayeur

Un noir in bianco. Nel senso di letteralmente immerso nella neve. È il nuovo film di Stefano Incerti (Il verificatore, Complici del silenzio, Gorbaciòf con Toni Servillo), ancora in fase di post produzione e selezionato per il Concorso all’ imminente edizione del “Noir in Festival”, annuale omaggio al cinema e alla letteratura mystery che si svolgerà a Courmayeur dal 10 al 15 dicembre.

Una scena del film Neve di Stefano Incerti.
Una scena del film Neve di Stefano Incerti.

Scritto dallo stesso Incerti con Patrick Fogli, apprezzato scrittore di thriller (L’ultima estate di innocenza, Il tempo infranto, La puntualità del destino, già finalista nel 2006 al Premio Scerbanenco), e prodotto dalla eskimo di Dario Formisano (Là-bas. Educazione criminale, Voi siete qui, il recentissimo Take Five presentato all’ultimo Festival di Roma), Neve – questo il titolo del film – è un thriller atipico, un road movie a due personaggi ambientato nel paesaggio innevato, quasi irriconoscibile, dell’Appennino abruzzese. Un lui (Roberto De Francesco, in questi giorni a teatro in Giorni felici da Beckett accanto a Nicoletta Braschi) e una lei (Esther Elisha, apprezzata proprio in Take Five e  Là-bas. Educazione criminale), due vite in bilico, entrambe, per ragioni diverse, “con le spalle al muro”, che lentamente e improvvisamente si avvicinano l’una all’altra.

Al centro della vicenda, la ricerca della refurtiva di una rapina compiuta in quei luoghi anni prima, e intorno alla quale si scatena una giostra di incontri, movimenti, sentimenti che hanno tutti come comune denominatore il denaro. Oltre che da Roberto De Francesco e da Esther Elisha, Neve è interpretato da Massimiliano Gallo (di recente in Magnifica presenza, Il clan dei camorristi, Volare), nel ruolo di un piccolo gangster locale, da Antonella Attili (nelle sale con Che strano chiamarsi Federico), e, in una speciale partecipazione, da Angela Pagano, grande protagonista del teatro italiano, eduardiano e non solo, oltre che interprete di numerosi lavori per la tv (tra gli ultimi, nel 2006, Assunta Spina).

«Più che ai thriller classici, e pur in presenza in qualche modo di una detection story, quel che abbiamo cercato di realizzare è una sorta di “noir dell’anima”», dichiara Stefano Incerti, regista ma anche cosceneggiatore e coproduttore di Neve, la cui prima proiezione ufficiale è annunciata per l’11 dicembre, al Palanoir di Courmayeur, nell’ambito del XXIII Noir in Festival, diretto da Giorgio Gosetti e Marina Fabbri.  «Con Patrick Fogli, ho voluto costruire una storia che ruotasse intorno a una rapina, e dunque al tema del denaro», aggiunge. «È il denaro che può infatti miracolosamente risolvere il destino dell’uno o dell’altro protagonista. Il denaro che li avvicina, il denaro che rischia di allontanarli definitivamente e tragicamente l’uno dall’altro. Ed è attraverso il denaro che entrambi tentano in realtà di esorcizzare i propri fantasmi e di liberarsi di un passato ingiusto».

Il film è girato per buona parte in Abruzzo, nel territorio del Comune di Rocca di Mezzo (tra i sostenitori dell’avventura produttiva) e in misura minore di Rocca di Cambio, Ovindoli, Celano, Pescasseroli. «Abbiamo subito pensato che al paesaggio dovesse essere attribuita una funzione fondamentale: non sfondo ma terzo protagonista, in grado di partecipare alla storia come una vera e propria condizione dell’anima dei nostri due», dice ancora il regista.  Neve è inoltre un film «realizzato in corsa, con un budget molto ridotto, senza alcun contributo statale e senza prevendita televisiva, con il solo supporto esterno del programma europeo Media, grazie alla disponibilità di una troupe di coraggiosi professionisti (Pasquale Mari, Renato Lori, Ortensia De Francesco, Emanuele Cecere, Gennaro Fasolino, Daria D’Antonio) e di giovani promesse (il montatore Dario Incerti, l’autore delle musiche Francesco Galano). Con Dario Formisano abbiamo convenuto che in questi anni di crisi, fare, piuttosto che attendere potesse fare la differenza. Ci spaventava soltanto l’idea che potesse non esserci neve abbastanza durante le riprese. Ma, in questo, la sorte ci è stata amica».

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