Giorgia Giacometti
Giorgia Giacometti

Giorgia Giacometti: con la musica mi racconto senza filtri

Per chi ancora non conoscesse Giorgia Giacometti la introduciamo come cantante e cantautrice, ma anche produttrice musicale con la su etichetta Dreamoon.

Tante sfumature per una giovane artista vuole emergere con singoli pop raffinati (dietro la console un mostro sacro come Ugo Bongianni, già a fianco di Mina da 20 anni) corredati da videoclip di altissimo livello. Tutto organizzato e curato alla precisione: non a caso la 26enne toscana ha un master in Finanza Internazionale, gira il mondo per lavoro ed ha tante cose da raccontare…

Giorgia Giacometti benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, innanzitutto cosa ti porta a fare musica?

Credo che la musica sia un qualcosa che è già parte di noi e che necessita di essere esternalizzato. A primo impatto sono una persona introversa e diffidente ma in realtà c’è molto di più; fare musica per me è una forma di protezione e conoscenza, la possibilità di vivermi senza filtri e raccontarmi. 

Il tuo ultimo singolo è “Ballano Anime”: come nasce e come si differenzia dal precedente “Bianco Rosso Nera”?

“Ballano Anime” racconta quello che vivo quando mi lascio andare e le emozioni scorrono sulla mia pelle, le sento camminare delicatamente per poi danzare all’unisono. Abbiamo sperimentato un sound più morbido rispetto “Bianco Rosso Nera”, fuoriuscendo dai ritmi sincopati estivi per trasportare l’ascoltatore durante il clima intimo autunnale. Cantato dolcemente e con voce soffusa, il brano ci racconta i sentimenti che danzano sulla nostra pelle paragonandoli ad una danza.

Ti senti più a tuo agio con brani più ritmati o ballad  più sofisticate come “Ballano anime”?

Generalmente preferisco i brani ritmati ma amo le ballate. In realtà ogni brano ha una connessione ben definita a livello di tempo, persone, luogo e emozioni. Quindi direi che dipende inoltre dal periodo in cui questa domanda viene posta. Ad oggi, per esempi, sono in una fase di morbidezza, premiando così brani più lenti e generosi in termini di note lunghe, abbracciando così il clima e contesto in cui viviamo.

Dietro questo singolo c’è uno staff di primo livello. Vogliamo citarli?

La parte armonica è nata in collaborazione con il chitarrista Francesco Tommasi mentre l’arrangiamento e produzione sono il frutto della collaborazione a fianco di Ugo Bongianni. Il brano è stato poi masterizzato ad Atlanta in Georgia da Colin Leonard. Il video è stato girato a Roma, prodotto da Claudio Zagarini, sui passi della coreografia di Valeria Ungaro. La sezione grafica viene seguita dal giovane e promettente Michele Mazzù.

Niente male. Ma quali sono i tuoi riferimenti artistici a livello sonoro?

Non ho quindi dei veri e propri riferimenti artistici; se dovessi fare nomi di artisti e potrebbero quindi essere considerati riferimenti artistici direi: Justin Bieber per il genere Pop, Rauw Alejandro per il Reggaeton e Russ per la parte Rap.

Grazie a Giorgia Giacometti per l’intervista.

Su David Bonato

David Bonato nasce il 5/2/1976 a Verona. Frequenta il liceo scientifico Angelo Messedaglia a Verona. Si laurea nel 2001 in Scienze Della Comunicazione (indirizzo marketing ed impresa) a Trieste. Produttore discografico, giornalista.

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