I libri del Segreto, di Melanie Francesca
I libri del Segreto, di Melanie Francesca

I libri del Segreto, di Melanie Francesca

Per la nostra rubrica “Libri e Scrittori“, vi parliamo de “I libri del Segreto“, di Melanie Francesca. I tre libri raccolti in questo volume (Adamo ed Eva, Eden e Apocalisse) sono un canto all’unione del principio femminile e maschile che generano l’universo e si cercano per scoprire insieme il volto della Verità.

Il testo “I libri del Segreto” è disponibile di seguito:

Nelle pagine incontriamo un pianeta governato dalla dualità, dove Adamo ed Eva sono il cielo e la terra, la coscienza e la mente, lo spirito e l’anima, il conscio e l’inconscio, la testa e il cuore, il giorno che si sussegue alla notte e il vuoto che succede al pieno. Eva evoca tutto ciò che è ricettivo, umido e lunare, il suo opposto è Adamo che richiama invece al caldo e alla solarità.

Adamo è quindi coscienza, dinamismo, attività e praticità. Eva è invece inconscio, stasi, meditazione e onirismo. Uno yin e yang in termini biblici. La chiave della vita è questa alternanza, ma l’alternanza è tempo. Adamo ed Eva restano in eterno la madre e il padre di tutto ciò che è. Dietro alla parola che parla e incanta con il suo suono c’è la dimensione in cui Melanie sprofonda, l’ipnosi psichedelica e tribale di una danza sciamanica il cui rito evocativo ha la stessa potenza che doveva avere il canto biblico delle origini. Le parole che incantano e cantono l’inno alla vita. La scrittrice con il suo talento letterario incanta con le parole per farci scoprire un mondo inesplorato fatto di segreti e di dualità. Un percorso che tende all’anima e percuote il corpo e il cervello, un viaggio dentro il doppio di noi stessi e dentro un viaggio dei sensi e dell’ascesa verso nuove idee.

Occorre quindi un approccio multipolare per interpretare questi versi, c’è una logica ferrea che narra la creazione del mondo e parallelamente l’evoluzione del pensiero razionale nella genialità attraverso l’incontro di mente e spirito nel big-bang esplosivo dell’intuizione: v.73. La stasi sostò nel vuoto quando Dio sputò lo spirito in uno sparo che striò d’astri l’aspra piastra della tenebra, cronometrando il cosmo che cromò di splendore. O lo spirito-Adamo-cielo che si congiunge alla mente-Eva-terra: v.121. Quando il cielo le introdusse un asse tra le ossa, lei scosse la sua massa in un tessuto d’Assoluto che la vestì di mistero.

Nel clima next-age di questo periodo, il poema si inserisce in un’atmosfera di attesa che assume eco apocalittiche con un’espressività che l’autrice definisce di terzo millennio.

Al centro di “I libri del Segreto” c’è la Parola in quanto Verbo (v.1.In principio era il Verbo), con il suo potere di costruire la forma di un pensiero e quindi la realtà, con un significato che è legato alla sonorità della radice semantica. E quindi assonanze e allitterazioni che dettano il ritmo di un’idea (v.442. Gratta la grotta in groppa alla notte al trotto di un tamburo, che dettando l’ultima battuta gutturale termina in un turbine il futuro, evoca ad esempio l’effettiva impressione di una cavalcata.)

Dietro alla parola che parla e incanta con il suo suono c’è la dimensione in cui Melanie sprofonda, l’ipnosi psichedelica e tribale di una danza sciamanica il cui rito evocativo ha la stessa potenza che doveva avere il canto biblico delle origini. Qui vi è cultura e primitivismo, storia e intuito, perché secondo l’autrice la poesia va percepita e prodotta attraverso il corpo come una danza. Parole di sangue e di carne contro le parole mentali a cui siamo abituati.
Questo discorso si riallaccia alla realtà vibrazionale della materia: tutto non è che vibrazione, suono, energia. Le onde elettromagnetiche, onda e particella allo stesso tempo secondo la fisica quantistica, possono essere viste anche come suono (vedi il rapporto tra fotoni e fononi). Quindi luce e suono sono vibrazione da cui nascono le forme, così come una musica imprime nell’acqua cristalli amorfi o armonici a seconda della sua frequenza. Se infatti ghiacciamo l’acqua appena dopo aver immesso una musica rock o di Mozart, vedremo la struttura molecolare dell’acqua aggregarsi in modo differente.

Tutto è frequenza, anche le nostre emozioni di amore e odio. Più le emozioni sono alte, più sono veloci.

Con le frequenze oggi si curano le malattie, basta vedere la risonanza magnetica non più considerata medicina alternativa. E alla stessa maniera lo sciamano usa voce e tamburi per indurre a uno stato di guarigione.

I libri del Segreto

La parola-simbolo quindi seduce, ammalia, conquista e Melanie ne è posseduta come da una melodia. C’è in lei una venerazione religiosa della parola ( v.5. Il suono è il suolo di un santuario in cui si studia l’amuleto di un nome simile a un lume sull’altare del reale).

La parola come il Verbo biblico origine di tutto: v.1. In Principio era il Verbo e in Lui era la vita. v.2. Il Verbo è un servo sovrano di vita perché è al nostro servizio ma ci guida alla comprensione delle cose e quindi ci detta e limita l’interpretazione del reale (v.3. È un segno di scelta che serba l’arte della sorte). Il suono della parola dovrebbe già comunicare il senso per induzione.

“Mi misi a trasmettere il senso di un brivido aspettando che i suoni delle parole mi percorressero, come se stessi componendo una musica stridente. Cominciai a stendere su un foglio le parole “brivido turbine torbido brodo bru bra” come se si trattasse di una tavolozza per dipingere: il verso che sarebbe nato avrebbe dovuto sgretolare la percezione di chi lo sentiva, screpolarti l’udito (v.21. Ma la tenebra era la macabra madre del sacro). Allo stesso modo imparai che suoni puri come nitido pulito dinamo suggerivano ordine e decisione, e nel verso 90. Dal punto s’entra nel tempio del tempo che nasconde il lampo dell’eterno momento, è come se si facesse tam-tam con i piedi sul pavimento: la voce viene lanciata avanti come una palla e torna indietro. Allo stesso modo la ‘C’ dolce indica sazietà, riempimento, come ‘treccia, accesa, traccia’ sono suoni pieni, quasi come mollica masticata (v.89. …una fiducia che cuce cibo nel centro dell’uomo, e Luielei concepirono ciò che cercavano intrecciandosi sulla traccia accesa del cielo.) O trovo il modo di far ondeggiare il suono della voce ondulandolo (v.265. Adamo nato nota tra le tonalità del tuono, si muoveva in un suono che studiava Dio. v.266. Ondulava in lui udendolo, unto da un urlo che urtò l’ugola dell’universo ulcerandola di luce).

I versi possono essere digeriti alla luce del loro ritmo e del loro suono senza che la razionalità intervenga con il bisturi della sua analisi per vivisezionarli e ucciderli. Scavalcare la logica della razionalità vuol dire entrare nell’ambito di un’altra logica che ha regole di ferrea e tagliente severità interiore (v.13. La galera di regole che governa la ragione separa dal sapere il sapore dell’ardore, se non sposa la spada dello spirito respiro d’intuizione.)

I 555 versi di “I libri del Segreto” sono dunque collegati l’uno all’altro in un lungo racconto sull’origine dell’universo parallela a quello del pensiero. Nel primo libro si narra la nascita del cosmo secondo le polarità bibliche dell’Adamo ed Eva e le valenze del numero (v.147. Quattro sono le porte che bucano il cubo del mondo e due i varchi da cui il sole ricava gli archi del giorno, che vibrano un dardo contro la cima del cielo, con la corda che annoda un’alba di primavera al crepuscolo dell’autunno), nell’Eden si racconta l’esilio dal paradiso perduto, la morte originata dalla cacciata con ciò che ne consegue: la fatica, l’aridità della terra, il dolore. Mentre in Apocalisse si passa alla storia dell’uomo su questo pianeta e alle vicende di un’anima-Eva immortale che vede il suo corpo morire abbracciando l’aldilà in dimensioni come il purgatorio, l’inferno e il Paradiso. Una cosmogonia dall’eco biblica e zaratustriana.
E qui si apre un discorso comprensibile a chi tiene conto del lessico che appartiene alla realtà biblico-ebraico-cristiana, tra Talmud, Cabala, Vangelo e agganci all’antico Egitto: v.494. Sfinge dipinge pagine che ingessano l’Assoluto in gesta d’angeli e demoni gettati dall’Egitto di Mosè ai Giudei, o v.492 la Sfinge che stringe l’embrione del Vangelo nei suoi elementi aquila, leone, uomo e toro, i quattro evangelisti, o v.495. Fogli figli dei gigli germogli di magia, sul giaciglio d’Atlantide ora germina un giovane mare, dove il diluvio che violenta il sapere è la fine di una civiltà.

Il poema continua a tessere riferimenti simbolici, dove il simbolo è il DNA dello spirito, di una coscienza che vibra a livello di energia più elevata e per questo apparentemente invisibile, accessibile con l’intuizione poetica (nulla è sovrannaturale, il paranormale non è che è un semplice cambiamento di stato vibrazionale dell’energia, da materia solida a spirito).

Ancora costante è il tema della nascita dei meccanismi cerebrali dell’individuo, della sua coscienza e incoscienza, dell’anima e dello spirito, del loro interagire che trova piena manifestazione nell’opera d’arte che diventa il massimo grado di completezza umana e, al di là della razionalità filosofica o dell’astrazione mistica, è il punto dove le due sfere del materiale e sovrannaturale si uniscono.

Talvolta tutto ciò si è svolto nell’ambito dell’individuo, talvolta l’analisi dei due mondi umano e divino si estende alla storia dell’umanità, alla solitudine preistorica in cui l’uomo si sente abbandonato nell’universo e scopre che invece l’universo è presente nel ventre della terra stessa.

La presentazione del libro sarà un percorso e un evento letterario artistico che porterà lo spettatore in un mondo di arte e parole con l’esposizione THE BOX. Nata sotto il patrocinio del ministro della Cultura degli Emirati Arabi Uniti sua Altezza lo sceicco Nahyan bin Mubarack al Nahyan, “The Box” è un’installazione che collega la mitologia classica con la comprensione contemporanea. Luminosa come un lightbox, è una vera e propria struttura in tela e metallo del peso di 400 chili e delle dimensioni di tre metri per tre – altezza 2.5 -, che invita i visitatori ad entrare al suo interno per vivere un intimo viaggio nella storia dell’umanità. Un percorso che tende all’anima e percuote il corpo e il cervello, un viaggio dentro la dualità di noi stessi e dentro un viaggio dei sensi e dell’ascesa verso nuove idee.

I libri del Segreto è stato presentato il 9 maggio alle 17:30 presso la galleria del primaticcio di palazzo di Firenze a Roma, sede della società Dante Alighieri: con l’autrice è intervenuto Alessandro Masi, segretario generale società dante alighieri. Le pagine saranno lette da attori e attrici, un evento nell’evento per scorgere i segreti del proprio io e di un mondo passato.

Melanie Francesca

Giornalista di costume, scrittrice, artista, personaggio radiofonico e televisivo. Ha pubblicato 15 libri che spaziano dal romanzo alla poesia, i suoi primi due libri hanno avuto una madrina letteraria d’eccezione: Nanda Pivano che di lei ha scritto: “Se credi a qualcosa la puoi fare. E ce la fai quando non conti più gli errori che hai fatto…” Melanie ce l’ha fatta..” un battesimo letterario che evidenzia il talento di Melanie. Come artista diplomata all’accademia di belle arti di Venezia ha esposto a Parigi, Milano, Mosca e sotto il patrocinio del Ministro della cultura degli emirati arabi Abu Dhabi e Kuwait. Il talento di Melanie Francesca è un vero estro nella ricerca interiore che con le sue parole e arte rivoluziona e conduce tutti noi a riflettere e meditare. Vive tra Abu Dhabi e Lugano e da qui ha scritto I libri del Segreto.

Su Fabio Scarpati

Redattore ed inviato giornalista su Milano e Lombardia

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