Yuliya Mayarchuk è una bravissima attrice ucraina, che è arrivata in Italia per affermare la sua carriera anni fa, regalandoci sensazioni ed emozioni diverse dal teatro alla televisione, passando per il cinema.
La ricordiamo in TV in fiction come RIS, Don Matteo e Distretto di Polizia, o al cinema con Tinto Brass, o ancora sul palcoscenico a teatro con Vincenzo Salemme e i fratelli Massimiliano e Gianfranco Gallo.
Ma Yuliya ha un’indole molto forte riferita alla famiglia, che porta con se anche quando lavora.
Yuliya Mayarchuk benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo. Le tue orgini sono ucraine, ma la tua carriera lavorativa si è svolta completamente in Italia. Ci vuoi raccontare le differenze che trattieni dalle tue origini a quelle che quotidianamente vivi in Italia?
Grazie a voi! Le differenze sono tante e poche allo stesso tempo, nel senso che la parte Ucraina mi fa essere una persona chiusa, severa, molto determinata… sono quelle cose che solitamente distinguono il mio popolo. Dal punto di vista del sentirsi italiana, gli italiani hanno una sorta di leggerezza (il che non vuol dire essere superficiali), bensì, che affrontano la vita con il sorriso e positività.
Questa è una cosa italiana che mi piace molto e della quale mi sono appropriata negli anni, e questo mi rende felice perchè mi sento solare.
Nella tua carriera il cinema, la televisione (intesa come fiction e programmi), il teatro (dove vanti anche un’esperienza da produttrice). Dove Yuliya si sente più a suo agio, e soprattutto, se potessi scegliere, in quale di questi ambiti passeresti tutta la tua giornata?
Indubbiamente se mi trovassi a dover fare una scelta, sceglierei il teatro. Questo perchè mi fa sentire realizzata, mi da un senso di famiglia, ed io sono molto per la famiglia! Nella mia vita la scala delle priorità, vede in testa proprio la famiglia come ruolo primario. La famiglia teatrale diventa per me qualcosa di sentimentale… mi piace stare nel gruppo ed imparare cose nuove: il capocomico diventa una sorta di padre, e così via.
Amo i tempi del teatro ed apprendere la comicità, l’arte e tanto altro… proprio come in una famiglia. Ad esempio ci sono spettacoli con tempi di costruzione più lunghi e li c’è modo di crescere e viverli.
Cinema e televisione hanno un fascino immediato e diverso. Sono belli i momenti in cui vivi in roulotte, quei momenti in cui ti senti importantissima al trucco, devi essere sempre concentrata e dare il massimo nel momento del ciak. Quei pochi minuti con tanta gente intorno servono a tirarti fuori il massimo e quando ti vedi sul grande schermo sembra una magia. In televisione mi sento spesso in imbarazzo, mi diverto anche ma non è proprio il mio habitat naturale.
Il colore della tua vita e la motivazione per la quale scegli questo colore.
Non riesco a scegliere un solo colore. Mi piace scegliere tutto l’arcobaleno perchè la vita è fatta di tanti colori. C’è il verde come la speranza, l’azzurro come il cielo che ti riempie il cuore, c’è il rosa che ti da la gioia… non riesco proprio a sceglierne uno. Forse il rosa, se proprio dovessi scegliere un colore! Questo perchè ho due figlie ed è un colore femminile, luminoso e pieno di gioia.
Ci racconti di una persona con la quale hai lavorato e ti ha lasciato qualche insegnamento importante per la tua carriera?
Sono stata molto fortunata perchè ho incontrato tante persone che mi hanno dato molto sia dal punto di vista lavorativo, che umano. Forse la persona che mi ha affascinato di più è stata Vincenzo Salemme. Questo perchè oltre ad essere un grande attore in palcoscenico, ha dimostrato di essere un grande uomo.
Il suo insegnamento è che ti sprona a dare il massimo. Ti sprona proprio fino a svilirti del dare sempre di più. La cosa fondamentale che mi ha trasmesso però è il divertimento: quando lavora il divertimento deve essere a mille, e quello è il messaggio più importante.
Nella vita da donna, fuori dalle scene e soprattutto come mamma, cosa pensi dell’attuale scenario dello spettacolo italiano?
Da mamma non mi dispiace. Mi piace l’avvento delle nuove piattaforme come Netflix e le altre. Vedo delle serie fatte molto bene ed educative, che secondo me possono aiutare in una certa preparazione nei giovani. Quello che magari non mi piace sono alcune strisce pomeridiane che non approvo: sia per i contenuti, sia per il modo di affrontare uno spettacolo che non lo è! A me piace tutto quello che include una preparazione, uno spessore, dove ci sono messaggi che trasmettono cose positive. Io penso che il panorama italiano ha queste potenzialità, perchè il momento difficile è superato…
Sei una sportiva, i tre consigli di Yuliya per tenersi in forma (pur vivendo a Napoli dove il buon cibo la fa da padrona)…
I miei consigli sono semplici. Appena mi alzo bevo un bel bicchiere di acqua tiepida con limone, subito dopo faccio 20 minuti di stretching e 4 volte a settimana faccio attività fisica. Due volte a settimana un workout intenso in palestra e dopo integro con esercizi di disciplina orientale, che sia Yoga, Pilates o Tai Chi, che ultimamente mi sta piacendo molto come disciplina “allunga vita”.
Cibo e vita da casa: Yuliya cucina? E soprattutto, cosa cucina? Svelaci la tua ricetta segreta.
Il cibo è una parte importante della mia vita, perchè mi piace cucinare e perchè lo vivo come ospitalità. E’ famiglia, mi fa stare bene!
La mia ricetta DOC è semplice e visto che cerco di evitare la carne, ma le proteine servono, io mi reputo la regina delle polpette! Le polpette di lenticchie, le polpette di salmone, le polpette di soia. Questo lo vedo un modo simpatico di far mangiare determinati alimenti alle mie figlie.
Quelle alle lenticchie ad esempio, le faccio cuocere un po’ a zuppa con alcuni odori, poi frullo tutto con pane bagnato, aggiungo uovo, parmigiano, sale e sono pronte. Ovviamente le friggo, perchè il buon sapore mi piace!
Sei una persona molto positiva e per questo facciamo un gioco: chiudiamo gli occhi, e facciamo si che tutto quello che vuoi realizzare si realizzi. Dove vedi Yuliya tra 30 anni e tra 50 anni?
Tra trent’anni mi vedo come sono oggi, con qualche ruga in più e al posto delle mie figlie, i miei nipoti piccoli per i quali cucinerò. Mi vedo circondata da bambini e affetto, dall’amore di mio marito che è per me una figura principale. Tra 50… se ci sono ancora (ndr ride), avrò qualche ruga ancora più accentuata, ancora autonoma per andare in palestra la mattina (non 4 volte ma almeno 1) e spero di essere ancora lucida per recitare e stare sul palcoscenico. Pochi minuti ma esserci e continuare a dare! Ah una cosa importante: avere un grande giardino e continuare a coltivarlo per la mia famiglia.
Foto: Roberto Jandoli