Siamo arrivati a metà percorso di questo viaggio cinematografico chiamato Procida Film Festival. La seconda giornata della rassegna è stata caratterizzata dal cinema al femminile, con volti noti e testimonianze di assoluto rilievo.
Doppio spazio dedicato dunque al gentil sesso che, nel panorama nazionale, ha da sempre un ruolo assolutamente innovativo e produttivo. Durante la tavola rotonda che si è tenuta presso la Chiesa di S. Giacomo la regista Antonietta De Lillo, l’autrice Anna Pavignano, l’esperta di cinema Agi Berta, la drammaturga Anna Mazza e le docenti Gina Annunziata ed Anna Masecchia hanno portato all’attenzione dei presenti tutto ciò che ruota intorno al concetto di “scritture, femminile plurale”.
La serata, invece, è stata inaugurata con la proiezione de “Il Signor Rotpater” della suddetta regista, la quale si è così espressa al termine della stessa: «Il progetto è decollato con grande libertà. Dopo l’unica replica di questo testo recitato da Marina Confalone, io mi son sentita la scimmia. Ho avuto un’identificazione così forte da sentire l’esigenza di fare qualcosa. Per me il cinema è necessità.
Mi ha subito divertito l’idea di fare un ritratto ad un personaggio letterario, prenderlo e portarlo a Napoli, la città a cui devo tutto. Fondamentalmente sono contenta perché mi ha parlato. E poi sono felice di essere qui a Procida, la mia isola di adozione: la amo moltissimo, per me è un’isola etica, felice». Microfono, dunque, ai giurati Agi Berta, Antonio Fiore e Gina Annunziata, i quali hanno discorso di cinema analizzandolo dal punto di vista delle rispettive professioni.
Attenzione e acclamazione per i cortometraggi delle categorie “Cinema è donna” e “corti dedicati al mare”, così come grande pathos ha caratterizzato la prima esclusiva di “Mamma li turchi” di e con Raffaele Rinaldi, prodotto da Vocinarte per il Procida Film Festival. Uno spettacolo in cui vengono messi al centro della scena i temi della diversità, dei migranti, della paura dell’altro. Buona la seconda a Procida.