Oggi incontriamo Martina Sabato, classe ’94 di Vimercate (MB), ha conseguito la maturità scientifica, dopodichè, ha approfondito i suoi studi in lingue e recitazione. Ad oggi, modella curvy, influencer e con una passione per il mondo dello spettacolo.
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Martina Sabato. Da dove nasce la sua passione per la moda?
Il mondo della moda mi ha da sempre molto affascinato. All’età di circa 19 anni ho iniziato a posare ed ho scoperto che star davanti l’obiettivo mi piace parecchio. così ho iniziato a fare i primi shooting fotografici e partecipare ai casting per cinema e televisione.
Il concorso italiano per eccellenza, Miss Italia, ha inserito la categoria Curvy. C’è molta attenzione sull’argomento?
Lo scorso anno sono state molte le polemiche riguardanti tale categoria circa il concorso “Miss Italia”. Non ho avuto occasione di esprimere la mia.
La fascia “Curvy” è stata abolita questo ha fatto sì che le ragazze di circa taglia 36 sono state messe a confronto con ragazze di circa taglia 44. A mio parere un passo avanti per il concorso: le ragazze dunque, non sono state più divise in “snella” e “rotonde” ma anzi sono state integrate.
Altre ragazze curvy come me non hanno preso benissimo la decisione ma ritengo che a questo punto sono le prime che vogliono essere discriminate ed etichettate come quelle con i chili di troppo.
Curvy in italiano, come potremmo tradurlo?
Essere una modella Curvy significa essere una ragazza formosa in armonia con il proprio corpo. Spesso e volentieri ciò sfugge di mano e diventa un elogio all’obesità: la salute va fortemente tutelata, abusare del termine “Curvy” per giustificare delle patologia annesse al peso è inammissibile. Donne dobbiamo fare molta attenzione!
Secondo lei, che rapporto hanno sociale, spettacolo e corpo?
Sono tutti ambiti estremamente correlati. La televisione ed oggigiorno anche i social dettano le regole per esser bellissime e perfette. Io credo che il segreto sia star bene con noi stessi, accettarsi per quelli che siamo e cercare di migliorarsi laddove è possibile.
Nel suo curriculum anche esperienze come attrice, vuole raccontarcele?
Sono in molti quelli che mi ricordano per il mio primo debutto televisivo a “Take me out”: è stata un’esperienza molto divertente. Ho collaborato con il programma “Scherzi a Parte” ma ahimè ho recitato in uno sketch quale la vittima non ha dato il consenso per la messa in onde. tuttavia è stata una esperienza che mi ha aiutata a crescere professionalmente.
Inoltre ho avuto modo di conoscere Maccio Capatonda e di lavorare con lui nella serie “The Generi” e nel programma “Mai dire talk” su Italia 1. Il mio 2019 sarà pieno di novità e colpi di scena.