Il 23 settembre si è costituita a Torino il Comitato delle Fondazioni Italiane d’Arte Contemporanea, da un’idea di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, avvenuta alla presenza del ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini, presso la sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nell’ambito del convegno dal titolo ‘L’importanza di essere contemporanei. Turismo e distretti culturali fra politiche pubbliche ed energie private’.
Lo scopo dell’iniziativa è quello di promuovere l’arte contemporanea mettendo in campo le forze delle più importanti Fondazioni Italiane ed il Ministero della Cultura, ponendosi come unico interlocutore con il Ministero peri beni culturali.
Le 14 fondazioni che hanno aderito per prime al progetto sono per la maggioranza a carattere privato, ossia gestite direttamente dai fondatori, e sono Città dell’arte-Fondazione Pistoletto (Biella, Torino), Fondazione Remotti (Camogli, Genova), Fondazione Trussardi (Milano), Fondazione Morra Greco (Napoli), Fondazione Brodbeck (Catania), Fondazione Volume (Roma), Fondazione Pinault (Venezia), Fondazione Giuliani (Roma), Fondazione Merz (Torino), Nomas Foundation (Roma), Fondazione Pastificio Cerere (Roma), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), Fondazione Spinola-Banna (Chieri, Torino), Fondazione Memmo (Roma), Fondazione Ratti (Como).
Il ministro Franceschini con il decreto–cultura approvato il 28 luglio scorso si prefigge di :
“…abbattere due barriere: la prima è quella esistente tra pubblico e privato, la seconda è quella tra tutela e valorizzazione. Veniamo da anni di tagli se è vero che la cultura è un veicolo trainante per la crescita, è arrivato il momento di investire”.
Proprio rivolgendosi a questo intento, le parole della Sandretto Re Rebaudengo presidente del nuovo organismo ha dichiarato: “Crediamo sia giusto mettere le nostre competenze di promotori di giovani artisti, mostre e collezioni, al servizio del pubblico. Perché lo Stato si faccia a sua volta sostenitore della contemporaneità“.
La Sandretto aveva espresso le finalità del comitato definendone le linee guida il 22 settembre dicendo: “Il Comitato non ha scopo di lucro e persegue finalità di interesse collettivo. Quello che ci sta a cuore è promuovere un nuovo modo di guardare all’arte contemporanea per farne un bene comune. Promuovendo nuovi e giovani artisti, formandoli e aiutandoli a “girare il mondo” per farsi conoscere, ma promuovendo anche il pubblico di domani, a partire dai più piccoli. Per questo crediamo che una collaborazione tra noi privati e il pubblico possa essere importante. Per parlare un linguaggio comune e trovare nuove sinergie. L’idea è nata l’anno scorso ad un incontro sulla Cultura al Teatro Parenti di Milano, promosso da Francesco Rutelli, con il ministro Franceschini. Abbiamo capito che insieme avremmo potuto fare qualcosa di importante, ora ci cimentiamo”.