Il mondo che respira in tempo di CoronaVirus
Il mondo che respira in tempo di CoronaVirus

Il mondo che respira in tempo di CoronaVirus

Con la comparsa del CoronaVirus, nemico invisibile e per questo ancora più temuto, abbiamo dovuto fare i conti con una realtà che in tanti hanno definito simile a quella vista nei film.

Il mondo che respira in tempo di CoronaVirus
Il mondo che respira in tempo di CoronaVirus

Scenari inimmaginabili, restrizioni, “arresti” domiciliari, file chilometriche per approvvigionarci di cibo e viveri , chiusura totale di attività, fabbriche, industrie, blocchi di aeroporti, ferrovie, divieti di prendere auto se non per comprovati motivi, come comprovate dovevano e devono essere le uscite e gli spostamenti, oltre a rispettare il distanziamento di  almeno un metro,  divieto di abbracci, di strette di mano e l’obbligo nell’abituarci all’uso delle mascherine che non permettono più di mostrare sorrisi ma che di certo tutelano la salute.

Una situazione che ha “ingabbiato” gli umani di tutto il mondo ma che ha permesso la rinascita dello stesso, della natura e degli animali che si sono riappropriati dei loro spazi.

Pensiamo che secondo i dati dei satelliti il buco dell’ozono si sta chiudendo e l’atmosfera si sta modificando in maniera positiva in quanto a causa del lockdown ci sarebbe stata la riduzione del 40% di biossido di azoto con la conseguenza di aria più pulita, non solo in Italia ma nel mondo.

La cosa triste è che questa sorta di “presa di coscienza” sia avvenuta a causa di una grande tragedia che ha investito il pianeta, quando bisognava essere responsabili, civili e rispettosi da sempre. 

Riflettiamo sulla meravigliosa rinascita degli animali che si sono ripresi i loro spazi ( o per lo meno si stanno godendo della pace che regna), delfini che nuotano tra Nisida e Pozzuoli dove è stato avvistato anche uno squalo. Ci sono filmati che hanno ripreso un cerbiatto giocare felice in riva al mare (anche a loro piacciono le onde… ) cervi, cinghiali, paperotte con al seguito i loro piccolini, orsi che si riaffacciano sulle montagne, tra i loro boschi.
Ci stiamo meravigliando nel vedere gli animali liberi nel LORO habitat, ci meravigliamo della loro bellezza e dei loro sentimenti, ci meravigliamo del mare limpido, ammirandone il fondale e rimanendone stupiti quando in realtà avremmo dovuto indignarci  della sporcizia che vi albergava prima di tutto ciò e porvi rimedio.

Personalmente non credo a tutto questo buonismo che serpeggia nell’aria (molto poco a dire la verità), non credo a chi dice di aver compreso l’importanza delle piccole cose…
La verità è che noi dimentichiamo tutto in fretta, anche i buoni propositi (ammesso che ce ne siano stati);  passata la paura chi è sensibile lo sarà ancor di più ma, per tutto il resto, si tornerà ad essere egoisti e indifferenti. Del nostro menefreghismo e della nostra superficialità stiamo continuando a darne dimostrazione,  abbandonando mascherine e guanti ovunque, addirittura in mare che si era appena disintossicato dei nostri scarichi e della nostra plastica.

Cosa costa essere persone civili e rispettose? Cosa costa gettare i rifiuti negli appositi contenitori, aiutare gli animali in difficoltà o lasciandoli liberi di vivere nei loro spazi? Abbiamo provato che cosa significa essere reclusi fra le 4 mura domestiche? Allora perché non riusciamo a capire il dolore di una tigre ingabbiata o di un pappagallo tenuto dietro le sbarre? Purtroppo passata la paura torneremo ad inquinare, ad uccidere, a far fuori meduse per fare “un bagno in pace” dimenticando la loro fondamentale importanza ( è un reato ucciderle) e che il mare non è la nostra casa ma che piuttosto siamo ospiti ed anche molto ineducati. Torneremo ad usurpare e pensarci superiori, padroni di decidere della vita altrui e di affermare il nostro assurdo predominio.

Certo è che se anche solo uno fra “gli indifferenti” diventasse una persona migliore,  chissà forse i segnali della natura potrebbero aver sortito un piccolo risultato?

Ai posteri l’ardua … dimostriamo la nostra sensibilità, il nostro senso civico e la responsabilità. Non abbassiamo la guardia, non è passato il pericolo anzi questa è una fase delicatissima, usiamo sempre la mascherina per noi stessi e per gli altri e portiamo rispetto verso la natura, la terra e gli animali tutti che hanno fatto capire in tantissimi modi che loro senza di noi rinascono, stanno molto meglio senza la nostra presenza per cui tanto superiori alla fine non lo siamo.

Su Silvana De Dominicis

Vice direttore di La Gazzetta dello Spettacolo, amante degli animali, la natura e la cucina veg. Umiltà e sensibilità sono nel contempo i miei pregi e difetti.

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