Regista e, al contempo, attrice, la brava Annarita Campo, che oggi abbiamo il piacere di intervistare. Un percorso importante il suo, voluto sin da quando era ragazza, che continua a regalarle traguardi ed emozioni.
Se di emozioni si parla, non possiamo non ricordare la sua esperienza sul set di Cyrano, diretta dal mitico Joe Wright. Un sogno realizzato per la Campo e, al contempo, un ricordo indelebile.
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Annarita Campo. Come stai?
Adesso sto bene, per fortuna! Sono felice di essere con voi, di aver accolto questo invito. Sono felice perché, tra l’altro, ho modo di potermi occupare di nuovo del mio lavoro e non vi è cosa più bella.
Affrontiamo un breve excursus. Quando hai capito che la regia era la giusta strada da seguire?
All’età di quattro anni. Può sembrare strano ma, che io ricordi, non ho mai avuto pezzi di vita senza essermi dedicata alla regia. Ad avviarmi, inaspettatamente, a questo mestiere fu proprio mio padre, con la sua otto millimetri chiusa nel mobile, ancora nuova. A quattordici anni, poi, la svolta. Ebbi modo di dirigere un noto attore siciliano e, da lì, con conseguenti premi al merito, ho dato il via alla mia carriera. Di certo si parla di un lavoro difficile, complicato, forse un miraggio, ma oggi il tutto è diventato più semplice di allora, con tanta tenacia e volontà.
Quanto è importante il sostegno dei propri cari nella scelta di questo percorso artistico?
Fondamentale! Ho avuto la fortuna di avere sin da subito il sostegno della mia famiglia. In tempi non comuni, dire ad un genitore di voler fare la regista, non era semplice, ma questa notizia fu accolta molto bene. Mia madre, purtroppo, era poco più diffidente di mio padre, ma nel tempo ha saputo darmi il giusto sostegno. Mio padre oggi purtroppo non è più con me, ma so di avere avuto da sempre la sua stima.
Un lavoro a cui sei ancora oggi particolarmente legata?
Ho realizzato ben diciassette film, ad oggi. Sono legata a quattro di essi, in particolar modo. Il primo film è “Nel cuore di una diva”, in cui ho diretto la grande Sandra Milo. Questo film mi ha dato la notorietà che volevo, permettendomi di scegliere proprio Sandra come protagonista. Vi sono altri tre titoli a cui tengo molto, come l’ultimo, che uscirà a breve. Sicuramente saprà regalarmi grandi soddisfazioni.
La regia che non hai ancora avuto modo di realizzare?
Mi piacerebbe realizzare un film tratto da un romanzo. Una missione difficile che, se possibile, includerebbe dei costi molto elevati. Un film come “I tre moschettieri” mi intrigherebbe molto, così come altre opere che tendono ad affascinarmi. Ad oggi posso comunque dirmi soddisfatta nell’aver realizzato ben diciassette film con tematiche differenti e importanti.
Recentemente hai avuto modo di essere presente in “Cyrano”, ad opera di Joe Wright. Che esperienza è stata?
Questo film ha rappresentato una gioia immensa, una partecipazione inaspettata, che porterò sempre nel cuore. Un sogno realizzato e così forte da non sembrare vero. Non era la mia prima esperienza da attrice, ma essere diretta da lui è stato davvero bello, forte, importante. Ho lavorato al fianco di noti attori americani, nei panni di una baronessa del 1700. Un ruolo differente da quelli interpretati tempo fa.
Il confine tra regia e recitazione è abbastanza labile. Torneresti a vestire i panni di un nuovo personaggio in futuro?
Sicuramente! Ne sarei davvero felice. A breve, al cinema, vi sarà un film diretto da me in cui vi sarò proprio io a far da protagonista. Una novità, il fatto che sia proprio a farvi da protagonista, ma credo sarà così anche nelle prossime due, tre pellicole. Recitare è di certo facile per una regista, quindi non vedo motivo per cui esimermi da tutto ciò.
Sogni, passioni e quanto altro di Annarita Campo?
Il mio lavoro, da sempre, è la mia passione. Adoro anche la musica, comporre, cantare oppure, semplicemente, praticare sport. L’unica certezza che ho, ad ogni modo, è la passione che nutro per la regia. Non potrei davvero farne a meno.
Annarita Campo puoi anticiparci qualcosa sui tuoi prossimi progetti?
A breve uscirà l’ultimo film realizzato prima della pandemia, “L’altra metà di me sei tu”, nelle sale il giorno di San Valentino. Per problemi di salute, purtroppo, ho dovuto rimandare la realizzazione di altri lavori, ma ben presto potrò terminarli e presentarli al pubblico.