The Elevator, il film che regala grandi emozioni
Seguendo il percorso iniziato col corto Deadline, Massimo Coglitore, regista siciliano, debutta al Tao Film Fest, con The Elevator film indipendente prodotto da Riccaro Neri. Un film coraggioso, inconsueto, girato in lingua inglese, con un’ottima recitazione, una splendida fotografia e belle musiche, con il quale Coglitore si diverte a strizzare l’occhio al cinema di genere, della suspence.
Ma qui siamo di fronte ad una pellicola che ha una vita propria, una sua anima, nessuna reverenza o ammiccamento ma solo un film realizzato in maniera impeccabile. Coglitore si presta con coscienza a THE ELEVATOR, un film che dirige in modo splendido e molto personale dal punto di vista tecnico. Impossibile non lasciarsi conquistare dai colori base della fotografia, quel verde gelido, insaturo che distingue l’ascensore e che incredibilmente non uccide il colore ma lo esalta in modo tale da creare lo scenario ideale in cui i personaggi si muovono a rappresentare un ipotetico, violento gioco di scacchi, qui un quiz, basato sugli istinti primordiali.
Sono tanti i temi del film, l’istinto di sopravvivenza, il potere, la vendetta. Straordinari e magnetici gli interpreti Caroline Goodall e James Parks dove attorno a loro prevalgono solo gli impulsi ancestrali dell’uomo. Un film ben scritto da Mauro Graiani e Riccardo Irrera, con un ruolo ritagliato su misura al sempre verde Burt Young. L’ascensore del film, pochi metri quadrati di pura claustrofobia, imprigiona Jack Tramell famoso presentatore televisivo americano, isolandolo dal mondo esterno. E’ chiara l’accusa di Coglitore ai malesseri della società moderna.
Gli uomini tendono a ghettizzarsi, chiudersi in prigioni sofisticate di cui loro stessi sono i carcerieri, isolandosi dal mondo esterno, e dalle diverse problematiche. La donna irrompe nella vita agiata del famoso presentatore, catapultandolo in un viaggio verso l’ignoto, dove un solo passo falso vuol dire rischiare la vita. Realtà sociali diverse, tra di loro, ma qualcosa li lega, un filo sottile, un segreto atroce. Coglitore cambia abilmente l’ordine del gioco ed inverte più volte le loro parti, con un forte crescendo drammatico dove la violenza – che esplode di notte in quell’ascensore elegante di New York -sembra armarsi delle mani e dei pensieri di tutti, nessuno escluso.