Si chiama Solving il nuovo film documentario che vuole raccontare la crisi economica italiana attraverso il drammatico fenomeno del suicidio degli imprenditori: interpretato e prodotto da un imprenditore napoletano, Salvatore Mignano, firmato da un regista 27enne Giovanni Mazzitelli (già collaboratore di Guido Lombardi e autore della sceneggiatura di ‘Vitriol‘), l’opera (‘miglior film’ e ‘miglior interpretazione’ al Festival dedicato a Nino Manfredi, giuria presieduta dal critico Mario Sesti) propone al suo interno la toccante testimonianza di Tiziana Marrone, moglie di Giuseppe Campaniello, datosi fuoco il 28 marzo del 2012 davanti all’agenzia delle entrate di Bologna.
Nel film documentario (un genere che sta finalmente anche in Italia vivendo un momento di grande attenzione) si intersecano due storie vere, quella dell’imprenditore napoletano self-made man , ex operaio Alfa Sud, seguito per due anni dalla telecamera, che attraverso la sfida del cinema indipendente cerca di superare la crisi del settore energetico dove ha creato una florida azienda familiare. L’altra storia, purtroppo dal tragico epilogo, è quella del suo collega emiliano che scelse il clamoroso suicidio, un episodio che contribuì a rivelare un fenomeno prima sommerso portandolo sulle prime pagine dei giornali. Le due vicende nel film, corrono parallele, spiegate, quasi analizzate dal punto di vista antropologico sotto una lente d’ingrandimento con il contributo del sociologo Francesco Alberoni, e dei giornalisti Franco di Mare (Rai) e Sergio Luciano (Panorama Economy).
Il film documentario sarà nelle sale italiane dal 20 febbraio 2014, ma il suo percorso è iniziato da Napoli qualche mese fa grazie a proiezioni in tutta Italia per Università e Scuole che hanno suscitato grande interesse e commozione. Fino al primo test, lo scorso dicembre al “Festival della Ciociaria – Nino Manfredi” dove il film ha vinto il premio “Miglior lungometraggio” e quello per la “Migliore interpretazione” a Salvatore Mignano, protagonista e produttore della pellicola.
“La narrazione delle difficoltà di un imprenditore, un soggetto di incontrovertibile attualità, riesce ad essere alimentata da uno sguardo documentario ricco di rilievi e dettagli allo stesso tempo vivi e non convenzionali – si legge nella motivazione della giuria – luci, montaggio, composizione delle immagini, scelta di facce e ambienti hanno la solidità della scrittura di un cinema capace di mettere a fuoco e di leggere in profondità uno sfondo che è quello della realtà in cui sono immersi tutti coloro che vivono in questo Paese e si rifiutano di abbandonarlo…”.
“E il protagonista del film ha la forza di un personaggio e la complessità di una persona in carne ed ossa: lo spettatore si chiede sin dal primo momento quanto la sua stoica capacità di affrontare senza mai abbattersi le infinite difficoltà che affronta facciano parte della sua vita o solo del film di cui abita quasi ogni scena”.
“Era mio desiderio da tempo raccontare dell’universo intimo degli imprenditori – spiega Mignano – ma per farlo avevo necessità che qualcuno lo studiasse, così dopo aver conosciuto Mazzitelli, gli ho proposto di seguirmi per diverso tempo. I suicidi sono ormai un argomento troppo importante, se si parla di imprenditoria e crisi di questi anni ci sarebbe sembrato molto scorretto non trattarlo“.
”Nel film sono un simbolo ma avrebbe potuto esserlo qualsiasi altro imprenditore. Il regista che mi ha seguito ha valutato il materiale che avevamo raccolto, era molto buono, quindi non c’era bisogno di far interpretare la storia da altri. In Solving nessuno interpreta alcun ruolo, se non quello della propria vita, io sono un imprenditore, mia figlia si occupa dell’amministrazione, un’altra delle vendite e così via dicendo”.
Mignano è un imprenditore che si trova a dover fronteggiare i primi anni della crisi del 2008 pensando di dover diversificare, e si trova ad investire in un settore per lui affascinante, la comunicazione audiovisiva. Dopo un primo periodo di entusiasmo, l’imperversare della congiuntura nel suo settore principale, l’industria energetica, lo metterà all’angolo, portandolo a difficoltà incredibili, simili a quelle in cui si sono trovati altri imprenditori purtroppo poi suicidatisi. Per Mignano il messaggio di Solving è comunque positivo: ”La crisi è stata fortissima ed ha portato molta gente a decisioni incredibili ma pur offrendo un punto di vista molto crudo e realistico della situazione non bisogna mai perdere la speranza’.
Il mese scorso Mignano ha promesso alla Marrone di aiutarla ‘devolvendole parte dell’ incasso del film ‘Solving”. La vicenda di Giuseppe Campaniello, che si diede fuoco dinanzi alla agenzia delle entrate di Bologna e di sua moglie è tornata di attualità quando alla vedova è arrivata una cartella di Equitalia di oltre 60mila euro, un cumulo di Irpef, Iva, addizionali regionali e imposte sulle attività produttive che ha ereditato in virtù della comunione dei beni con il marito. “Ringrazio Mignano per la generosità – commenta la Marrone che parteciperà alla promozione del film – ma la mia speranza più grande è che qualcuno mi offra un posto di lavoro”.
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