Elena Starace e Piera Russo, regista e protagonista di Uccia.
Elena Starace e Piera Russo, regista e protagonista di Uccia.

Uccia, le donne che insegnano la vita

Uno spaccato post-futuristico nel cortometraggio d’esordio di Elena Starace, ecco Uccia

Non è facile immaginare un mondo invaso da tristezza, fame, cattiveria e squallore, dove la forza interiore di una donna vince su tutto. Eppure Uccia è proprio tutto questo!

Elena Starace e Piera Russo, regista e protagonista di Uccia.
Elena Starace e Piera Russo, regista e protagonista di Uccia.

L’anteprima del cortometraggio che segna l’esordio alla regia di Elena Starace ambientata in questa Campania che diventa l’area RS 3, racconta la storia di Domenicuccia (abbreviato in Uccia), in conflitto tra due istinti, che sono il bianco e nero, ma che a differenza degli altri esseri umani, che fanno prevalere solo uno dei due, nel corto si assiste ad una scelta combattuta affinché il vero istinto della protagonista possa diventare una scelta.

L’idea di Elena Starace parte da un racconto dedicato alla natura… più precisamente agli ulivi, che fanno da scenario a questa opera prima e che sono una plastica rappresentazione della realtà espressa in questo futuristico Anno 2017, dove di sentimenti sembrano essercene ben pochi, se non quelli della protagonista.

La scelta delle emozioni da raccontare in così breve tempo dalla regista, affiancate dal tecnicismo mai scontato e sempre sorprendente di Marco Renda, fa si che il minutaggio del cortometraggio scorra ancor più veloce di quello che è realmente. Scelte di colori ed inquadrature studiate nei minimi dettagli per mostrare emotivamente il dolore, la sofferenza e la gioia, ma senza mai rendere visibile ad occhio nudo la violenza, ed il terrore che possono mostrare certe scene.

La protagonista interpretata da Piera Russo che riesce ad esprimere solo con gli occhi l’idea di tutto quello che ha dentro Uccia, senza aver bisogno di grandi movimenti, creando sensazioni di situazioni e con poche parole. La forte difficoltà di una giovane attrice nel dover interpretare scene molto dure, non traspare minimamente, rendendo tutto nitido agli occhi dello spettatore nel dolore delle scelte.

Tiziana D’Angelola signora” che con una splendida poesia “donata” al cortometraggio ed una interpretazione che unisce mimica e vocalità, accompagna alcune scene di questo cortometraggio che vengono rese ancora più intense dalle musiche di Marco Mantovanelli e Luca De Simone.

Completano il cast con professionalità e soprattutto con tanta umiltà nell’esercizio della loro professionalità: Elio Amedeo, Giovanni Allocca ed Antonio Di Nota che si stringono accanto ad Elena Starace, una scrittrice, sceneggiatrice e attrice di cinema, teatro e TV che mostra la sua anima e va a caccia di conferme che arrivano con il fragoroso applauso del pubblico!

Il premio più grande è sul palco insieme a tutto il cast artistico e tecnico, per un dibattito con i presenti moderato da Christian Coduto che ha visto ogni presente esprimere la propria idea su questo “piccolo gioiellino” sceneggiato insieme a Nicola Maiello.

In sala presenti il produttore Silvestro Marino, molto vicino alle realtà nascenti della Campania cinematografica; il giovanissimo e talentuoso regista Adriano Morelli e l’attore Arturo Sepe.

La gallery fotografica dell’evento qui:

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Su Francesco Russo

Francesco Russo, giornalista e direttore del quotidiano "La Gazzetta dello Spettacolo", comunicatore digitale ed ufficio stampa di eventi e VIP.

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