Una co-produzione franco-italiana per Dopo la guerra
Dopo la guerra arriva in Italia a seguito di tre settimane di lavorazione in Francia, iniziano infatti a Bologna per altre tre settimane, le riprese dell nuovo film di Annarita Zambrano, co-prodotto da Tom Dercourt, Stephanie Douet e Mario Mazzarotto.
Il film è stato riconosciuto di interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema. Il film è sostenuto da CNC, Regione Aquitania, Fondazione Gan per il cinema, con il sostegno della Regione Emilia Romagna e con il contributo di Unipol Banca. Si ringraziano per la collaborazione la Film Commission Bologna e la Cineteca di Bologna. Le vendite internazionali e la distribuzione in Francia saranno curate da Pyramide.
Scritto dalla regista, il film è ambientato tra la Francia (regione delle Landes) e l’Italia (città di Bologna). Dopo la guerra è un affresco corale che tocca una delle pagine più buie della recente storia italiana.
Dopo la guerra
In seguito all’omicidio di un professore universitario in un agguato terrorista, Marco (Giuseppe Battiston) – ex-militante di estrema sinistra condannato all’ergastolo e rifugiato in Francia grazie alla dottrina Mitterrand – è accusato dallo Stato italiano di essere uno dei ‘cervelli’ dell’attentato e ne è chiesta l’estradizione. Ha inizio, così, la lunga fuga di Marco, assieme a sua figlia Viola (Charlotte Cetaire), che si trasforma ben presto in una guerra mediatica fatta di lettere e interviste. L’arroganza di Marco, che lo porta a difendersi ad ogni costo, trascinerà nel fango tutta la sua famiglia rimasta in Italia – sua sorella Anna (Barbora Boboulova), professoressa di italiano in un liceo “bene” bolognese, il cognato Riccardo (Fabrizio Ferracane), giudice penale in ascesa, Bianca (Carolina Lanzoni), la loro figlia di 10 anni e la madre Teresa (Elisabetta Piccolomini). Tutti, innocenti, si ritroveranno a pagare per le colpe passate di Marco senza capirne il perché.
Ciò che ne esce è l’affresco umano e politico di una famiglia inciampata nella storia, costretta ad affrontare la responsabilità dei vincoli di sangue e la violenza di un paese che non può – e non vuole – dimenticare o perdonare.
Dopo la guerra è una riflessione sulla colpa, sulla violenza che ritorna, sull’incapacità di guardare se stessi quando il dolore privato si fonde a quello pubblico.
Con uno sguardo colmo di compassione verso i suoi personaggi, dilaniati e accecati dai loro ideali, l’autrice ci racconta di un passato, mai perdonato né dimenticato, che ritorna preponderante nel presente, condizionando per sempre le vite di una famiglia diventata vittima di se stessa.
Annarita Zambrano
Annarita Zambrano, regista e sceneggiatrice cinematografica – molto apprezzata per i suoi corti Ophelia, in concorso a Cannes nel 2013 e poi alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro; Tre ore presentato alla Quinzaine des Réalisateurs nel 2010; A la lune montante, presentato alla Mostra di Venezia nel 2009; Andante mezzo forte, presentato alla Berlinale nel 2008 –, ha esordito nel lungometraggio nel 2014 con il suo documentario L’anima del Gattopardo, lucida e tagliente riflessione sull’identità culturale italiana.