Percy Jackson e gli dei dellOlimpo

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il mare dei mostri

Il regista tedesco sopracitato realizza il secondo capitolo della saga letteraria Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo dopo il film del 2010 diretto da Chris Columbus (che torna qui nelle vesti di produttore). Il primo capitolo era un film interessante che ricalcava molto le atmosfere e diversi elementi da altri classici della letteratura fantasy, Harry Potter in primis; contornato da un’ottima fotografia e una buona messa in scena “Percy Jackson – Il Ladro di Fulmini” risultava un prodotto gradevole, non eccezionale ma con un tasso comico gradevole che andava sopra le righe dei canoni di genere oltre la presenza di un ottimo cast.

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo. Una scena del film.
Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo. Una scena del film.

Dopo tre anni arriva nelle sale il secondo capitolo diretto dal regista, sceneggiatore e addetto agli effetti visivi di film per ragazzi come i due “Stuart Little”, “La casa dei fantasmi” e “Diario di una schiappa”.

Il risultato è un film di fantascienza discreto con una sceneggiatura molto più tranquilla rispetto al precedente film che sembra quasi non osare mai.

Percy Jackson e Gli Dei Dell’Olimpo – Il Mare Dei Mostri” ha una trama meno articolata del precedente capitolo partendo già con un punto a sfavore per quanto riguarda la trasposizione cinematografica. La storia in se risulta più banale rispetto alla precedente e, come detto da molti lettori del libro, delineata da meno mordente. Con un inizio convincente e uno svolgimento ai limiti della semplicità più estrema “Il mare dei mostri” ha una regia meno convincente rispetto a quella di Columbus ma comunque di buon impatto: nonostante alcune sequenze d’azione vengano girate in maniera fin troppo frenetica vengono rese in maniera valida.

Anche la CGI non è male se paragonata ad altri prodotti scandalosi degli ultimi tempi. Il film girato in 2D viene convertito in post-produzione in stereoscopia 3D e il risultato è convincente: se da una parte non troviamo un esagerato livello di profondità visiva (anzi l’immagine risulta piatta in diversi frangenti) al di fuori degli splendidi titoli iniziali gli effetti pop-up sono tanti e ben utilizzati che promuovo la versione convertita. Non manca però l’effetto ghosting in più di una sequenza.

La sceneggiatura è il punto cardine dell’ambiguità del film: essa scorre in maniera equilibrata.. forse anche fin troppo. Nonostante le numerose scene fantasy il film non trova mai un punto esageratamente alto nel suo cammino e fino alla fine ci rendiamo conto di come molte di queste sequenze siano state realizzate in maniera estremamente semplice. Diverse inquadrature, stavolta in maniera ancora più marcata rispetto al primo capitolo, vengono riprese esattamente dalla saga di Harry Potter. Perciò non ci troviamo di fronte ad un brutto film o ad una brutta sceneggiatura ma ad un’ora e 46 che prova a sfondare la barriera della semplicità rimanendo però agganciato alla normalità.

Questo secondo capitolo è un film più piatto del precedente ma non per questo da catalogare come “mal funzionante”. La comicità rispetto al film precedente viene ancora più accentuata e forse è proprio quest’elemento che fa funzionare meno il film. Anche gli stessi rapporti tra i personaggi (soprattutto tra Percy e suo fratello) vengono svolti e caratterizzati male e a visione completa diverse frasi di rito risultano fuori luogo. Logan Lerman stesso fornisce un interpretazione ancora più pacata rispetto a quella vista nel primo capitolo così come anche lo spazio dato a Brandon T. Jackson (punto cardine della comicità del primo film) viene ridotto per dar strada ad un valido seppur non esaltante Douglas Smith. Alexandra Daddario buca lo schermo con i suoi enormi occhi azzurri e la sua interpretazione rispetto al precedente film non cambia di una virgola. Apprezzata la presenza di Stanley Tucci e dello splendido Nathan Fillion anche loro in veste molto comica.

Nonostante ciò “Percy Jackson e Gli Dei Dell’Olimpo – Il Mare Dei Mostri” è un film sommariamente riuscito. Riesce ad essere più sopra le righe del precedente capitolo in ambito comico ma tralascia una maggiore caratterizzazione dei personaggi e una maggiore cura nella struttura della sceneggiatura che presenta dei buchi non trascurabili. Molto più calmo e molto più tranquillo come messa in scena ma non nei toni trattati risulta un sequel più monotono e più moscio ma comunque apprezzabile.

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