Kick-Ass2

Kick-Ass 2, la recensione

Visto il successo critico e, perché no, commerciale del primo capitolo il pericolo che questo secondo capitolo potesse essere solo una commercialata e magari un film mediocre come alcuni degli ultimi blockbuster: niente di più sbagliato.

Kick-Ass 2

Kick-Ass 2 funziona e anche tanto e a momenti è molto più potente del già ottimo primo capitolo.

Registicamente non siamo a livelli incredibilmente alti. La regia passa purtroppo il testimone da Matthew Vaughn (“X-Men: L’Inizio”) a Jeff Wadlow (“Never Back Down”) e la differenza si sente nel bene e nel male: alcune sequenze d’azione, seppur tutte visivamente di forte intrattenimento e ben fatte non vengono dirette alla perfezione.

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L’utilizzo di un montaggio eccessivamente frenetico in alcune circostanze porta nello spettatore un senso di smarrimento: meno male che tutto ciò non accade in maniera così marcata e esagerata. Per quanto riguarda la messa in scena siamo ad alti livelli e in diverse circostanze rispetto al primo Kick-Ass il film osa molto di più: le scene crude e violente aumentano non in quantità ma in intensità rispetto al film del 2010 e questa cosa viene particolarmente apprezzata dallo spettatore. La sceneggiatura scorre via come l’olio nell’ora e 45 di durata senza mai avere momenti meno concitati o noiosi.

Il personaggio di Kick-Ass, interpretato ancora una volta da Aaron Taylor-Johnson viene messo meno in evidenza rispetto al primo capitolo per dar spazio al personaggio che risulta essere il vero protagonista del film: Hit-Girl, interpretata da Chloe Grace-Moretz è un personaggio splendido e molto più caratterizzato del primo film: possiamo apprezzarne in particolar modo la complessità, l’introspezione e il comportamento in generale. Non che Johnson sia messo da parte anzi, infatti il fatto di caratterizzare molto di più il personaggio di Hit-Girl non è una cosa negativa. Il personaggio di Jim Carrey è emblematico: non è un cammeo ma il suo personaggio appare poco ma risulta comunque ben caratterizzato: divertente, sopra le righe e sorprendente, in tutti i sensi. Christopher Mintz-Plasse è un personaggio, ancora una volta, semplicemente bravissimo.

Per quanto riguarda la sceneggiatura ha dei problemi che, purtroppo, sono legati al fumetto in sè: il fumetto è sopra le righe quanto basta però alcune scene cinematograficamente stonano personalmente. Altre che invece lo sono anche troppo e funzionano. Anche il tono da teen movie in alcune circostanze non stona quasi per nulla rimanendo tutto coerente fino alla fine.

Sopra le righe, non perfetto, meno accurato del primo ma comunque estremamente valido per la sua immediatezza e il suo modesto coraggio.

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Redazione Giornalistica

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