Brando Improta e Martina Maria Monti in La Perfezione
Brando Improta e Martina Maria Monti in La Perfezione

La perfezione: una commedia ed i sentimenti di una donna

Parliamo di una commedia romantica di prossima uscita, che prende il titolo di “La perfezione“. E a parlarci di questo nuovo progetto filmico è il regista e protagonista maschile, Brando Improta e protagonista femminile Martina Maria Monti.

La perfezione

Camilla Costa (Martina Maria Monti) è una giovane donna in carriera, dedita solo al lavoro e che disprezza qualsiasi forma di sentimento, a causa di brutti rapporti con i genitori ormai scomparsi. Sotto Natale le viene offerta l’opportunità di partecipare ad un grosso investimento che la affiancherebbe ai suoi capi, ma ha bisogno di centomila euro da poter investire. Decide allora di vendere la casa di famiglia in Puglia.
Camilla si reca al paese natio per verificare le condizioni della casa, ma una volta lì scopre che è abitata abusivamente da Gabriele Pedersoli (Brando Improta), un giovane avvocato sparito dalla circolazione un anno prima.

I due cominciano così una convivenza forzata, che porterà Camilla a riscoprire lentamente la bellezza delle piccole cose e l’importanza dei sentimenti.

L’intervista

Bentornato Brando Improta su La Gazzetta dello Spettacolo. Torni a breve con una nuova uscita cinematografica: La Perfezione. Ci racconti qualche dettaglio?

La Perfezione è una commedia romantica che strizza un po’ l’occhio a quelle americane, Un tempo le chiamavano Screwball Comedy, ovvero quelle storie con al centro una donna e un uomo di diverse classi sociali e provenienze che litigano continuamente fino paradossalmente ad amarsi. E questa infatti è la storia di Camilla Costa che incontrerà in Gabriele, un uomo che occupa abusivamente la sua casa di famiglia in Puglia, prima un nemico e poi la persona che in qualche modo la porterà a scoprire lati di sé che credeva nascosti. Si ride molto secondo me, ma c’è anche spazio per riflettere un pochino e ritrovarsi in questi personaggi.

Un film al femminile, con protagonista una donna. Quanto il cinema sta prendendo questa direzione?

Credo la stia prendendo nella giusta misura. Una volta in Italia avevamo delle grandi protagoniste femminili che erano star al pari degli uomini, penso a Monica Vitti, Claudia Cardinale, Sophia Loren. Poi questa cosa è andata perdendosi e abbiamo iniziato a scrivere storie con al centro solo la star maschile. Finalmente stiamo capendo che se vogliamo davvero raccontare cose che siano aderenti all’attualità dobbiamo dare ai personaggi femminili il giusto spazio. Sappiamo benissimo che in qualsiasi ambito senza le donne saremmo persi, solo che a volte ci piace far finta che non sia così. E poi ci sono tante brave attrici, è giusto rendere loro merito con personaggi scritti bene.

Amore, sentimenti: il 2024 è ancora un anno dove questi valori esistono? E come può il cinema far riscoprire le emozioni?

Credo esistano. Solo che a volte siamo talmente presi dalla riconcorsa verso il materiale che li perdiamo di vista. In effetti la protagonista del film, Camilla, parte dalla convinzione che tutto ciò che conta nella vita siano il lavoro, il potere ed il denaro. Poco alla volta cambia questa prospettiva. Ecco penso che tutti quanti, chi più e chi meno, sappiamo che le relazioni umane e i sentimenti debbano essere centrali nelle nostre vite, a volte bisogna solo avere il giusto stimolo che ce lo ricordi, perché magari perdiamo la bussola lungo il viaggio. E se un film, in questo caso una commedia, può darci la giusta prospettiva per ricordarcelo allora ha assolto al suo scopo. Sono un po’ contrario alle storie cupe dove non c’è nessun briciolo di speranza. Il compito dei film dovrebbe essere anche migliorarci, anche con leggerezza, ma regalarci un po’ di positività. Ne abbiamo bisogno.

Martina Maria Monti: sei sempre a caccia di volti nuovi per i tuoi film?

Mi piacciono le persone che mi stimolano artisticamente e che penso possano dare al personaggio sfumature che magari non avevo nemmeno previsto in sede di scrittura. Con Martina ci siamo conosciuti su un set una decina d’anni fa, lei recitava ed io ero assistente alla regia. Poi ci siamo incrociati qualche volta su altri progetti, abbiamo fatto uno spettacolo teatrale insieme e ho deciso che era perfetta per fare Camilla. Così è stato. Ha fatto un ottimo lavoro. Poi se penso che una collaborazione può avere cartucce non ancora sparate e si possono affrontare altri personaggi insieme si continua, e altrimenti la ricerca riparte verso altri volti e altre personalità.

“Ridere fa benissimo” dichiari nelle tue note di regia: quali sono i film che oggi ti fanno ridere?

Mi fanno molto ridere alcune commedie americane. Di recente ne ho vista una “Tutti tranne te” che nella prima parte mi ha davvero divertito molto. E poi mi fa comunque ridere tutto ciò che viene dal passato. Un film con Totò o con Alberto Sordi, anche visto per la centesima volta mi dà sempre la stessa emozione, sia come risate che come valore artistico. Mi ha fatto ridere anche l’ultimo film di Pieraccioni, la lista sarebbe lunga comunque, per fortuna la voglia di ridere non la perdo mai.

Prossimi progetti dopo La Perfezione?

Ho scritto un romanzo, “L’angolo delle parole desuete”, che uscirà il 30 aprile con PAV edizioni. Sto scrivendo un nuovo spettacolo teatrale da realizzare ad Ottobre. Ho avuto anche una piccola parte nel film di Paolo Sorrentino che uscirà quest’anno. E poi a maggio sarò di nuovo sul set come regista e interprete, stavolta sarà un film corale, con oltre venti personaggi. Lo giriamo a Baia Domizia, sarà una bella sfida dirigere tanti attori e attrici, ma non riesco mai a stare fermo, mi piacciono le cose nuove, odio ripetere me stesso. Credo si chiamerà “L’algoritmo della felicità”.

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