Ritroviamo l’attrice e regista Pilar Fogliati, nuovamente protagonista de “Odio il Natale 2”, su Netflix da questo 7 dicembre, dopo l’esperienza ne “Cuori 2” e la regia, la prima, di “Romantiche”, con il supporto di Giovanni Veronesi.
Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Pilar Fogliati. “Odio il Natale 2”, da oggi su Netflix, ci porta a vivere nuove avventure legate alla tua Gianna, alle situazioni familiari e sentimentali che si ritroverà ad affrontare. Cosa puoi anticiparci, nei limiti del possibile?
Di positivo, in questa nuova stagione, vi è il fatto che Gianna non è cambiata affatto. I dubbi che la caratterizzano sono gli stessi, da sempre (ride) e, forse, da imparare vi è proprio il fatto che continua ad idealizzare l’amore.
Al tuo fianco, per questa rinnovata avventura, Beatrice Arnera, Fiorenza Pieri ed una new entry, un nuovo vicino di casa, Pierpaolo Spollon. Come sono stati i rapporti sul set?
Con Beatrice e Fiorenza siamo amiche anche nella realtà, da qualche tempo, e devo dire che sono state delle compagne perfette, con cui è stato facile parlare d’amore, di amicizia, restituendo ai nostri personaggi proprio quel rapporto che viviamo oggi, nel quotidiano. Sono stata felicissima, inoltre, di lavorare finalmente con Spollon, che ammiravo già da un po’, ed ero sicura, e così è stato, che avremmo lavorato benissimo insieme, regalandoci una vicendevole simpatia. Un vicino di casa con cui si svilupperà un rapporto forte, un po’ perché simili nelle vicissitudini che ci ha riservato la vita, lui vedovo, innamorato di una sola donna da sempre, Gianna disillusa dietro storie di poco conto.
Come si presenta il Natale di Pilar Fogliati, differentemente da ciò che vive la Gianna de “Odio il Natale”?
È il colmo per me poter interpretare una serie come “Odio il Natale” dal momento in cui la mia famiglia è sparsa un po’ ovunque ma, qualsiasi cosa accada, il 24 ci ritroviamo nella casa in campagna, fuori Roma, di mio papà. Qualcosa di sacro e ti dirò che quest’anno, addirittura, saremo in trenta, tra familiari e amici, con il tacchino, tradizione che deriva dalle origini argentine della nonna, e via poi di dolci, con i secondi che passano quasi del tutto inosservati. Un Natale, ad ogni modo, tradizionale, con delle musiche di base ad accompagnare il tutto, i regali da scartare e alcune domandine che non mancano mai, per me, mia sorella e mia cugina.
Il 2023 ti ha vista protagonista al cinema con una tua prima regia, “Romantiche”, caratterizzata da ben quattro ruoli uniti da una sola anima, ‘Roma’, supportata, inoltre, da Veronesi. Che esperienza è stata e quali consensi hai raccolto da parte del pubblico?
È stata un’esperienza totalizzante che mi ha dato come l’impressione di essere cresciuta di quindici anni e, al contempo, di essermi concessa una grande parte di incoscienza, di ‘gioco’, dando sfogo ad una parte creativa partita con l’amore per questi personaggi che vivevano dentro di me. Una ragazza ha visto il film e mi ha detto che, nonostante fossero quattro personaggi da prendere a schiaffi, gli ha voluto comunque bene, e questo era un po’ il mio obiettivo. Un privilegio poter scrivere, dirigere ed interpretare, grazie all’incontro con Veronesi che mi ha cambiato la vita. Commovente il tempo che mi ha dedicato, la sua generosità artistica, il suo voler coprodurre il film, il volerci credere, incontrando con me il pubblico in sala. Tanti i premi ricevuti, inaspettati, come il globo d’oro, il nastro d’argento, due linee parallele che non sempre si incontrano ma che mi hanno davvero resa felice, premiata, nel vero senso della parola.
È nei tuoi pensieri l’idea di dar vita ad una nuova regia?
In questo momento la mia situazione attuale è finalizzata al computer, con le mani sulla tastiera, con un’idea futura da poter realizzare.
Si è da poco conclusa la seconda stagione di “Cuori 2” che ha finalmente visto trionfare l’amore, quello vero. Che ricordo porterai con te della tua Delia, dell’importante ruolo vissuto, specie a livello storico?
Finalmente un lungo bacio tra loro! (ride) Sono affezionatissima a “Cuori”, al mio personaggio, felice di poter aprire delle parentesi importanti con un ruolo legato all’emancipazione femminile, diritti non da poco. Sono nata negli anni novanta ed è grazie a questa serie che ho avuto modo di approfondire un periodo storico non vissuto per cui altre donne hanno lottato anche per me. Niente di più bello!
Pilar, che bilancio ne fai di questo ultimo anno?
È sempre difficilissimo poter fare un bilancio del proprio percorso. È stato di certo un anno speciale, che mi ha concesso di realizzare qualcosa di coraggioso, con “Romantiche”, portandomi a chiarire cosa mi piace fare, in particolar modo. Mi è chiaro, quindi, che la commedia mi piace, così come mi attira il mondo pop.
Pilar Fogliati, in ultimo, un ‘appello’, un invito a seguire “Odio il Natale 2”?
Empatizzate con Gianna e con tutti i personaggi presenti perché alla fine il messaggio è quello di vivere come sentite di voler vivere. Ognuno ha la sua storia!