Valeria Perri

Intervista a Valeria Perri: Insieme a Viola, all’improvviso

Valeria Perri

Valeria Perri, tra i protagonisti di “Tutti insieme all’improvviso” si confessa a La Gazzetta dello Spettacolo


Ieri è andata in onda la seconda puntata della nuova fiction Mediaset ” Tutti insieme all’improvviso”. Canale 5 ha proposto una fiction leggera con un cast d’eccezione. Troviamo, infatti, un bravo e paterno Giorgio Panariello affiancato dagli attori: Lorenza Indovina, Marjo Berasategui, Lucia Ocone, Marco Marzocca, Massimo Bonetti, Enrico Mutti e Gianluca Guidi.

E un cast di giovanissimi attori che raccontano un mondo moderno fatto di adolescenza, sentimenti confusi e amicizie e fratellanze forti e veritiere.
Il mondo dei ragazzi viene raccontato spontaneamente dagli attori Giuseppe MaggioTeresa Romagnoli, fino ad arrivare all’attrice Valeria Perri. La Gazzetta dello Spettacolo ha incontrato proprio la giovane Valeria Perri per scoprire insieme a lei le sfumature della sua Viola, l’amica fedele e sempre presente.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Valeria. Attualmente sei nella fiction Tutti insieme all’improvviso nel ruolo di Viola. Parlaci del tuo personaggio.

Viola è una ragazza di 17 anni con un grande potenziale che, come tutti gli adolescenti, deve ancora scoprire. I suoi punti fermi nella vita sono la sua migliore amica Sara e la sua passione per la musica elettronica. Anche se è un po’ timida e impacciata (soprattutto quando si trova di fronte ad Adriano, il ragazzo che le piace) in realtà è una ragazza molto matura, e questo lo si evincerà nel corso delle puntate da come consiglierà Sara e le rimarrà a fianco anche nei suoi momenti più difficili.

Quanto ti assomiglia Viola e in cosa pensi di essere diversa?

Viola, come me, è una ragazza che nasconde un’enorme forza dietro ad un’apparente fragilità, ed è proprio questo che mi ha fatto affezionare al personaggio. A differenza di me invece giudica le persone al primo impatto mentre a me non piace dare giudizi affrettati, cerco sempre di prendermi un po’ di tempo per capire chi ho davanti.

Cosa speri che colga il pubblico della tua Viola? Come si evolverá nel corso delle prossime puntate il tuo personaggio? 

Spero che il pubblico, soprattutto quello più giovane, possa apprezzare la determinazione di Viola, che anche quando sbaglia non si butta giù ma si rialza sempre e riparte più forte di prima. Credo che a quell’età sia importante capire che gli errori servono a crescere. E Viola nel corso della serie crescerà molto.

La fiction vanta un cast molto numeroso. Come é stato per te lavorare in questa fiction?

E’ stata forse l’esperienza più formativa per me, non è una cosa da poco avere l’opportunità di fare cinque mesi di set. La più grande fortuna però è stata trovare dei compagni come quelli che ho trovato qui: siamo un gruppo molto affiatato e credo che questo passi anche al pubblico. Con loro ho condiviso, oltre all’esperienza lavorativa, anche bellissimi momenti di vita al di là del set.

 C’é un aneddoto particolare e divertente che vuoi raccontarci di questi mesi di set?

E’ difficile sceglierne uno perché di momenti divertenti ce ne sono stati molti, sia sul set che nelle pause, non solo tra noi del cast ma anche con il resto della troupe. La cosa bella è che il nostro regista Francesco Pavolini ha sempre cercato di alimentare questo clima che si era venuto a creare, anche nei momenti più critici non ha mai perso il sorriso. Non tutti possono permettersi di divertirsi lavorando e in questo mi sento molto fortunata.

Valeria Perri, hai recentemente preso parte al film Belli di papà, che ha avuto un grande successo d’incassi. Che esperienza é stata per te?

In “Belli di papà” ho un piccolissimo ruolo, ma è stata un’esperienza molto importante per me. Mi ha dato l’opportunità di conoscere Guido Chiesa, che è un regista che ho sempre stimato per i suoi film e per le sue scelte coraggiose. Un regista che ha un grandissimo rispetto per gli attori, che non è una cosa scontata. Un piccolo esempio che potrà sembrare banale: Guido ha tenuto a farmi avere l’intera sceneggiatura del film, anche se il mio personaggio era poco più di una comparsata. Per noi attori è importantissimo capire lo stile e i toni del film di cui facciamo parte, anche quando abbiamo piccoli ruoli. Ricordo che quando ho preso l’aereo per tornare a Roma ero pervasa dalla sensazione di aver capito che una delle cose più belle di questo mestiere è l’opportunità che ti dà di incontrare persone che ti possono arricchire umanamente e professionalmente.

Parlaci di te, quali sono le tue passioni quando non sei sul set.

La mia passione più grande è sempre stata il cinema. Ultimamente mi sono resa conto però di aver dato poco spazio ad altri interessi per paura di cominciare qualcosa in cui poi non sarei stata all’altezza. Per questo motivo ho deciso di cominciare (forse un po’ tardi) un corso di danza. Non l’avevo mai fatto prima e ho deciso per una volta di buttarmi, di accettare il fatto di non saper fare qualcosa e di far prevalere la voglia di imparare. In questo mi aiuta molto la mia insegnante Morena, che mi incoraggia e mi sprona sempre. Questa piccola scuola di danza è diventata per me una piccola oasi di pace dove posso permettermi di sbagliare senza paura del giudizio degli altri.

Te lo ricordi il giorno in cui ti sei detta: Voglio fare l’attrice?

La scelta di fare l’attrice è venuta un po’ da sé, senza quasi che io me ne rendessi conto. E’ stata la naturale conseguenza del mio grande amore per il cinema, che a tratti è stata quasi un’ossessione. Diciamo che ricordo esattamente il momento in cui ho capito che il cinema avrebbe potuto aiutarmi a rompere quegli schemi in cui mi sentivo vincolata, ed è stato quando a 13 anni vidi per la prima volta “Arancia Meccanica”. A quell’età sicuramente non lo capii a fondo, ma fu come se qualcuno mi avesse dato il permesso di andare oltre.

Un ruolo che desidereresti ottenere e un regista con cui vorresti lavorare?

Non c’è un ruolo che sogno di interpretare, mi piacciono semplicemente i ruoli che ti danno la possibilità di poter tirare fuori anche gli aspetti meno tracciati sulla sceneggiatura. Quanto ai registi con cui mi piacerebbe lavorare invece ti posso dire che mi accontenterei anche solo di portare i caffè su un set di Giorgio Diritti o di Emanuele Crialese.

Cosa consiglieresti ad una giovane ragazza che vorrebbe intraprendere il tuo stesso percorso?

Io sto cominciando ora a muovere i primi passi in questo mondo, quindi lo dico a chi mi legge ma lo dico anche un po’ a me: bisogna essere tenaci. Bisogna imparare a riconoscere i propri limiti e bisogna mettere da parte l’invidia (altrimenti in questo lavoro non si campa più!) e anzi prendere spunto da ciò che l’altro ha più di noi.

Progetti futuri e sogni nel cassetto che vuoi rivelarci, ci sono?

Questo mestiere mi ha già insegnato che anche se ci sono progetti in ballo che ti sembrano vicinissimi bisogna mantenere un certo distacco per evitare delusioni. Quindi per ora l’unico progetto di cui mi sento di potervi accennare è un progetto che nasce dal basso, ovvero dalla pura e semplice esigenza di alcuni attori di dire qualcosa.

È quasi confermata una seconda stagione di Tutti insieme all’improvviso. Cosa auguri alla tua Viola nella prossima stagione?

Le auguro di continuare a sbagliare.

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Redazione Giornalistica

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