Queen Latifath interpreta Bessie Smith

Bessie Smith

Il 16 maggio ci sarà la premiere del film per la televisione prodotto dalla HBO sulla cantante blues Bessie Smith interpretato da Queen Latifath, diretto da Dee Rees.

Il biotip racconterà l’ascesa della giovane cantante in difficoltà a imperatrice del blues, divenuta una delle artiste più famose degli Anni Venti e ancora oggi una vera e propria icona della musica.

Nel cast presenti Michael K. Williams nei panni del marito di Bessie, Jack Gee, Khandi Alexander in quelli di Viola, sorella maggiore della cantante, Oliver Platt nel ruolo del celebre fotografo e scrittore Carl Van Vechten, Bryan Greenberg in quello del produttore discografico e critico musicale John Hammond e il premio Oscar Mo’Nique nelle vesti della leggenda del blues Ma Rainey.

Bessie Smith nata nel 1894 ebbe un infanzia difficile negli anni ’10 in una famiglia povera e numerosa di Chattanooga alle prime esibizioni tra Atlanta e Harlem nelle compagnie itineranti dei minstrel shows e dei varietà neri. Il suo apice negli anni venti e trenta quando divenne l’artista di colore più pagata al mondo. Morì nel 1937 in un incidente d’auto, a soli 43 anni. Da allora il mito è sempre vivo.

Queen Latifath nata come Dana Elaine Owens, il 18 marzo 1970 a Newark, nel New Jersey, è figlia di un’insegnante liceale dell’Irvington High School e di un ufficiale di polizia, separatisi poi quando Dana aveva 10 anni. Cresciuta nella comunità della chiesa battista, sceglie il suo nome d’arte Latifah già dall’età di 8 anni per il suo significato di delicata. Dalla carriere di cantante rap a quella di attrice a partire del 1991 quando Spike Lee la sceglie per recitare nel film Jungle Fever, dove inizia un percorso che la porta alle candidature all’Oscar, al BAFTA, al Golden Globe e all’MTV Movie Awards per il ruolo di Mama Morton nel musical Chicago del 2002 di Rob Marshall, con Renée Zellweger, Catherine Zeta-Jones, Richard Gere e Lucy Liu.

Su Laura Scoteroni

Partenopea di nascita, viterbese di adozione. Giornalista con la passione per la cultura, la musica di qualità, la poesia. Attraverso le parole fermo il tempo di avvenimenti, note e immagini. Scrivere per me è come respirare, se possibile senza asma.