Ettore Nicoletti
Ettore Nicoletti

Ettore Nicoletti: parto con Dreamscapes

Ettore Nicoletti è un attore di cinema e teatro, regista e autore. Ha scritto e diretto cortometraggi, pubblicità e videoclip.

Ha diretto, oltre che interpretato, vari spettacoli teatrali. Inoltre, Nicoletti è coprotagonista nel cast della versione italiana della piece teatrale di “The Boys in The Band”. Dopo il grande successo ottenuto come attore protagonista della web series “Arthur”, Ettore ha appena presentato la seconda stagione in Germania al Festival delle serie “Die Seriale Festival”

A Settembre uscirà il podcast Dreamscapes basato sul libro Terror is our business di Joe & Kasey Lansdale. E’ un radio dramma prodotto da Kasey Lansdale, la figlia del famoso scrittore Lansdale, in cui Ettore dà la voce a 3 personaggi. Oltre ai suoi impegni attoriali, Ettore Nicoletti porta avanti la sua Scuola e Compagnia di Improvvisazione Teatrale “THEATRO”, di cui è preside, Direttore Artistico e parte del corpo insegnante.

Ciao Ettore Nicoletti, benvenuto su “La Gazzetta dello Spettacolo” e grazie per questa intervista. Parliamo di due progetti lavorativi di cui fai parte, la piece teatrale di “The Boys in The Band” e “Arthur”. Che cosa ci puoi raccontare?

Ciao! Sono io che ringrazio voi e grazie per partire subito con questa domanda. Sono due progetti per i quali mi sento davvero fortunato. “The Boys In The Band” è una divertentissima e cruda commedia scritta da Mart Crowley nel 1968. Rimase in scena a Broadway per più di mille repliche, ne sono state fatte due trasposizioni cinematografiche, una di Friedkin nel 1970 e una di Joe Mantello nel 2020, e la regia di Giorgio Umberto Bozzo l’ha finalmente portato anche in Italia. In un appartamento su due piani all’altezza della 50th a New York un gruppo di amici omosessuali ha organizzato una festa di compleanno per Harold, che compie 32 anni. A sorpresa, però, si presenta anche Alan, un vecchio amico dei tempi del college di Michael, a New York per lavoro, che dice di aver disperata necessità di parlare con lui. Questa inattesa visita darà inizio ad un gioco al massacro dove ogni personaggio metterà a nudo le proprie fragilità. Condivido il palco con un cast di giovani e bravissimi attori (Gabrio Gentilini, Samuele Cavallo, Francesco Aricò, Paolo Garghentino, Federico Antonello, Angelo Di Figlia, Alberto Malanchino, Jacopo Adolini), e mi sento davvero in una famiglia che condivide una dolce follia.

Abbiamo debuttato nel 2019 a Milano e poi la tournée è stata interrotta dalla pandemia. Ma il nostro entusiasmo non si è spento, sentivamo di avere una grande occasione per parlare al pubblico ed un potenziale enorme per questo spettacolo e finalmente siamo tornati nei teatri, li abbiamo riempiti, e dopo San Marino e Roma saremo ad Ottobre al teatro Elfo Puccini di Milano. Nella commedia interpreto Hank, un insegnante di matematica che sta divorziando da sua moglie, lasciando la sua famiglia con due bambini e convive con il suo amante Larry. Sono sincero, alla prima lettura del testo Hank non era tra le mie speranze di ruolo, ma come spesso accade, ciò che ci respinge contiene dentro, nel profondo, un tesoro preziosissimo. Ho trovato dentro Hank una tempesta di umanità, fragilità e caratteristiche che mi hanno toccato e fatto scoprire tratti di me nascosti. Sono felice di questa grande opportunità. Un personaggio completamente diverso è Arthur, il protagonista della serie omonima prodotta dalla RSI che ad Ottobre dovrebbe uscire su Amazon Prime Video. Al momento le prime due stagioni sono visibili su Play Suisse solamente in Svizzera e ancora per poco su YouTube.

Arthur è un serial killer che ha deciso di smettere di uccidere, di darci un taglio e resistere al suo “vizietto”. E’ una Black Comedy, molto ironica e con un tocco Noir/Horror che la rende estremamente affascinante. Il suo successo è dimostrato dai tantissimi premi che ha vinto in giro per i più importanti festival italiani e internazionali. La prima stagione ha vinto come migliore serie web del mondo nel 2016 e la seconda, uscita nel 2021, sta ottenendo un grande successo.

Arthur è la seconda pelle di Ettore Nicoletti, lo amo con tutte le mie viscere, mi ha insegnato tanto sia da un punto di vista di esperienza attoriale che umanamente. So esattamente dove sono le sue anomalie, dove e come nasconde le sue emozioni, lo capisco, e quando sono sul set mi basta un click per farlo venire fuori e poi…. È come un viaggio lisergico dove Arthur parla e si muove attraverso di me. Mi ricordo che il primo giorno i riprese sul set ho chiesto a Nik Rusconi, il regista, cosa lo avesse colpito all’audizione che mi ha fatto ottenere il ruolo, ero davvero curioso e forse anche bisognoso di un complimento come lo siamo tutti noi attori, e lui con la sua schiettezza mi disse << quando sei entrato nella stanza dell’audizione ho pensato “ ecco il mio Arthur. Speriamo solo che sappia parlare” > >.

Ovviamente ci sono rimasto un po’ a bocca asciutta, ma ho capito che un attore è anche la persona umana che è, ho capito che Arthur mi apparteneva e che dovevo solamente cercare la sua anima dentro di me nonostante potesse spaventarmi. Ho centrato il bersaglio, grazie anche alla efficace scrittura di Cloe De Souza, e lo dimostra il fatto che lo spettatore empatizza con lui, fa il tifo per Arthur, conquistato dal suo fascino e dalla sua ironia, tifa perché riesca a smettere di uccidere e al tempo stesso non vede l’ora che ceda al suo vizio e mieta la prossima vittima. Accanto a me ci sono bravissimi colleghi, Vanessa Compagnucci, Alessandro Cremona, Marco Balbi e Massimo Viafora. La serie è stata girata interamente in Ticino, nei dintorni di Lugano. La seconda stagione quasi sempre in notturna e all’esterno e vi assicuro che là, in Svizzera, di notte per un Romagnolo doc come me…. È davvero freddo! Gli autori sono già con la penna sulla terza stagione e ho la netta impressione che sarà una bomba! Non vedo l’ora di sporcarmi le mani di nuovo!

Oltre alla tua brillante carriera attoriale, dirigi la tua scuola di recitazione: “THEATRO”. Chi puo’ accedere alla tua scuola?

“Theatro” è una scuola di Improvvisazione Teatrale che dirigo qua a Cesena, la mia città di nascita che non ho mai abbandonato. Chiunque abbia voglia di mettersi in gioco può accedere. E’ strutturata in tre anni propedeutici alla scena, percorsi di specializzazione con un eventuale inserimento finale nella compagnia di professionisti. L’improvvisazione teatrale è un arte davvero potente e utile. Gli allievi lavorano sulla sospensione del giudizio, sulla spontaneità, sull’ascolto, sul lavoro di gruppo e soprattutto l’accettazione dell’errore.Insegnare Teatro oggi, per me significa educare gli allievi allo “straordinario”, ad avere uno sguardo acceso e vivo sul mondo e sulla vita, stimolarli a sviluppare e coltivare la loro personale sensibilità e accompagnarli in una crescita emotiva e di consapevolezza in un mondo, quello del teatro e ancora di più dell’improvvisazione, dove non esiste “giusto o sbagliato” ma solo il lasciarsi andare al presente e connettersi con se stessi e gli altri. In un certo senso riappropriarsi della propria persona, dello spazio che occupiamo, che viviamo, nel quale ci muoviamo e della nostra emotività.

Abbiamo fondato la scuola nel 2009 e ha all’attivo un centinaio di allievi tutti motivatissimi e una compagnia che fa spettacoli nel territorio. Alcuni progetti speciali sono inseriti in percorsi sociali e riconosciuti dal patrimonio culturale europeo. Nei nostri spettacoli di Improvvisazione Teatrale non seguiamo nessun testo, nessun canovaccio, nulla…… non sappiamo cosa succederà quando saliamo sul palcoscenico. Costruiamo storie, senza l’aiuto della scenografia, solamente con il nostro corpo e la nostra fantasia, partendo dagli spunti del pubblico. E’ un salto nel vuoto. Un atto di fede e di coraggio. E’ una delle cose più divertenti che io conosca. La consiglio a tutti, anche a chi non ha velleità di salire su un palcoscenico…. Ma poi, ricordiamoci che nella vita siamo sempre su un Palcoscenico. “Tutto il mondo è un palcoscenico” ci ha detto William Shakespeare!

Altre news lavorative e sogni nel cassetto da realizzare di Ettore Nicoletti?

Ho appena terminato le performance che accompagnano il Festival Noir di Cesenatico, arrivato alla quinta edizione, con la direzione di Stefano Tura e la costante presenza di Carlo Lucarelli. Ora credo di farmi un po’ di meritate ferie e poi riprenderò la scrittura di un monologo teatrale che nasce da una sorta di memoir e parla al bambino interiore che tutti noi abbiamo e che a volte non ascoltiamo e lasciamo nascosto nella parte più buia della nostra anima. Ho cominciato anche a scrivere la sceneggiatura di un lungometraggio, ho voglia di cimentarmi come regista e lo voglio girare interamente in Romagna, la mia terra che amo profondamente.

A settembre riprenderò l’insegnamento nella mia scuola e porterò a termine un lavoro con utenti disabili portandoli sul palcoscenico per uno spettacolo davvero folle. Attendo l’uscita di due film dove ho recitato, “999 l’altra anima del calcio” di Federico Rizzo e “Il giardiniere” di Marco Santarelli. E rimango sempre aperto, sensibile a quello che l’universo mi porterà, con uno guardo curioso e di meraviglia necessario per vedere la bellezza della vita. Sogni nel cassetto? A me sembra già di vivere in un sogno ad occhi aperti!

Su Sara Morandi

Insegnante per vocazione, giornalista per passione. Amo il teatro perché incarna le emozioni viventi delle nostre anime. Ho sempre scritto di spettacolo e questo mi ha reso felice e mi rende tuttora. Divoro libri e il mio sogno sarebbe quello di scrivere un romanzo.

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