Alma Latina

Alma Latina e Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioni

Alma LatinaAlma Latina: Tre ragazze, un provino, una città magica: Sevilla. Ma soprattutto la voglia di rimettersi in gioco, di ricominciare da capo al ritmo sensuale e tenace del flamenco. Alma Latina, è il quarto spettacolo della compagnia teatrale L’ Eco dei Sanpietrini, scritto da Lavinia Lalle e Sarah Mataloni, è una commedia frizzante dal sapore iberico che unisce recitazione, musica e danza.

La solennità dei classici del teatro spagnolo e la spontaneità delle tre protagoniste si amalgamano per dare vita ad uno spettacolo capace di unire differenti anime: la malinconia e la sofferenza tipica delle parole di Lorca, la vivacità e l’esuberanza di Almodovar, le riflessioni e i pensieri delle tre ragazze che lentamente si svelano.

Protagonista indiscusso dello spettacolo è il flamenco: con la sua forza prorompente, l’energia di questa danza accompagna le ragazze nel loro percorso artistico e individuale, evidenziandone stati d’animo, emozioni e pensieri.

Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioni: Il Progetto nasce da un’idea di Sarah Mataloni e Lavinia Lalle, di voler riportare alla luce, la densa ma sepolta identità romana, attraverso le canzoni, le poesie e i personaggi che hanno reso la città eterna, grande agli occhi del mondo, rispolverando vecchi testi poetici come; Belli e Trilussa, le ricette della Sora Lella e gli aneddoti di Aldo Fabrizi.

Lo spirito che anima le due ideatrici e protagoniste dello spettacolo e del progetto, è goliardico, gigionesco, ma alla base c’è un’originale e inedita ricerca del passato, volta a valorizzare un patrimonio culturale non solo popolare. Le due artiste vogliono regalare a un pubblico un assaggio della romanità, di Roma, dei vizi, e delle sue beltà attraverso le parole di artisti, poeti, attori, cantautori, che l’hanno resa grande negli ultimi due secoli.
Tra i pezzi interpretati, Roma nun fa la stupida stasera, Sempre di Gabriella Ferri e il tributo di Lando Fiorini ad Anna Magnani. La sfida proposta dalle autrici e ideatrici non è banale, se si pensa che in poco tempo il pubblico dovrà ridere, commuoversi e farsi coinvolgere in questo intenso cammino verso il cuore pulsante della nostra nazione. I musicisti interpretano la tradizione romana dei vecchi menestrelli e dei cantastorie trascorrendo, come detta l’antica usanza, liete serate nelle osterie, tra un buon bicchiere di vino rosso e uno stornello.

L’originalità dello spettacolo risiede non soltanto nella varietà dei generi artistici presentati, ma anche nel fatto di non voler essere didascalico. Il pubblico dovrà quindi individuare, nei brani e nelle canzoni proposti, i vizi, le passioni e i pregi che caratterizzano il tessuto sociale romano che, nonostante il trascorrere del tempo è rimasto inalterato negli ultimi secoli.

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