E’ nell’ambito della rassegna teatrale “Aspettando i Barbuti”, che l’artista, attrice e cantautrice napoletana Giò Di Sarno torna dopo un lungo periodo ad esibirsi in Campania.
L’evento è questo sabato, 11 luglio, nello spazio aperto del “Teatro sotto le Stelle” di Salerno (inizio ore 21) nel cuore della città vecchia al Largo Santa Maria dei Barbuti. La rassegna costituisce un punto di orgoglio per il regista Antonello De Rosa e il direttore di Scena teatro Pasquale Petrosino. La sfida teatrale post-covid-19, si è aperta con Lalla Esposito, riscuotendo un enorme successo di pubblico e di critica. Con “Napoli… e non solo” di e con Gio’ Di Sarno, la rassegna arriva al suo secondo appuntamento, per uno spettacolo in cui la cantautrice vesuviana raccoglie gran parte dei suoi successi da poliedrica a talentuosa artista, dosando il tempo in una sorta di passaggio temporale tra passato e futuro e coronato poi da un presente desideroso di rinascita. Frammenti di “Cantanapoli il musical”, brani estrapolati dal CD Spagnapoli (classici napoletani in spagnolo), monologhi tratti da “Ognuno mette quello che ha”.
Un omaggio a Gabriella Ferri e, alcuni brani dell’ultimo lavoro discografico “La libertà d’amare” in cui la Di Sarno si è misurata come cantautrice con il sostegno del maestro Enrico Di Napoli suo compositore da oltre trent’anni. “Sono sinceramente emozionata – confessa Giò – sia per il fatto che è il primo evento post-covid, sia perché la città di Salerno è a pochi chilometri dalla mia terra natia dalla quale manco, artisticamente parlando, oramai da molti anni.”
Giò Di Sarno
Napoletana di nascita, vive e lavora a Roma da oltre vent’anni, dove da giovanissima approdò proprio per realizzare la sua carriera di artista animata da una insopprimibile vocazione per il canto. Oggi, è un’artista di successo. Da Roma, dopo una fugace ma interessante esperienza nel cinema guidata da un influente regista come Sergio Pastore, inizia una fruttuosa carriera canora esibendosi prima in alcune TV regionali (qua e là e segnatamente a Napoli) e poi in numerosi concerti in giro per l’Italia. Concerti che le consentono di maturare uno stile personale attraverso il quale ha saputo valorizzare e dare spessore al suo particolare timbro musicale, sposandolo alla sua grande capacità di donna di spettacolo e dominatrice della scena.
Il primo recital in cui si esibisce da protagonista fu “Cocktail”, miscellanea di canzoni che la condusse ad effettuare ben due tournée con (allora) il nome d’arte di Crazy Jo. Decisivo fui l’incontro artistico con il maestro e compositore Enrico Di Napoli, che la spinse a diventare anche cantautrice, segnando una svolta importante per il suo itinerario professionale. E con “Mattinata Blues”, Giò Di Sarno inizia il suo nuovo percorso, anticipando con insinuante leggerezza, la precarietà del momento vissuto dai giovani nella scoietà contemporanea. Questo è anche il periodo in cui Giò inizia la sua avventura teatrale e di avanspettacolo con “Sono la Rossa” e “Ricomincio da Me”. Sull’onda del successo, insieme al suo manifesto amore per la Spagna, nasce “SpagNapoli”, mix di classici della grande tradizione partenopea in versione spagnola.
Tra le tante canzoni tradotte per l’occasione si segnalano, tra le altre, “Indifferentemente”, “Maruzzella” e “Quisiera saber” ovvero “Vulesse sape’”. Qualche anno dopo, un indice di popolarità all’altezza delle grandi star della canzone nazionale Giò lo attinge con una propria rivisitazione di “Maracaibo”, la cui interpretazione spopola in tutte le latitudini (televisive e radiofoniche, fino a discoteche e … spiagge) ratificandone in maniera irrevocabile notorietà e indiscusso talento. A questo punto, quando la carriera di Giò sembra consolidata da tanti e unanimi attestati di successo, il suo destino d’artista le riserva un’altra inusitata e intrigante rotta: il musical Cantanapoli.
Vero e proprio carosello napoletano dove Giò, raggiante protagonista, moltiplica il suo eclettismo artistico esibendosi, oltre che nel repertorio di cantattrice di caratura partenopea (vedi le esecuzioni del drammatico monologo ’E figlie so’ ffiglie, dalla Filomena Marturano di Eduardo, e della bellissima Viento’e mare, pezzo che, manco a dirlo, porta la sua firma) anche la trascinante Le Mantellate, il noto testo di intonazione romana di Giorgio Strehler. Questa consacrazione dell’artista Giò Di Sarno, comprovata dal suo personale successo in Cantanapoli, rappresentato in prestigiosi cartelloni romani come quelli del Sistina, della Quercia del Tasso, dell’Auditorium della Musica e del Salone Margherita Bagaglino nonché, in giro per l’Italia, in piazze come Fiuggi, Pompei, Cassino e tante altre, non smorza ma illumina retrospettivamente anche alcune tappe significative della sua carriera costellata nel corso di tutti questi anni di altri e significativi appuntamenti. In breve sintesi: le tournée in Germania, Canada e Spagna con esibizioni in teatri di Francoforte, Toronto, Montreal, Madrid, Siviglia, Granada; lo spettacolo teatrale Risate di gioia: omaggio a Gabriella Ferri (Roma, Teatro 10), in cui precisamente nell’interpretazione di La toppa (testo di Pasolini) Giò si misura con successo con la grande cantante romana; Napoli … ma non solo, recital di canzoni, poesie e monologhi; conduzione di trasmissioni televisive: Millevoci, programma musicale trasmesso da 320 emittenti, Storie d’Amore (Teleuniverso, stagioni 2011 e 2012), L’Emigrante (programma con ospiti diplomatici, politici e intellettuali, ideato, scritto e condotto dalla stessa Giò su Radio Ies). Uno dei momenti in cui più chiaramente emerge il suo sincretismo artistico, in canto e recitazione, è la sua partecipazione al lavoro teatrale Missione impossibile: destinazione inferno (prodotto dalla Compagnia Italiana del Teatro Artistico d’Inchiesta) nel ruolo drammatico di una madre alla quale hanno rapito e ucciso il figlio minorenne.
Tra un impegno e l’altro non mancano importanti sue presenze come ospite in trasmissioni televisive di RAI e Mediaset tra cui: Applausi, Maurizio Costanzo Show, Uno Mattina, Serata in onore di Giovanni Paolo II (Rai 2), Sottovoce (programma di Gigi Marzullo che le dedica due puntate in esclusiva). Di più recente produzione il CD La libertà di amare che, a coronamento di tante diversificate esperienze, Giò non esita a definire il suo “disco dell’anima”. E ciò, si intuisce, per la qualità e quantità di canzoni contenute, per la passione e il tempo impiegato a realizzarlo, per la grande professionalità dei Maestri coinvolti nel progetto (da Enrico Di Napoli a Mario Simeoli a Maurizio Dei Lazzaretti), e perché in questo lavoro Giò recupera un tono più introspettivo e confidenziale, infine perché le parole di tutte le composizioni sono sue, sorte dalla sua vena poetica. Tutte meno l’ultima che, trattandosi di un classico, la famosissima Bammenella, si connota come coinvolgimento, segno d’appartenenza e, insieme, fulgido omaggio alla grande tradizione della canzone napoletana. Ultimi impegni teatrali: Ognuno mette quello che ha, commedia che la vede protagonista (insieme a Gabriella Di Luzio e a Sara Pastore) in un ruolo in cui Giò ha modo di sfoggiare, con ironica combinazione, l’allegra aggressività dell’attrice di origine napoletana e il timbro della cantante di ispirazione autoriale; Napoli … e non solo, recital strutturato su una selezione dei suoi più noti successi a cui vengono accostati alcuni cult ispirati dai suoi cantautori preferiti e, a intervalli irregolari, esecuzioni di poesie e brani di prosa. Per un paio di anni ha collaborato con la compagnia “4 Cambi” interpretando varie commedie. Per citarne una “Tutto su mia madre” di Pedro Amodòvar, nel ruolo di Huma Rojo. Attualmente, tra uno spettacolo e l’altro, Giò sta portando a termine la propria autobiografia articolata sul percorso artistico e esistenziale che l’ha portata dalle campagne vesuviane all’ambito palcoscenico del Sistina.
Oltre a portare in giro i suoi spettacoli musicali, ultimamente molto presa dalla conduzione, senza trascurare canto e recitazione. Attualmente Giò Di Sarno, oltre ai suoi impegni artistici, conduce la rubrica “L’Altro Teatro” su L’Opinione delle Libertà ed ancora, recensioni teatrali settimanali e interviste. Nel 2019 infine è stata insignita del premio “Scena Teatro” 2019; Donna D’Autore. Attualmente è impegnata nello spettacolo teatrale “Toto’ a prescindere” e “Femmena e Malafemmene” per la regia di Antonello De Rosa.