Bruno Tabacchini e Biagio Izzo con la regia di Claudio Insegno per il nuovo spettacolo teatrale Come un Cenerentolo. Una versione moderna della fiaba di Cenerentola al maschile portata in scena insieme al Maestro Peppe Barra e con Francesco Procopio, Gino Cogliandro, Teresa Del Vecchio, Samuele Sbrighi e Sara Zanier, che fa ricordare quello che fece Jerry Lewis nel film del 1960 “Il Cenerentolo”.
Biagio Izzo non nasconde la sua sorpresa nell’aver scoperto solo in un secondo momento del successo di questo suo idolo. Ne parliamo al telegiornale direttamente con il protagonista e successivamente vediamo l’intervento di Peppe Barra sul ruolo della cultura teatrale in Italia.
Lo spettacolo è andato in scena ieri all’Auditorium CaivanoArte: Biagio è il figlio adottivo di una famiglia di albergatori, i Barone, proprietari dell’albergo Contessa sito in una ridente località di mare. Con un decreto del tribunale è stato affidato alla sua nuova famiglia in età adulta. Sentito il suo parere, e con il consenso strappato ai figli legittimi dal capofamiglia davanti al giudice del tribunale per le adozioni, ha preso il nome dei Barone con tutte le conseguenze di legge che ne derivano.
Il suo arrivo ha creato scompiglio in tutta la famiglia. Sono troppo evidenti le differenze di livello sociale tra i fratelli Barone, cresciuti nel benessere, e l’ultimo arrivato di cui non si conoscono i trascorsi e che da quanto sì desume dai suoi modi rozzi, non deve essere stato, certamente, educato ad Oxford. In casa è tenuto a freno e non gode di tutte le prerogative riservate, invece, ai suoi fratelli. La famiglia lo tiene a distanza. Sono in ballo questioni di interessi. Oltre al cognome, l’adottato acquista anche i diritti successori, con una posizione che è assimilata a quella di un figlio concepito durante un matrimonio. Entra quindi nell’asse ereditario in relazione alle successioni legittime.
I Barone sono una famiglia ricca. Per lo spirito di liberalità del padre adottivo, Biagio si ritrova quindi una posizione invidiabile e vorrebbe godersela. Ma si sa, nelle favole il danaro non è tutto e la favola ci aiuterà a trasformare quel rozzo Cenerentolo in un perfetto gentleman dei nostri giorni.