Fight Club. Foto di Tiziana Lorenzi
Fight Club. Foto di Tiziana Lorenzi

Fight Club: dal New York Times al Teatro Trastevere

Segnalati dal New York Times e vincitori del primo Roma Fringe Festival, le Cattive Compagnie tornano in scena con un nuovo spettacolo prodotto dalla Compagnia Mauri Sturno: Fight Club – La Prima Regola, al Teatro Trastevere dal 4 al 23 marzo.

Giovane compagnia teatrale tutta italiana, Cattive Compagnie ha conquistato la platea newyorkese con il pluripremiato Horse Head ( quasi 50 repliche nello stivale e 10 repliche nella Grande Mela), facendosi conoscere e apprezzare da pubblico,stampa e addetti ai lavori, tanto da spingere il Maestro Glauco Mauri a supportare l’attività artistica di Leonardo Buttaroni, Diego Migeni, Sebastiano Gavasso e Paolo Carbone in un progetto quanto mai ambizioso: la prima riduzione teatrale di un cult della letteratura e del cinema mondiali.

Un viaggio teatrale che vede in scena Diego Migeni, Alessandro Di Somma, Cecilia Cinardi, Marco Zordan, Yaser Mohamed e Matteo Fasanella, che, con la regia di Leonardo Buttaroni, la sofisticata scenografia di Paolo Carbone, le luci di Giovanni Grasso e le musiche del duo Filarco – fa rivivere l’immaginario ironico,onirico, grottesco e a tratti splatter di Chuck Palahniuk, spaziando dal film al romanzo originale.

Una vera e propria sfida teatrale che porta gli attori come gli spettatori nel delirio letterario dell’autore tra continui cambi scena, ritmi sincopati e al tempo stesso intimi, tutto per un viaggio visionario in cui a tenere le redini del gioco è sempre e solo “LUI” , il protagonista senza nome (interpretato nella versione cinematografica da Edward Norton) , con la sua evoluzione, il suo perdersi e ritrovarsi. Come un cicerone giudice del suo destino e’ Lui a guidare lo spettatore nella sua mente e nella sua perdizione, per strappare i fili che lo legano al suo doppio e ricollegarsi alla vita di sempre.

Come riproporre un testo del genere sul palcoscenico? Sfruttando l’effetto che il teatro ha sulle persone e la sua mancanza di filtri, abbattendo la quarta parete, provocando e “giocando” con tutti i mezzi che il corpo vivo dell’attore mette a disposizione.

Una vera e propria sfida per farvi entrare nel delirio e nella follia del Fight Club…

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Redazione Giornalistica

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