Un’irresistibile cavalcata di rime per uno spettacolo molto fisico, giocato sull’ironia e improvvisazione. Questo e molto altro ancora è Giocando con Orlando spettacolo liberamente tratto dal capolavoro ariostesco, prodotto da Nuovo Teatro in collaborazione con Fondazione Teatro La Pergola, che sarà in scena, al Teatro Nuovo di Napoli, da mercoledì 26 febbraio 2014 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 2 marzo).
Il regista Marco Baliani ha trasformato così Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, immaginando quello che il poeta toscano poteva fare quando rappresentava la sua opera nelle corti. Ed ha tenuto per sé il ruolo di ‘elemento disturbatore’ e giocoso, affidando la struttura portante a Stefano Accorsi, cavaliere narrante completamente a suo agio nel ruolo di Orlando, un uomo che rinasce dalle sue ceneri.
Il debutto partenopeo dello spettacolo sarà preceduto, sempre mercoledì 26 febbraio alle ore 18.00 presso la Feltrinelli Musica e Libri di Piazza dei Martiri, da un incontro con Stefano Accorsi e Marco Baliani, cui parteciperà Valeria Parrella.
Lo spettacolo parte sempre dalle due storie d’amore principali: il paladino Orlando, che insegue la bella Angelica, e la guerriera cristiana Bradamante, innamorata di Ruggiero, cavaliere saraceno destinato alla conversione, per poi moltiplicare i personaggi, creandone altri intorno, mostri compresi, per condurli a giocare sulla corrispondenza delle rime infilate in un ritmo galoppante, con molta improvvisazione verbale, con rime difficili da trovare, con gesti difficili da compiere.
Mimmo Paladino con i suoi celebri cavalli, realizza la giostra per i duelli, gli amori, gli scontri e gli incontri dei cavalieri che appaiono e scompaiono nel girotondo che il gioco impone. In un impianto scenico firmato da Daniele Spisa, si muovono i costumi di Alessandro Lai nel disegno luci di Luca Barbati.
La giostra è quella dei cavalieri paladini e maomettani che duellando, amando, scontrandosi e scornandosi, tradendo e infuriando, girano in tondo come figure di una macchina giostrante. Appaiono e scompaiono, a seconda del girotondo che il gioco impone.
Giostra è l’intera impalcatura dell’Orlando Furioso, un girovagare ciclico, rotondo, fiabesco, dove le storie principiano a girare guidate dalla musica delle parole in rima, e di colpo si interrompono, si perdono, restano sospese, in attesa del prossimo giro, ritrovando il bandolo perduto, riprendendo il filo del racconto.
Giostra è la sarabanda di parole, sempre cercate in rima, con cui vorticano e volteggiano, nel gioco antico del teatro, mondi, paesaggi, personaggi sentimenti, passioni furie e tradimenti.