Ecco lo spettacolo di Pippo del Bono
Se un giorno tua madre, fervente cattolica, a pochi giorni dalla sua morte ti chiedesse di scrivere uno spettacolo sul “Vangelo” e tu, affermato autore, regista, attore, ateo o forse Buddista vorresti accontentarla, cosa faresti? I tuoi miti erano i Rolling Stones, al massimo hai visto Jesus Christ Superstar, icona degli anni che furono eppure una madre la si deve accontentare.
Pippo Del Bono autore, attore non delude sua madre, non delude gli affezionati spettatori che riempiono il Teatro Bellini.
Pippo è un dissacratore, uno che rovescia le cose vedendole da un punto di vista diverso dal solito. Ovviamente per creare atmosfera e musica può solo pensare ad un grande Maestro: Enzo Avitabile: un artista, un poeta, un illuminato, calato perfettamente nel sociale. Ne nasce, quindi, un binomio perfetto.
Ogni artista ha sempre una personale interpretazione, per cui non pensiamo che sul palco si reciti il contenuto del Vangelo, anche se il messaggio dell’amore è profondo. “Ce n’è così tanto bisogno in questi tempi”- ripete sua madre.
Difficile dare un messaggio d’amore ma la libertà, personale, artistica, emotiva, è il più importante contraltare della morale cattolica. “Chi volete liberare grida Pilato/Del Bono, Gesù o Barabba, chi vincerà tra il bene ed il male? Lo spettatore vivrà in un mondo parallelo laddove, ci sono balli, canti, urla, e poi catene, voglia costante di libertà scevra di dogmi e quant’altro. L’attore è un ricercatore, è un navigante sempre alla ricerca di qualcosa, e Pippo del Bono con la sua compagnia è l’essenza di ciò.
Il regista ligure Pippo Del Bono ci ha abituati al suo incedere fra le poltrone del teatro, tra voglia di sedersi con la gente e godersi il suo spettacolo, ma poi richiamato da qualcosa o da qualcuno si erge a mattatore o a colui il quale subisce gli eventi e ritorna puntuale il tema della libertà come base dell’amore e della spiritualità. Ai suoi attori si sono aggiunti i maestri che compongono l’Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo, le musiche composte da Enzo Avitabile, che vince il premio l’Ubu, il più importante alloro teatrale italiano fondato nel 1978 da Franco Quadri.