Con 5 bicchieri di vino, scritto e diretto da Mirko Di Martino, lo spettacolo unisce il teatro e la degustazione di vini. Il pubblico partecipa ad un percorso in 5 ambienti diversi, in ognuno dei quali si assiste ad un monologo teatrale, fa una degustazione di vino di alta qualità e assaggia una pietanza di finger food.
Gli spettatori vengono guidati nella degustazione da un burbero sommelier, interpretato a turno da Orazio Cerino e Raffaele Parisi, che è in grado di avvertire nel vino i sapori e gli odori più incredibili: dalla colla delle figurine Panini ai sentori di ascelle maschili non lavate, dai frutti di bosco nella scatola dei cereali ai chiodi avvolti nella carta da giornale sul banco della ferramenta.
Lungo il percorso, gli spettatori incontrano personaggi affascinanti e divertenti, teneri e fragili, alle prese con situazioni di vita quotidiana in cui il vino la fa da protagonista.
Nel primo monologo, intitolato “Sciabole e bollicine” e interpretato da Nello Provenzano, un ex sciabolatore di champagne, rinchiuso in manicomio perché convinto di essere Napoleone, racconta al pubblico la storia del suo folgorante innamoramento per una donna e dei suoi tentativi per conquistarla, fino al fallimento finale che lo ha condotto alla pazzia.
Marianita Carfora e Laura Pagliara interpretano a turno il secondo monologo, intitolato “Abbinamenti”, in cui la protagonista, una giovane donna seduta al tavolo di un rinomato ristorante, racconta al pubblico le sue difficoltà nella scelta del vino e le ansie che ne derivano, trattandosi del primo appuntamento con l’uomo di cui è innamorata che, invece, appare essere un grande intenditore.
Le ansie legate al vino sono al centro anche del terzo monologo, “Pietro 5.8”, ma questa volta viste dalla parte di un sommelier, interpretato da Diego Sommaripa, che ha perso la capacità di riconoscere le qualità dei vini e si è recato da uno psicanalista per risolvere il problema, facilmente individuato nella madre astemia e ultra-cattolica.
Titti Nuzzolese interpreta invece “Le seconde nozze di Cana”, l’ultimo monologo, che vede protagonista una sposa che, dopo aver visto andare in frantumi il giorno del suo matrimonio a causa di una tempesta improvvisa e di una insopportabile suocera, recupera un po’ di serenità grazie al sapore di un vino che aveva dimenticato.
5 bicchieri di vino propone al pubblico un’esperienza che attiva non soltanto i cinque sensi, ma anche la memoria e l’immaginazione. I grandi vini italiani e campani si portano dietro una lunga tradizione di tecniche e di saperi, ma ciò che rende ogni assaggio davvero speciale è ciò che ciascuno di noi aggiunge a un bicchiere di vino, ovvero le emozioni, i ricordi e i racconti: proprio la materia di cui è fatto il teatro.