Niente è come sembra di Rosario Galli con Sara Sartini e Valentina De Giovanni per la regia di Gabriele Galli andrà in scena all’Ambra alla Garbatella di Roma dal 10 al 13 e dal 17 al 20 dicembre.
Il testo è il racconto di una porzione di vita di due donne, diametralmente opposte e con storie faticose alle spalle, che si usano l’un l’altra per provare a esorcizzare le reciproche esperienze negative avute dalla vita.
Luna è bionda, bella, magra, troppo magra; mangia male fuma due pacchetti di sigarette al giorno ed è convinta che gli uomini vadano usati per fare ginnastica.
Maya è morbida, dolce, tenera, insicura e sta cercando una donna con cui condividere un appartamento, perché in questa fase della sua vita non può reggere il confronto con un uomo e soprattutto non può sopportare le angherie e le violenze del suo fidanzato.
Una sera Luna apre la porta di casa e Maya chiede rifugio per qualche ora. Luna, controvoglia, glielo concede, le ore diventano giorni, settimane, mesi durante i quali le due ragazze impareranno a conoscersi, ad amarsi e a superare i propri drammi e i propri fantasmi.
“Siamo vivi per usarci” cantavano gli Afterhours – afferma il regista – e Luna e Maya riescono a rimanere vive proprio perché si usano e, nel trarre forza l’una dall’altra, sembra chiaro come si completino a vicenda”. Gabriele Galli, che recentemente proprio all’Ambra Garbatella ha mietuto consensi con il monologo “Spregevole” interpretato da Edoardo Pesce, focalizza la sua direzione sugli aspetti sentimentali equivoci presenti nel testo e che saranno indubbiamente fonte di riflessione in questa prima nazionale: “Questa è anche e soprattutto la storia di due donne che provano ad amarsi senza doversi etichettare come lesbiche ovvero, si chiede Maya, ci si può innamorare di una persona senza dare per assunta la propria omosessualità?”
“Niente è come sembra” è prodotto dall’Associazione Culturale Cubatea, le musiche dello spettacolo sono di Enrico Razzicchia, le scene di Katia Titolo, luci e fonica di Massimiliano Boco, assistente alla regia Michela Calloni.