Silvia Siravo e Marianella Bargilli in Spose - Le nozze del secolo
Silvia Siravo e Marianella Bargilli in Spose - Le nozze del secolo

Silvia Siravo: tener viva la memoria di alcune battaglie

In scena al Teatro Menotti di Milano, dal 9 al 14 aprile, “Spose – Le nozze del secolo”, uno spettacolo con Silvia Siravo insieme alla collega Marianella Bargilli.

Un modo per smuovere le menti, un gioco attoriale, uno spettacolo brillante, divertente.

Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Silvia Siravo. “Spose – Le nozze del secolo” ti vedrà protagonista, dal 9 al 14 aprile, al Teatro Menotti di Milano. Uno spettacolo, quello a cui si avrà modo di assistere, condiviso insieme alla collega Marianella Bargilli..

Si, questa idea nasce addirittura durante il Covid-19. In una notte insonne, su Netflix, vidi un film, “Elisa e Marcela” che mi piacque molto. Scoprii che la storia era tratta da fatti realmente accaduti e dopo poco ho trovato un saggio di un professore spagnolo che aveva documentato tutto. All’epoca i fatti furono seguiti dalla stampa, esistono anche tante fotografie. Le due si sono sposate in Spagna, nei primi del novecento, ingannando tutti perché una delle due si è travestita da uomo, facendosi battezzare come Mario.

Un inganno ‘facile’, viste le sue forme mascoline, ma dopo un po’ sono state scoperte, perseguitate, sino a fuggire in Portogallo, per poi essere arrestate. Finirono in carcere ma, grazie alla stampa e ad un movimento in loro difesa furono liberate. Il personaggio che interpreto, Marcela, durante le tante peripezie rimase anche incinta, anche se qusta vicenda è avvolta dal mistero. Poi una volta uscite dal carcere riuscirono a scappare in Sud America facendo perdere le proprie tracce. Il matrimonio di Elisa e Marcela è il primo matrimonio tra due persone dello stesso sesso che non è mai stato annullato nè dalla chiesa nè dallo stato.

Uno spettacolo, “Spose – Le nozze del secolo”, che è già in scena da qualche tempo?

Portiamo in scena questa storia da un anno e mezzo, più o meno, ed ora approdiamo a Milano, al Menotti, dove vi è tanta sensibilità per tali argomenti. Un’idea che è subito stata amata, apprezzata, da Marianella Bargilli. Nel vedere le foto delle due donne abbiamo anche notato una certa somiglianza. Dopo di ciò abbiamo tentato di mettere su l’operazione, abbiamo trovato due produzioni che hanno creduto nel progetto e che ci hanno supportato. Poi Fabio Bussotti ha composto il testo e Matteo Tarasco ha curato la regia e la scenografia.

Come ti sei preparata ad affrontare questo ruolo, Silvia Siravo?

Marcela è, forse, la più femminile delle due e capace di trovare, come Elisa, degli escamotage e strategie per proteggere il proprio sentire.. Il nostro è un gioco teatrale. Interpretiamo anche tutti gli altri personaggi con cui abbiamo dei conflitti, dal caporale, al giudice, allo zio testimone. Uno spettacolo, dunque brillante e divertente, un gioco attoriale. Lo spettacolo dura un’ora ma avvengono mille trasformazioni e accadimenti.

A tal proposito, quali riscontri state ottenendo da parte del pubblico?

Lo spettacolo può essere utile per mantenere viva la memoria di certe battaglie, dure e faticose di cui non dobbiamo dimenticarci. Se abbiamo ciò che abbiamo è grazie a tutto ciò. La mentalità può essere ancora troppo chiusa, dunque, vedere come le due donne hanno combattuto all’epoca può essere da esempio.

Esattamente, potrebbe essere il modo giusto per smussare alcune menti, “Spose – Le nozze del secolo”..

Esatto! Il teatro è un mezzo per portare emozione e far riflettere su tali argomenti.

Cosa prevede il tuo futuro artistico, Silvia Siravo?

Gireremo un cortometraggio tratto da “Musa e getta”, progetto curato insieme ad Arianna Ninchi, un lavoro che raccoglie sedici racconti di grandi donne che hanno vissuto all ombra di uomini celebri. In estate ci sarà altro ma è tutto ancora in fase di definizione.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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