In teatro per “E.G.O. L’arte della felicità”, ad opera di Riccardo Pechini e Mariano Lamberti, ritroviamo l’attore Lorenzo Balducci.
Sempre disponibile, sempre pronto a svelarci qualcosa del suo lavoro, vi lasciamo a questa nostra intervista, allo spettacolo che lo vedrà nuovamente protagonista, al Teatro Parioli – Costanzo, l’8 e il 9 aprile.
Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Lorenzo Balducci. Parliamo subito dello spettacolo che ti vedrà protagonista, questa sera e domani, al Teatro Parioli – Costanzo, “E.G.O. L’arte della felicità”. Cosa puoi svelarci a riguardo?
Si tratta di un terzo progetto in collaborazione con Pechini e Lamberti. Il tema principale non è la morte ma il rapporto tra gli esseri umani. Un appuntamento, dunque, che riguarda tutti noi e i modi che abbiamo di esorcizzare questo evento. Un progetto nato in maniera comica, forse più dei precedenti, proprio perché alla base ha un tema, se vogliamo, anche spinoso, non facile da interpretare.
Dove potremo vederti in scena, al di là delle due date romane, Lorenzo?
Concluderemo questa prima parte del tour a Martina Franca, in Puglia, e successivamente a Montecatini, per poi arrivare a Torino, sempre ad aprile. Torneremo con altre date nella prossima stagione, toccando città in cui non siamo ancora stati. La risposta del pubblico è molto positiva e siamo felici di questo.
Sapresti dirci a cosa corrisponde la tua, invece, di felicità?
Sto imparando, superati i quaranta, a desiderare sempre più una certa creatività artistica e di vita che, purtroppo, si scontra con una frenesia che da sempre mi appartiene. L’incapacità di fermarsi. È proprio questo il consiglio che cerco di dare a me stesso, quello di fermarmi, di godere della gioia, della lentezza, in tante azioni, in tante situazioni. Ho sempre paura che fermarsi comporti un vuoto ma è soltanto una mia impressione.. Sto provando a cercare un mio equilibrio.
Da tempo popolare sui social, specie per la possibilità di ridere, la leggerezza, che regali alle persone. A tal proposito vorrei chiederti, come mai le mamme che interpreti sono sempre così arrabbiate?
Quanto più eccessivo, fuori le righe, è un personaggio, più ritengo sia fertile, portato alla comicità (ride). Mi piace alzare l’asticella, potenziare il tutto. Nulla è pensato, avviene in maniera molto spontanea ma, ad esempio, mia mamma è molto diversa da quella che interpreto sui social.
A tuo modo, nel riportare anche alcuni personaggi appartenenti a cartoni animati, ci regali qualcosa di quando eravamo bambini..
Mi fa piacere tutto ciò! Sono i commenti delle persone a farmelo capire, a motivarmi sempre più. Ciò nasce anche dall’amore che nutrivo per quei personaggi, vissuti da bambino.
Quanta strada ancora c’è da fare per realizzare un qualcosa, un sogno che ha da tempo Lorenzo Balducci?
Credo che il modo in cui vivo adesso la vita sia molto più concreto rispetto a come la vivevo dieci anni fa. Ora sto facendo ciò che mi piace fare. Il frutto di un duro lavoro, di ciò in cui ho creduto. Mi permette di vivere il presente in maniera ancora più assoluta, mettendo un po’ da parte quella frenesia che mi portava ad essere orientato verso il domani. Conta tanto l’aderenza presente.