Aldo Losito, in questo 2021, ci presenta il suo nuovo album, “L’urlo”, che contiene ben venti canzoni, realizzate negli ultimi cinque anni.
Tante collaborazioni importanti, durante la stesura di questo disco, di cui lo stesso Aldo ci rende partecipi.
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Aldo Losito. Come stai?
Bene, grazie!
Recentemente, hai pubblicato un nuovo album, “L’urlo”. Parlaci di questo progetto?
Si tratta di una produzione che ha avuto il suo inizio cinque anni fa. Ho voluto mettere su una casa discografica tutta mia, collaborando con i contatti avuti negli ultimi anni, seppure abbia vissuto anch’io la crisi della musica. Seguire le produzioni del momento, mi ha portato ad avere quasi un rifiuto verso la musica. Ho quindi voluto creare qualcosa di mio, senza dovermi adeguare a nessuno, senza seguire alcuna utopia, realizzando bensì un flusso tutto mio, personalissimo.
Ad accompagnare questo lavoro, il bellissimo singolo, “Il tuo sorriso guarisce”. Di cosa parla?
Ritengo sia il pezzo più contemporaneo del disco, realizzato ben quattro anni fa, quando ha avuto vita mia figlia. Da cantautore legato al sociale, cosa che a Taranto sanno bene, dal momento in cui usano spesso i miei pezzi per promuovere iniziative benefiche. Canzoni che si risolvono nella speranza, in un mondo sicuro, pulito, in cui devi togliere il brutto dal mondo, proprio per rendere felici i propri figli, il futuro del prossimo. Il sorriso di mia figlia risolve ogni piccola cosa, ogni disastro o persona che muore di fame. Sento di essere responsabile per ciò che accade e, di certo, sogno un futuro migliore!
È questo il messaggio insito in questo tuo nuovo lavoro..
Assolutamente! La poetica di questo album risiede sempre e comunque nella speranza, nella mancanza di ribellione da parte delle persone. Un risveglio delle coscienze altrui, che risiede nella speranza, nella ricerca di cose semplici, nel conforto e nella libertà.
Con chi avresti piacere di duettare, un domani?
Senza alcun dubbio, con Caparezza, che ritengo essere un artista davvero bravo. Siamo amici e siamo anche vicini, a livello logistico.
Cosa ti lega più di tutto alla tua terra?
Le mie origini, la mia bellissima infanzia, ricca di creatività, di entusiasmo, di belle emozioni. Ho vissuto la mia gioventù in strada, accompagnato da valori importanti, significativi, che purtroppo non abbiamo potuto portare con noi in età adulta. Si era felici con poco, affrontando il tutto in un mondo bello, reale. Differentemente, oggi, i ragazzi vanno spronati ad uscire e questo, di certo, non è un bene.
Quale messaggio senti di lanciare a chi conosce la tua musica e non solo?
Auguro a tutti di sognare, di lasciarsi andare, di vivere una realtà pulita, costituita da un piccolo angolo surreale, in cui possano vivere i sogni.
Progetti futuri?
Il mio futuro artistico prevede ancora una volta la ricerca della libertà. Detesto perseguire strade già vissute, già battute. Prevedo ricerca, tanta collaborazione, musica nuova. Mi auguro, un giorno, di poter scrivere una canzone con una formula sconosciuta ai molti. Vi ringrazio dell’attenzione!