Valerio Vecchi
Valerio Vecchi

Valerio Vecchi: sono nato per lo show e ho fame di TV

Valerio Vecchi nasce a Mede il 26 febbraio 1994 e risiede a Scaldasole con la sua famiglia, in provincia di Pavia. Frequenta le scuole elementari e medie a Sannazzaro, quindi sceglie di intraprendere i corsi di ragioneria a Voghera.

Valerio Vecchi
Valerio Vecchi

Si scrive all’università, ma non farà mai il ragioniere: lui è proiettato verso una destinazione di vita fatta di studi e propensione al mondo dello spettacolo.

Forte di questa passione, si dedica agli studi specifici teatrali e a soli 21 anni viene nominato presidente della biblioteca comunale, uno dei più giovani in tutta la provincia.

È autore di numerosi testi teatrali in vernacolo che porta direttamente in scena nel ruolo di regista e autore, partecipa e dà vita a iniziative promosse dalle associazioni locali fino a ottenere numerosi riscontri che lo porteranno a collaborare con l’emittente Tele Pavia conducendo un programma musicale. È autore del romanzo “La spettacolare storia di Ebenizer”.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo a Valerio Vecchi, come nasce la passione per questo mondo? 

Non credo che una passione “nasca”. Ritengo sia più una vocazione, qualcosa che una persona ha dentro, che va crescendo man mano. Fin da ragazzo, nell’età dell’adolescenza, ho combattuto le piccole realtà. C’era da realizzare uno spettacolo e non avevamo le risorse, insieme ad altri ragazzi ci siamo rimboccati le maniche e ci siamo messi a vendere biscotti in piazza. La determinazione nel raggiungere un obiettivo non mi ha mai fermato, e oggi eccomi qui in questo percorso di crescita che voglio vivere gradualmente per assaporarmi tutto quello che questo meraviglioso mondo possa offrirmi.

Come intendi continuare?

Mi piacerebbe vivere ancora le realtà locali, come si dice per “farmi le ossa”. Anche se, ovviamente, come per tutti c’è il cosiddetto “sogno nel cassetto”.

Vuoi svelarci questo sogno nel cassetto?

Umanamente, come persona, a essere sincero mi piacerebbe collaborare con la redazione di Maria De Filippi. Non perché sia una strada sicura, facile, ma perché ho fame di televisione, semplicemente mi rivedo nelle loro idee; più volte penso: “l’avrei fatto anche io”.

Dalla tua penna, ne è uscito un libro autobiografico. Così giovane, eppure con le idee chiare verso un futuro incerto. Vuoi raccontarci qualcosa?

È un’opera ricca di spunti e riflessioni che nascono da una scrittura di getto, frutto del bisogno di uno sfogo, di un racconto liberatorio decisamente maturo per la mia età, me ne rendo conto. Dal testo si evince anche un formidabile quadro del paese dove abito, con le sue tradizioni, i suoi personaggi e il suo stile di vita. Ci sono scorci e pennellate di una vita modesta da cui Ebenizer (il protagonista) tenta di fuggire, ma alla quale rimane inevitabilmente legato e alla quale ritorna. È il concetto che ho voluto esprimere. L’ultimo, ma non meno importante, argomento affrontato – anzi il motivo conduttore che riaffiora continuamente nel libro e che ne è il leitmotiv – è il tema della famiglia, il legame solidissimo e fondamento di valori assoluti alla quale il personaggio e io siamo legati.

In cantiere un secondo libro e il progetto di consolidarti nel mondo della tv e dello spettacolo. Chi è Valerio oggi?

Il Valerio di oggi è più maturo, meno ragazzo e più uomo. Affronto le situazioni con naturalezza, determinazione e lascio andare naturalmente le cose senza più forzarne il corso o avere la fretta di “arrivare” a uno scopo. Questi ultimi anni, le mie ultime esperienze di vita, situazioni che si toccano con mano mi hanno portato alla consapevolezza che le cose belle prima o poi arrivano, basta aspettare.

Su Francesca Ghezzani

Giornalista, addetto stampa, autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici. In passato ha collaborato con istituti in qualità di docente di comunicazione ed eventi.

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