Oggi incontriamo la passione per la musica di Giacomo Nicolosi, in arte Iaco Nico, nata quando aveva soltanto cinque anni, grazie ai dischi di musica classica del padre, che hanno destato il suo primo interesse, e le lezioni di liscio a cui prendeva parte con la madre, che gli hanno fatto scoprire i vari suoni del mondo, a cui badava di più rispetto ai passi da imparare.
Dopo aver svolto vari lavori, al fine di mantenersi e studiare, Iaco ha dunque conseguito la laurea in canto pop presso il dipartimento di Jazz del conservatorio Licino Refice a Frosinone. Per un anno ha però studiato anche canto lirico al conservatorio di Trapani, città in cui è cresciuto.
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo a Iaco Nico. Cosa ci racconti della tua vita in musica?
Nel mio percorso musicale, ho fatto anche delle esperienza all’estero decisamente significative: ho potuto studiare un anno in Turchia e per sei mesi ho insegnato canto e musica a Sain Marteen, un’isola dei Caraibi. Ho sempre avuto un interesse per la musica del mondo. Ho viaggiato, ho avuto l’opportunità di cantare in diversi paesi e persino in Canada, per la comunità siciliana, in Turchia e Panama, dove ho vissuto per due anni e mezzo, per l’ambasciata italiana. A Panama sono arrivato grazie ad un progetto della Regione Lazio, che ha fatto sì che fossi tra gli invitati del Panama Jazz Festival. Da un’esperienza che doveva durare sei mesi, sono invece rimasto lì per due anni e mezzo.
A Panama hai partecipato al musical Chicago, dove sei stato Amos Hart, il marito di una delle protagoniste di Chicago. Intanto, attualmente hai rilasciato il tuo primo singolo, Ancora Un’Ora, scritto da Alberto Capasso e Cristiano Viti, di cui hai curato la traduzione spagnola…
Ancora Un’Ora è stato infatti registrato sia in italiano, sia in spagnolo. E’ una ballad pop italiana, che vuole sottolineato quanto sia importante nella vita aver amato. Le storie possono finire, persino con delle modalità burrascose, ma è importante che una persona abbia amato. Per questa canzone, abbiamo girato due videoclip diversi: nella versione italiana, abbiamo creato un’atmosfera più romantica con due ballerini, con delle coreografie, dei passi. Tra l’altro, è stato girato in bianco e nero perché così poteva rievocare i ricordi d’amore di quella storia che raccontavamo. Nella versione spagnola, girata nel quartiere Eur di Roma, abbiamo creato un mood più fresco e moderno, con dei colori forti e uno sfondo moderno.
Da sempre amante delle canzoni autoriali, tra cui quelle di Tenco, Nicolosi ha come modello di riferimento Franco Battiato, da cui hai tratto ispirazione per la tua scrittura poetica in grado di sperimentare e di abbinarsi alle sonorità moderne, a partire da quelle elettroniche. Tuttavia, nelle tue canzoni, da amante di Depeche Mode, si intravedono tutte quelle culture che hai potuto toccare e sperimentare in prima persona. Ti dichiari infatti un amante della musica portoghese, del fado, delle sonorità africane. L’estero è per te un mondo musicale grandissimo che vuole conoscere in ogni sua sfaccettature…
Dopo il rilascio di Ancora Un’Ora, non lo nego, un un sogno nel cassetto sarebbe quello di realizzare un album. Per adesso, con il mio team, stiamo pensando più ad un EP, con quattro o cinque brani. Vediamo dunque come andrà Ancora Un’Ora, che in questo momento si si trova in tutte le piattaforme digitali in Italia e su YouTube, sia in italiano, sia in spagnolo.
Attualmente, sei in America Latina, dato che spera di lanciare anche lì la sua canzone. Ha scelto di stare in Colombia in questo periodo, per viverti la sua cultura e fare nuove esperienze. Intanto, per il 2021, speri di poter partecipare al Festival Internacional De La Cancion di Punta del Este.
Quel festival si può equiparare al nostro Sanremo, ma è internazionale perché vengono invitati diversi artisti del mondo per rappresentare il Paese da cui provengono. Il direttore mi ha contattato per dar lustro all’Italia ed è proprio da lì che è nato Ancora Un’Ora, che appartiene proprio al genere pop-melodico italiano. Era tutto pronto per procedere, in Uruguay, a novembre 2020, ma la pandemia ha bloccato tutto. Speriamo quindi di realizzarlo nel 2021, dato che le nazioni invitate sono state tutte confermate.
Per il suo futuro musicale, Iaco Nico spera di continuare a fare pop unendolo alle musiche del mondo, visto che sente di portare sempre l’italianità dentro di sé, pur fondendola con altre culture.