Il gallo canterino

Il Gallo Canterino di Francesco Amoruso

Presso l’’associazione “Illimitarte” di Villaricca, c’è stata la presentazione del primo lavoro discografico di Francesco Amoruso dal titolo “Il gallo canterino”. Dopo aver esordito nel campo editoriale con il romanzo “Il ciclo della vita”, il giovane artista villaricchese presenterà alla stampa e al pubblico il disco che racchiude undici tracce inedite.

Il gallo canterino

La pubblicazione del disco, anticipata dal videoclip de “Il motivetto”, è stata il frutto di un lungo periodo di lavoro; sotto la supervisione di Raffaele Cardone e con l’aiuto di numerosi musicisti, Francesco Amoruso ha così concluso un lavoro di cinque anni, tra composizione, arrangiamenti e registrazione.

Alla realizzazione del disco hanno partecipato Francesco Mennillo, Giuseppe Pirozzi e Marco Mennillo come arrangiatori; Il recording, il mixing e il mastering sono stati – invece – curati di Raffaele Cardone, presidente dell’associazione Illimitarte che ha, inoltre, impreziosito il disco con la registrazione di chitarre, sitar, bouzuki e basso. Il disco è stato un progetto aperto anche per gli allievi dell’associazione che, con la direzione artistica di Cardone, hanno dato il loro contributo così come i maestri  Nicola Orabona e Massimo Capocotta che hanno rispettivamente suonato batteria e fisarmonica.
Alla presentazione, che avrà luogo nella sede di via Capitano Pellegrino, prenderanno parte Enrico Widler, in qualità di Art director della copertina; Andrea Panda, regista del videoclip “Il Motivetto”; Raffaele Cardone, come presidente dell’associazione, musicista e “padre” del disco; il musicista Massimo Capocotta e il musicologo Mauro Boccuni.

“Questo disco per me rappresenta cinque anni di rabbie che non sempre sono riuscito a mettere giù con la giusta ironia che contraddistingue il disco – ha affermato Amoruso a proposito del suo lavoro – il suo filo conduttore è la voglia di esprimersi attraverso generi diversi. Il gallo canterino non è solo il titolo di un brano, ma il modo di vedere la musica nella sua espressività”.

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