La rock band capitolina dei WakeUpCall, dopo aver girato il mondo con più di 400 date dalla Russia alla Cina, torna in Italia con il singolo “Tu Non Ascolti Mai”.
Con questo brano tutto italiano e con il loro graffio rock, vanno a coniugare un testo che senza la musica, potrebbe essere poesia. Parole e note importanti che rivelano la loro grande attenzione al mondo e alle relazioni. Una canzone alla quale sono molto legati e che, in questo momento così difficile per tutti, ci ricorda come sia nostro dovere continuare a credere nei propri sogni.
Il testo e le dichiarazioni
Si legge: “I miei sogni non si spengono, quando apro gli occhi, il futuro aspetta me, ma tu non vuoi capire. Tu non vuoi ascoltare. Io vivo il momento“.
Alla luce dei tempi che stiamo vivendo, il significato della canzone assume un significato forte e lungimirante. Dichiara il front-man Tommaso: “In questo momento, credo che ognuno di noi debba tenere accesa la speranza e i sogni, lo sappiamo, possono essere di aiuto. Stiamo vivendo qualcosa che ci ha colto di sorpresa, spazzando via ogni consuetudine, ogni certezza. Auguriamo a tutti noi un futuro sereno, consapevoli però di quest’oggi di cui fare memoria nel tentativo di diventare migliori. Per noi il testo ha moltissima importanza, tanto quanto la musica – continua il portavoce dei WakeUpCall – Non ci è mai interessato scrivere seguendo strategie di mercato o indicazioni che non venissero dal bisogno personale di dire qualcosa”.
In passato è successo che alcuni addetti ai lavori abbiano provato a spingerli in direzioni tradizionali. I WakeUpCall si sono dimostrati abbastanza indipendenti… o forse ribelli al punto di non cedere, continuando a fare la propria musica con convinzione.
Sul significato di “Tu Non Ascolti Mai”: “Può leggersi da più angolazioni, potendo riferirsi ad una relazione personale e come si legge nei titoli di coda di un film, teniamo a precisare che i riferimenti a fatti o persone realmente esistite sono del tutto casuali; oppure potrebbe essere un coming out della band che riconosce di non essere stata, talvolta, ascoltata come avrebbe voluto o sperato“.