After the rain di Anna Cimenti

Il “Peter Pan” Jazz di Anna Cimenti

Bene. Rientri a casa, ti fumi un po’ di vapore del brodo di verdura caldo, qualche assaggio leggero per non dover precipitare in un sonno malato, quello della frenesia quotidiana che ti fa crollare (ma non riposare) e poi… scegli. Puoi scegliere tu, stasera.

After the rain di Anna Cimenti

Massacrarti sul social con un vecchio amico ritrovato, oppure finire quel libro noioso e poco originale che ti è stato consigliato per sbaglio, per infine – perfetto sonnifero ma a volte inquinante – spiare un po’ di tv.

No. Così non va. Tu non ci stai.

Una bella doccia calda, rigenerante, il pigiama anti-idea-di-freddo ed eccoti: pronto. 

Stasera ascolti musica. Eviti il network, vade retro SISTEMA! Tu sei dei vecchi tempi, sei uno di quelli che – a ritmo pacato di vinile – hai cambiato qualche brano del tuo passato, costruendo piano piano la play list della tua vita. 

Hai tolto il cellophane, l’hai fatta scivolare delicatamente fuori dalla busta ed eccola lì. La tua vita circolare, quella dell’adolescenza eternizzata, quella che – come le tracce di un bel Long Playing – ritrovi sempre, con le stesse frequenze.

Stasera il vinile non c’è. O meglio ce ne sono ma riposano in pace nella libreria insieme ai libri di scuola e a soprammobili immobili.

C’è il lettore CD, fermo da un po’, da quando il rap stroppia (trop… trap!) che reclama VENDETTA!

Pare urlare: datemi un DISCO! Bello, vero, come quello che si ascoltava con i fonografi, oppure nel dopoguerra. Datemi Frank Sinatra, Nina Simone. Insomma, datemi del nutrimento bioritmico e bio-ritmato, che mi faccia nuovamente sentire vivo.

Ecco. Tu hai scelto per lui: hai scelto un album, che ti è appena arrivato, da recensire tra i centododici CD che hai ancora chiusi, nelle buste sigillate.

C’è un arcobaleno, postbellico, che – come la bimba col cappottino rosso di “Schindler’s List” di Spielberg viaggia s’un vialetto dopo la pioggia, under the rainbow, insomma.

È la copertina del CD, appunto “After the rain”, di Anna Cimenti, amante della musica da sempre, jazzista per un inevitabile destino e chiara vocazione.

L’album si apre con “Come rain, come shine” un classico dei classici che, nella versione dell’artista vicentina, sembra un inedito. 

Volano le tracce, eseguite con passione ed altissima professionalità da musicisti solidi, da “Like a lover” a “Sunny” accarezzandoti come una sorella maggiore che, dopo averti asciugato i capelli perché ti sei beccato il temporale peggiore degli ultimi anni, vuole farti sentire protetto, al coperto. Al sicuro.

Ecco. “After the rain” è un lavoro rassicurante, gentile ma presente, suonato come si suona.

Alla fine dell’album ti è passata la stanchezza e avresti voglia di riascoltarlo tutto per scoprire quei dettagli che, certamente, ti sono sfuggiti.

Invece no. Spegni il lettore, ti alzi dalla comodissima poltrona che ti ha cullato durante la seduta musicale e ti dirigi verso la camera da letto.

Stasera eri stanco, stressato, vecchio. Tragicamente e inutilmente adulto.

Ti viene in mente, prima di addormentarti come Trilli, quel Peter Pan che c’è in te.

Lui somiglia a quel sognatore “formato jazzista”, caduto per caso sul tuo comodino, e ti sussurra che dopo la pioggia, dopo la tempesta, c’è sempre un arcobaleno di speranza: così, si ricomincia a volare. 

Grazie Anna Cimenti del bel volo musicale.

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Redazione Giornalistica

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