Gianluca Sia

Gianluca Sia, “Io resto qua” è il nuovo progetto

Gianluca Sia

Gianluca Sia ci parla del suo nuovo film contro il cancro

La sua passione per la fotografia inizia a soli  5 anni, e all’età di 8 gira il suo primo corto. Il giovane regista calabrese Gianluca Sia, con studio e sacrificio, percorre questa strada da diverso tempo. La sua creatività raffinata sta ottenendo notevoli apprezzamenti nell’ambiente.

In questo periodo è impegnato in un nuovo progetto: Il resto qua, un lungometraggio con una tematica davvero di notevole interesse sociale. Il film, sotto forma di commedia, affronta la lotta di una ragazza contro un cancro. Conosciamolo meglio con questa intervista concessa a La Gazzetta dello Spettacolo.

Ricorda quando scattò la sua prima fotografia? Il suo primo video?

Certo, avrò avuto circa cinque anni quando scattai una foto a mio nonno nel vigneto. Tra l’altro ne vado molto fiero (sorride). Invece il mio primo video è stato un vero e proprio corto, seppur molto amatoriale, ai primi degli anni ’90. Girai con amici e parenti un filmetto, che involontariamente parodiava il telefilm degli anni’70 l’incredibile Hulk, dove il mostro era interpretato dal sottoscritto, alla tenera età di otto anni.( sorride)

Perché ha deciso di intraprendere questa strada?

Sono cresciuto a pane, film e serie TV. Sognavo di fare l’attore ed ho insistito affinché i miei genitori mi comprassero una telecamera. Rinuncia al motorino per averla (colgo l’occasione per ringraziarli, perché mi hanno sempre sostenuto credendo nella creatività (di quello che a quei tempi era solo un bambino). Una volta avuta la telecamera, il problema  era la scrittura della storia (primordiali sceneggiature) e la regia sul set, il mio vero mestiere, facendo passare in secondo piano la mia passione per la recitazione, che comunque non ho mai mollato. Ho concluso gli anni ’90 girando numerosi film: amatoriali, horror e comici.

Pian piano, parallelamente agli studi in Dams e successivamente alla mia Laurea Magistrale in Linguaggi dello Spettacolo, del Cinema e dei Media, mi sono avvicinato ad un circuito di tv locali,regionali e satellitari. Per le TV  ho realizzato delle sit com, che hanno avuto un ottimo riscontro di pubblico, facendomi diventare un pò noto in Calabria. Una volta laureato, oltre a tenere dei corsi di cinema in diverse scuole, ho curato la direzione artistica e la conduzione di un festival cinematografico in diretta tv Short Movie Show. Questo mi ha lanciato nell’ambito di altri festival come giurato. A quel punto la strada da imboccare era già stata intrapresa e consapevole della precarietà di questo mestiere, piano piano cerco di proseguirla, inventandomi cose nuove e puntando sempre più in alto.

È difficile nella nostra regione fare il suo lavoro?

Non è facile ma non è neanche impossibile. La professione del regista sta diventando molto popolare in Calabria negli ultimi anni. Sono in tanti i talenti che si stanno facendo avanti. Credo che se c’è la caparbietà, la volontà e soprattutto la vera meritocrazia,  in fondo non è poi un ambiente così ostile in cui lavorare.

Il suo regista preferito?

Sembrerei scontato, ma è Steven Spielberg.  La cosa è molto nota (gli amici mi chiamano così…sorride). I suoi film sono nella mia anima, in particolare quelli compresi nel ventennio tra gli anni 70 e gli anni 90,  da Sugarland Express ad Always, passando per Lo squalo, ET ed Incontri ravvicinati del terzo tipo per intenderci. Il suo cinema è magico, mi ha incantato e continuerà a farlo per sempre .

Si descriva?

Se le dicessi creativo e multitasking rischierei di vantarmi da solo. Trovo più giusto che siano gli altri a trovare un aggettivo con cui descrivermi. Oggettivamente posso dire un “simpatico disordinato”, e ne ho messi due nella stessa frase.( sorride).

Vuole parlarmi del suo ultimo progetto?

 Ultimamente lavoro molto nel sociale, girando cortometraggi su commissione per scuole ed associazioni. Nell’ultimo anno, (assieme all’avvocato Santo Spadafora- produttore per passione) stiamo portando avanti un sogno: quello di girare un lungometraggio (riflette). Il suo titolo è “Io resto qua”. Il lungometraggio  affronta, sotto forma di commedia, la lotta di una ragazza contro il cancro al seno. In verità abbiamo già iniziato, auto producendo diverse scene, ora vorremmo portarlo a termine cercando di trovare la formula giusta per finanziarlo. Anzi colgo l’occasione per invitarvi a visionare il teaser che troverete su YouTubeed a seguirci sulla nostra pagina Facebook.

Su Omar Falvo

Laurea in Filosofia e Storia presso l'Università della Calabria, giornalista pubblicista e Guida Ufficiale del Parco Nazionale della Sila. Consulente per diverse aziende nel settore turistico, alberghi e strutture ricettive. Particolare attenzione rivolta alla fiction.

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