Be a Bear

Be a Bear: un disco fatto con l’iPhone

Be a Bear

Filippo Zironi lancia l’album fatto con lo smartphone Be a Bear

Be a Bear nome dietro il quale si cela Filippo Zironi, che con “Push-e-Bah” lancia la chiave per entrare nella tana di questo orso bolognese nato e cresciuto per 15 anni nello ska-punk firmato Le Braghe Corte, e che oggi esce con un progetto tutto suo, strano, dalla semplicità assoluta e proprio per questo piuttosto geniale.

Be a Bear ha piazzato sui social un brano al mese da un annetto e mezzo a questa parte. Pillole di musica nate nella quotidianità, ispirate al sentire delle cose semplici, che riguardano la vita di una persona, ma che inglobano allo stesso tempo l’intero pianeta terra, i popoli del nord e del sud del mondo, le cascate, i mari, la pioggia, i tamburi degli indiani d’America e i suoni del Medioriente.

Una base elettronica che si miscela con la vecchia scuola del rock e i suoni della natura, in cui la voce non è melodia ma immagine, video e montaggio emozionale dal messaggio chiaro e positivo.
Finalmente, grazie a questa selezione di 10 brani, fuori dal 3 Maggio 2016 in free download per La Sete Dischi (grazie alla vittoria del concorso per band emergenti LE CANZONI MIGLIORI LE AIUTA LA FAME indetto ogni anno dall’etichetta indipendente di Perugia La Fame Dischi), possiamo individuare il sentiero da cui l’orso è partito, un’evoluzione tangibilissima proprio perché sviluppata in itinere, creata nel momento stesso in cui ogni brano è uscito. Be a bear ci consegna una mappa musicale del tutto nuova, divertente e ironica con l’aggiunta di tre inediti in cui, per la prima volta, compare la voce che segna la nuova direzione presa. Cosa ci vuole dire Be a Bear? Che la musica si può creare con mezzi semplicissimi, magari pensando che tutto sommato è strettamente legata a quello che fai tutti i giorni e che alla fine non è un modo per sfuggire da tutto e tutti, ma per avvicinarsi al nucleo del sentire comune.

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Redazione Giornalistica