Domenica 8 settembre, Andrea Bandel apre il concerto milanese di Kings of Strings – Stef Burns & Peppino D’agostino al Legend Club di Milano.
In formazione acustica, pianoforte sax e violoncello, l’Andrea Bandel Ensemble proporrà alcuni brani del nuovo disco “Eight Fingers” uscito a giugno, tra i quali il singolo “The Alarm”, la bellissima “The Last Snow” dedicata a suo padre, la divertente “Dancing Floor” e anche una personale versione del brano “A Thousand Miles” di Vanessa Carlton. In questo concerto Andrea Bandel, al pianoforte, è accompagnato da Felice Clemente al sax e Andrea Scacchi al violoncello.
Per portare in giro la sua musica, Andrea ha scelto un suggestivo pianoforte trasparente. “Ho voluto farmi costruire un pianoforte in plexiglass perché la sua completa trasparenza mi da un senso di leggerezza, di libertà e mi aiuta a concentrarmi durante l’esecuzione.”– racconta l’artista – “E’ un materiale che rispecchia il mio modo di scrivere: amo “viaggiare”, scoprire mondi immaginari, che mi stimolano quando compongo, un po’ come faceva Emilio Salgari, scrivendo minuziosamente i suoi romanzi ispirandosi anche a paesaggi che non aveva mai visto”.
Dal 9 settembre sarà anche in radio “THE ALARM Gold”, una nuova versione del singolo del compositore e pianista, di cui è in uscita anche il videoclip.
Disponibile in digital download e in streaming sui principali canali, THE ALARM Gold Vrs. è una composizione contemporanea in cui elementi della tradizione classica si intrecciano con ambienti jazz, sui quali il sax soprano si eleva a voce, raccontando di mondi fantasiosi e viaggi immaginari. L’aggiunta della sezione ritmica, rispetto alla versione contenuta nell’album, rende il brano più trascinante e coinvolgente.
Il disco di recente pubblicazione contiene composizioni originali composte ed eseguite al pianoforte da Andrea Bandel, accompagnato dal suo Ensemble, che fotografano sensazioni e immagini muovendosi tra tradizione (con influenze anche minimaliste) e modernità (con influenze della musica leggera).
«Non amo definire la mia musica – afferma Andrea Bandel – non è musica classica, né jazz. È musica contemporanea. Non vorrei metterle un’etichetta perché amo la libertà anche nella musica, quindi preferisco siano gli altri a definirla. Mi diverto a raccontarmi con diversi linguaggi, che fanno parte di me e mi rappresentano, a volte mi diverto con delle “citazioni”. Se mi va di scrivere un pezzo dance perché non farlo? Come per esempio “Dancing Floor”. Ascolto musicisti come Ryuichi Sakamoto, Philip Glass, Arvo Part, Alfred Schnittke della mia formazione musicale, ma anche artisti moderni come Eminem e l’interessantissimo trio tedesco formato da Brandt, Brauer e Frick che trattano una sorta di musica elettronica d’avanguardia eseguita non solo da strumenti elettronici ma anche acustici”.