“Iron Fighter” è una sua creatura, un progetto cinematografico in cui ha creduto molto, motivo per cui vi presentiamo questa dettagliata intervista a Claudio Del Falco, un vero buono, amante delle arti marziali.
La sua arte, grazie alla recitazione, è ovunque, “Iron Fighter” rappresenta soltanto un ‘piccolo’ inizio alla regia…
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Claudio Del Falco. Raccontaci di come ha preso vita il tuo film, “Iron Fighter”, presentato al Cinema Adriano di Roma?
È dal ’97 che mi occupo di questo genere di film, amati in tutto il mondo. Il primo lo realizzai insieme a Gianluca Curti, “Tradito a morte”, e fu distribuito dagli Americani. “Iron Fighter”, oggi, ha visto la luce in anteprima al Cinema Adriano, questo 16 aprile, e sarà poi distribuito in 180 paesi, da Minerva, in streaming. Nel cast, insieme a me, Danny Quinn, Hal Yamanouchi, Camilla Cruz (cugina della nota Penelope) ed una serie di stuntman. Con noi anche Stefano Maniscalco, campione di karate.
Una grande soddisfazione per te, un modo per portare l’arte che ami in ogni dove…
Assolutamente si! Ho scelto di portare la mia arte ovunque, tramite questi film, realizzati con macchine da presa importanti e con reating altrettanto importanti. Poche battute per me, spesso realizzate in prima persona, affinché lo spettatore possa restare fermo sulla poltrona di casa senza annoiarsi mai. Azione, storia.. e un grande grazie va anche a Demo Morselli, un caro amico, che realizza le musiche migliori, con uno stile alla Tarantino..
Più che amato dai ragazzi, quale messaggio tendi a lanciare nei tuoi film?
I ragazzi, oggi, hanno pochi scopi nella vita e, in prima battuta, vorrei potergli trasmettere una sana sete di giustizia, con la giusta dose di energia per ottenere ciò che si vuole, con grande spirito di sacrificio. Se ci pensiamo bene, è questo il reale spirito delle arti marziali.
Claudio Del Falco, a cosa devi questa prima regia?
Devo tutto ciò a Claudio Bucci, artefice della volontà di farmi realizzare un film, e a Mario Pezzi, pronto a produrmi con la Blue Film. Li ringrazio tutti, così come la Saturnia Picture e Minerva.
Possiamo aspettarci altre regie?
Certamente si! Ho firmato un accordo con loro e realizzerò qualcosa di ancora più marziale, prendendo sempre i migliori stuntman con me, specie se italiani. Prossimamente scriverò anche un western.. e un altro film sarà in uscita, per cui abbiamo già realizzato i sopralluoghi.
Chi ha ispirato questo tuo percorso Claudio Del Falco?
Pratico da sempre arti marziali, da quando avevo otto anni. Per avere un fisico allenato, come capita oggi a cinquant’anni, devi allenarti tutti i giorni e i film sono uno stimolo ulteriore a non perdere elasticità.
Diciamo pure che la recitazione era insita nel tuo DNA..
Esatto! Nipote di Jovinelli, mia nonna dava da mangiare a Fellini e tutto il cinema italiano degli anni sessanta è passato da quel Teatro, Ambra-Jovinelli. Appartengo al cinema sin dalla nascita! Papà mi voleva costruttore, mamma attore, ho cercato di non deludere nessuno (nd ride)…