Eugenia Tamburri. Foto di Luca Caputo
Eugenia Tamburri. Foto di Luca Caputo

Eugenia Tamburri: le cose belle non sempre accadono per caso

Le cose belle non sempre accadono per caso e questo Eugenia Tamburri, pianista, speaker e attrice, lo sa bene.

Una piccola luce, una speranza in più, quella di cui ci parla e che, a suo modo, ha vissuto nel film “Scordato”, grazie a Rocco Papaleo.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Eugenia Tamburri. Come stai?

Molto bene, grazie! Sono in viaggio, in questo momento, verso il conservatorio. Ho ottenuto una cattedra quest’anno, una cosa che mi rende molto felice e che mi permetterà di essere al fianco dei giovani.

Eugenia Tamburri, parliamo di “Scordato”, film ad opera di Rocco Papaleo, della tua partecipazione come pianista e attrice. Come si è sviluppato il tutto?

Nella mia totale distrazione mi ero completamente persa la mail di convocazione. Quando ho scoperto il tutto ne sono stata davvero felice. Un film molto bello, al fianco di Rocco ma soprattutto di Giorgia, un’artista che stimo molto, con cui ho realizzato parecchie scene. Un ritorno al passato, se vogliamo, alle mie origini molisane, avendo ancora una casa lì, un viaggio a ritroso in quello che potrebbe essere il mio futuro. Mio padre dice sempre che le cose belle accadono per caso, senza strane combinazioni, ed io ci credo. Questo film, questo ruolo, ne è stato la conferma.

oto Luca Caputo

Pianista, speaker radiofonica, attrice ma, più di tutto, cosa ti auguri di poter realizzare in futuro?

Sarei felice di poter continuare a suonare benché sia consapevole che la musica classica sia diventata molto marginale al giorno d’oggi. Un mercato difficile, la vendita di un disco classico e quindi, se potessi scegliere una seconda strada, direi che amo molto anche l’essere speaker.

Come ha avuto inizio, esattamente, questa tua grande passione per la musica, seppur consapevole che a guidarti, indirizzarti, sia stato tuo papà?

A regalarmi gioia, durante i miei inizi, gli applausi del pubblico, l’emozione che mi creava, sempre più. La musica mi ha permesso anche di fare pace, seppure non ci sia ancora riuscita del tutto, con la bimba ribelle che sono stata.

Quali consigli senti di voler dare ai ragazzi a cui insegni musica affinché possano perseguire una strada giusta, caratterizzata da una reale consapevolezza?

Studiare studiare studiare e crederci tanto, sempre.

Chi è Eugenia Tamburri al di là della musica, nel quotidiano, e quali passioni caratterizzano il tuo vissuto?

La poesia, la luna, le stelle. L’amore per le piccole cose e ricordo anche Catullo e il sapore dei dettagli, la possibilità di poter scrivere testi.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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