Raffaele Poggio
Raffaele Poggio

Raffaele Poggio: musica e recitazione in me da ragazzo

Cantante, attore e modello, il nostro ospite è Raffaele Poggio. Molto di sé, dei suoi trascorsi artistici e personali, in questa intervista.

Raffaele Poggio ci ha inoltre parlato di un campanello di allarme, come lo ha definito lui stesso, legato alla sua salute. Personalmente gli auguriamo ogni bene possibile e vi lasciamo alle sue parole, alla sua voglia di musica, di spettacolo, di allegria e benessere.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Raffaele Poggio. Come procede il tuo vissuto?

Vi ringrazio per questo invito. Sto attraversando un periodo molto particolare, dopo l’operazione al cuore dello scorso mese. L’eccessivo stress legato al mondo dello spettacolo è esploso di colpo, specie dopo l’esperienza sanremese. Nel post operazione ho avuto la necessità di riprendermi, sia fisicamente che moralmente, prendendomi ancora maggiore tempo, rispetto a prima, per lavorare su me stesso spiritualmente e sui miei tempi. Questo, allo stesso modo, ha influenzato comunque la mia creatività artistica. Difatti, ho avuto l’ispirazione per lavorare sul prossimo brano che uscirà a giugno, “Besame la boca”. Un brano latino, ricco di energia e di voglia di spensieratezza, che rivolgo a tutte le persone che hanno questa necessità di alleggerire pesi e riprendere il proprio cammino.

Cantante, attore e modello. Come ha preso vita questo tuo percorso artistico e a cosa senti di appartenere maggiormente?

Musica e recitazione sono dentro di me sin da quando ero piccolo. Fantasticavo, quando ero in casa da solo, inventandomi serate da presentare e programmi televisivi e festival in cui cantare. Abitando in una casa molto isolata, non avevo spesso modo di frequentare i miei coetanei. Lavoravo, dunque, molto di fantasia. Nel tempo, poi, il tutto si è trasformato in qualcosa di concreto con gli studi, i workshop, i festival, quelli veri, e tanta gavetta. Un carico di esperienze di vita, di situazioni personali “finite” e di un forte lavoro quotidiano su me stesso. Voglio poter regalare qualcosa si me a chiunque vorrà ascoltarmi, applaudirmi.

Quanto pensi sia importante l’aspetto fisico nel tuo lavoro e quanto tempo dedichi allo sport, alla cura del tuo corpo?

Partiamo dal fatto che la cura del mio corpo e la mia alimentazione vanno di pari passo con la cura del mio spirito. Un’esigenza personale, un benessere che definisco principale. Dal punto di vista del mio genere musicale preferito, latino, il corpo e le sue movenze hanno grande importanza e allo stesso modo tutto il lavoro legato all’immagine ha come focus proprio un fisico curato di un certo tipo. All’inizio pativo un po’ che la prima cosa che arrivasse fosse proprio il mio aspetto esteriore, poi ho iniziato a prenderlo come un dono fatto dalla vita a cui aggiungere il resto per arrivare anche alle persone più difficili.

Una canzone da te realizzata a cui sei particolarmente legato e l’ultimo singolo realizzato di cui vorresti parlarci?

Sicuramente “Cuore rosa”, un brano arrivato anche nelle radio francesi, dell’etichetta Italian Way Music. Questo pezzo è dedicato a mia madre, alla sua scomparsa avvenuta nel 2017. Ho voluto realizzare una canzone che non fosse del tutto triste, bensì autentica, e che parlasse di noi, del nostro percorso di vita insieme. Potrei, inoltre, parlarvi di “Egualmente colpevoli”, etichetta Moovon, pubblicato il 6 marzo ed ora nella classifica italiana artisti indipendenti. Ho deciso di parlare di ciò che accade quando un rapporto entra in crisi. Certo è che, l’argomento trattato, il tradimento con persone dello stesso sesso o meno, non sia proprio così comune e la maggior parte delle volte sia stato affrontato solo come perversione o trasgressione, mossa sbagliatissima. Molte menti sono dormienti e, come al solito, mi ritengono un artista scomodo, che non vuole per forza arrivare. Vorrei poter smuovere i pensieri, provocare in senso umano e dare un contributo perché l’uomo non cresca solo come padrone di cose oggettive, del potere stesso, ma anche come essere che fa qualcosa per il suo mondo. Ogni giorno possiamo lavorare su noi stessi e crescere e, se non lo facciamo, la colpa è solo nostra.

Raffaele Poggio

Quanto pensi sia cambiato l’ambito dello spettacolo negli ultimi tempi?

Spesso guardo gli speciali dedicati alla televisione italiana di un tempo e noto una preparazione che oggi non c’è più. Come ha detto Laura Pausini in una delle sue ultime interviste, oggi cantano cani e porci. Ciò non vale soltanto per i cantanti. Molti di questi sono prodotti confezionati a tavolino per vendere e proposti fino alla nausea solo perché dietro ci sono grandi sponsorizzazioni ma, qualitativamente parlando, mancano tutti gli aspetti che dovrebbero essere indispensabili per poter rendere tale un personaggio. Manca la gavetta. Così come per molti personaggi televisivi, improvvisati presentatori o attori, che non credono neanche in una parola che dicono sin dalla loro prima battuta. Ormai conta la popolarità acquisita con argomenti superficiali e volgari, senza contenuti reali, e l’interesse di un manager o produzioni esiste solo se questa ha certe numeriche. Spero, onestamente, che le cose possano di nuovo invertirsi e possano prevalere competenza e formazione.

A quale ruolo vorresti dedicarti, un domani?

Sogno il cinema, un bel musical sul grande schermo o un bel film storico. Sarei, inoltre, felice di poter ottenere un ruolo in un film di Ozpetek, regista che ammiro, o in una serie Netflix. La Torino in cui sono cresciuto non è la migliore città per potersi far conoscere. Dunque, i miei viaggi a Roma, sono sempre più frequenti per tale motivo.

Chi è Raffaele Poggio al di là del suo lavoro, nel quotidiano?

Dedico molto tempo all’allenamento e alla meditazione, ad un particolare lavoro su me stesso. La filosofia orientale ha salvato la mia vita anni fa, quando ho attraversato un periodo di depressione molto forte, ed ora è diventata il mio presente. Ho approfondito anche l’arte dei massaggi e del tantra, percorso in cui mente e spirito sono i destinatari. Pratico, inoltre, tutto ciò su persone che hanno bisogno di alleggerirsi dallo stress eccessivo, affrontando percorsi di vera e propria rigenerazione. Sono momenti bidirezionali che fanno stare bene entrambi, per me una via di fuga dal frenetico mondo dello spettacolo. Mi piace, inoltre, ritagliare momenti semplici da trascorrere insieme alle persone che amo.

Cosa ti piacerebbe poter concretizzare in futuro e con quali artisti avresti piacere di poter duettare?

Sogno di potere vivere con maggiore serenità il mio lavoro, la musica, la recitazione e di potere arrivare a più persone possibili per parlare di quello che la vita mi ha insegnato, del coraggio e della forza di volontà che non bisogna mai perdere. Sogno, inoltre, un duetto con Madonna, Laura Pausini e Maluma, cantanti che hanno influenzato molto la mia creatività.

Progetti futuri di Raffaele Poggio?

Sto lavorando ad uno spettacolo dal vivo, musicale, basato sui classici italiani e latini insieme ad Angelo Divino, co-autore di molti miei brani. Abbiamo preparato un bel percorso acustico da portare in giro nel torinese ed anche altrove, spero. Ripartirò, poi, con la mia attività di intrattenimento musicale per matrimoni, unendo musica e teatro, con la collaborazione di colleghi attori e musicisti. Serve rinnovamento, evoluzione, con importanti emozioni alla base che solo l’arte può portare, sostenuta da studio e vera gavetta sul campo. La mia attività di intrattenimento Live Wedding Show per matrimoni ed eventi in Piemonte è quindi la risposta alla confusione generata da troppe proposte poco congeniali.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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