Godo - Martino Schemrbi. Foto da Facebook
Godo - Martino Schemrbi. Foto da Facebook

Godo: chiuso “Come un riccio” verso i social, ma ci sto facendo pace grazie alla musica

Oggi incontro un giovanissimo artista, che ha “abbracciato” prestissimo gli strumenti musicali e che si appassionato a tutto ciò che è musica: Godo.

Al secolo Martino Schembri, Godo è producer di se stesso con la sua etichetta indipendente D’Altro Canto e ha deciso di fare della musica la sua “bambola vudù” per esorcizzare i problemi. Il suo nuovo singolo prende il titolo di “Come un riccio”, e a molti è riecheggiato in mente il tormentone tra nome dell’artista e brano “Godo come un riccio”, ma facciamoci raccontare direttamente da Martino, quello che sono le sue prospettive e la sua anima artistica.

Benvenuto Godo. Giovanissimo cantautore e performer romano, si può dire che la musica è nel tuo DNA. Ci racconti i tuoi inizi?

Sono nato e cresciuto in una famiglia di musicisti e questo mi ha permesso imparare sul campo e di fare esperienza già da bambino. Tutto è iniziato al età di 10 anni quando mi sono ritrovato in mano una chitarra, ho iniziato a suonare e non ho più smesso. Dopo è arrivato il canto e la scrittura che oltre ad essere la mia passione, ho la fortuna di dire che sono il mio lavoro.

Oltre che interprete sei anche producer di te stesso. Che idea hai della discografia italiana attualmente?

La discografia italiana negli ultimi anni sta tirando fuori tantissimi talenti che a me personalmente piacciono molto. L’altra faccia della medaglia è che ci sono cosi tanti artisti e altrettante canzoni in uscita tutte le settimane che per l’ascoltatore è difficile prestare un attenzione particolare. Penso che questo ultimo periodo di stallo causato dal Covid19 porterà a immensi cambiamenti.

E’ uscito il tuo “Come un riccio”, che letto insieme al tuo nome, riporta a pensieri legati ai tormentoni virali del Web. Ti definisci l’anti-influencer, ma che rapporto hai con il web ed i social in generale?

Il mio rapporto con i social all’inizio era problematico ma ora ci sto facendo pace. Non sono una persona che ama condividere troppo della mia vita privata ma da quando la mia musica è diventato il mio centro gravitazionale, mi sono aperto molto di più alle pubblicazioni anche se sempre e solo collegate alle mie canzoni.

Parliamo di Spettacolo. Cinema o serie TV? Quali e perché?

Mi piacciono entrambe ma essendo nato e cresciuto tra vari cinema e il proiettore direi che amo di più i film. Amo letteralmente ogni genere di film ma ultimamente sto rivedendo i film della Marvel visto che sono un grande appassionato di fumetti e supereroi.

Musicalmente invece a che artista sei più legato e per quale motivo?

Sicuramente mi sento legato al rap italiano perché mi ha aiutato a scrivere in questa lingua dato che all’inizio le canzoni che mi uscivano erano solo in inglese. Tra tutti Salmo è l’artista che sento più vicino e di cui conosco tutte le canzoni.

Godo durante un'esibizione live presso Marmo (Roma). Foto da Facebook
Godo durante un’esibizione live presso Marmo (Roma). Foto da Facebook

Se dovessi dare un consiglio ad un giovanissimo che vuole avvicinarsi oggi al mondo della musica, quale il primo passo?

A questo ragazzo direi di scrivere tanto e di non autolimitarsi che è una cosa molto comune agli inizi. Tendiamo sempre a dire che non sappiamo scrivere ma iniziamo a farlo quando abbandoniamo il giudizio nei confronti di noi stessi.

Sei in promozione con il tuo brano, cosa c’è nel prossimo anno di Godo?

Ho un disco pronto che aspetta il suo momento per sbocciare. Sicuramente nel breve ci saranno nuovi singoli ma spero che all’arrivo della bella stagione possa arrivare finalmente il mio primo lavoro completo.

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