Sabato 3 maggio c.a. al Giorgio’s Cafè di Pozzuoli si sono esibiti ,dopo un periodo di prove durato circa due anni, il gruppo de Gli Indiziati, nuova compagine musicale che si avvale delle pregresse esperienze dei singoli per creare una gradevolissima alchimia sotto la ferrea e sapiente direzione di Giuseppe Saccone (keyboard); il luogo è di quelli giusti essendo uno dei pochi spazi polifunzionali di Pozzuoli, in quanto al mattino funziona come bar e pasticceria, mentre la sera apre al pubblico una deliziosa saletta dove è possibile ascoltare musica e cenare degustando un buon bicchiere di vino.
E’ lì che abbiamo chiesto a Roberto Macrì (drums) da chi sia partita l’idea di dare questo nome al gruppo; in realtà, pare che sia opera di Gino Di Lorenzo, un fatto legato ad una deformazione professionale del bravissimo chitarrista de Gli Indiziati, che con i suoi assolo ruggenti sa trascinare i suoi compagni di musica. Così abbiamo incontrato il bassista Tony Devoto, noto musicista bagnolese, che ha riversato sul suo basso tutta l’esperienza maturata fin da ragazzo con la chitarra acustica, per chiedergli ragguagli sulla storia del gruppo; la sua lapidaria risposta è stata: “Non c’è storia per Gli Indiziati, perchè noi siamo poesia”.
Per capire fino in fondo il senso di quest’affermazione basta ascoltarli: la musica strumentale non è un genere facile, e catturare l’attenzione del pubblico significa profondere energia in ciò che si suona, divertirsi per divertire gli astanti non è cosa da tutti ma, soprattutto, per proporre i brani che sono stati eseguiti al Giorgio’s Cafè ci vuole un pizzico di coraggio e tanta professionalità. Ascoltare finalmente George Benson senza cadere nella mielosa trappola di “Midnight love affair” è cosa rara (Affirmation, Deeper Than You think, Breezin’), passare agli Incognito sfiorando con leggerezza un classico come “Night and day” sempre col sorriso sulle labbra e lo sguardo rivolto al pubblico denota sicurezza nei propri mezzi espressivi. E Gli Indiziati alzano il tiro proponendo la loro versione di “Smoke ‘n mirrors” e “Night rythms” della premiata ditta Grusin-Ritenour, raggiungendo l’apice con “A night in Tunisia” e con Tony Devoto che ci saluta sottolineando, ancora una volta, il carattere amicale di questo gruppo assai coeso: “Il mio divertimento non lo vendo, lo spendo coi miei amici”. L’augurio è che un pubblico sempre più vasto possa condividere con questi musicisti il loro divertimento.